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MERCATI USA CONGELATI IN ATTESA DELLA FED

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Non vola una mosca sui mercati americani a poco piu’ di due ore dalla decisione della Federal Reserve sui tassi d’interesse. Alle 20:15 (le 14:15 ora di New York) e’ atteso l’importante responso. I listini oscillano intorno alla parita’.

Ricordiamo che dal gennaio 2001 la Federal Reserve ha effettuato 11 riduzioni ai tassi d’interesse, scesi all’1,75%, il livello piu’ basso in 41 anni.

Se la Fed oggi riducesse il costo del denaro di altri 25 punti base, si tratterebbe quindi del 12° taglio e i tassi scenderebbero cosi’ all’1,50%, ovvero il livello piu’ basso dal luglio 1961.

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Sebbene il mercato nelle recenti sedute abbia messo a segno buoni rialzi scommettendo proprio su un taglio della Fed, e’ salito a poco a poco il nervosismo tra gli investitori visto che molti esperti hanno espresso dubbi sull’effetto positivo che una nuova riduzione del costo del denaro potrebbe avere sull’economia. William Ford, ex presidente della Fed di Atlanta, ha ad esempio sottolineato che “l’adozione di una politica monetaria espansiva non avra’ questa volta un effetto nel lungo termine, dal momento che i tassi di interesse sono gia’ molto bassi”.

E cosi’ l’entusiasmo degli investitori per la vittoria dei repubblicani al Congresso e le dimissioni di Harvey Pitt dalla carica di presidente della Securities and Exchange Commission, che aveva determinato la partenza in rialzo dei listini, passa momentaneamente in secondo piano.

Ma secondo molti non manchera’ di avere i suoi effetti positivi sulle Borse. Con la riconquista del controllo dei repubblicani al Congresso, la prospettiva e’ infatti quella di un prossimo taglio alle tasse e di una spesa governativa piu’ alta. Quanto a Pitt, ha lasciato La Sec dopo oltre un anno di continue critiche arrivate sia dagli investitori che dai legislatori che lo accusavano di essere troppo “intimo” con il mondo dell’industria contabile. Le sue dimissioni sono viste quindi come un passo verso la riconquista della fiducia degli investitori.

I PARERI DEGLI ESPERTI SUL’EFFETTO CHE LA VITTORIA REPUBBLICANA E ALLE DIMISSIONI PITT AVRANNO SUI MERCATI USA

“Con i repubblicani ora al controllo al Congresso, e’ probabile che ci sara’ un nuovo stimolo all’economia americana. Sebbene l’ammontare dell’incentivo non sara’ molto alto – Washington ha gia’ passato la manovra di un taglio delle tasse di $1,3 bilioni – in generale il nuovo stimolo portera’ sicuramente benefici all’economia – ha dichiarato Tony Crescenzi, responsabile dell’Ufficio Studi della boutique finanziaria Miller Tabak & Co –
I risultati delle elezioni quindi miglioreranno la percezione delle prospettive dell’economia americana e aiuterenno a sostenere gli investimenti stranieri negli Usa. Cio’ sara’ importante per la performance dei mercati azionari americani. Nel corso del 2002, gli investitori esteri hanno espresso preoccupazione sulle prospettive dell’economia Usa e hanno guardato ad un controllo democratico al senato in maniera decisamente negativa”.

“Ci sara’ un taglio delle tasse – ha detto Jonathan Simon, strategist azionario di JPMorgan Fleming – che sara’ piu’ vantaggioso per l’azionario che per l’obbligazionario”.

“L’attesa di un piu’ aggressivo taglio delle tasse e di un contesto favorevole sul piano della regolamentazione per l’attivita’ economica, le dimissioni da tempo attese di Pitt e l’alta probabilita’ di un taglio dei tassi: ecco la ricetta per un buon rialzo degli indici azionari” ha dichiarato Peter Petas, analista della banca d’affari indipendente CreditSights.

“Gli investitori si stanno muovendo nell’attesa di un taglio dei tassi cosi’ come nella speranza di azione fiscale visto l’esito delle elezioni” ha commentato Tobias Levkovich, institutional equity strategist per Salomon Smith Barney.

LE BANCHE D’AFFARI SUI TASSI D’INTERESSE

Credit Suisse First Boston Secondo l’international rate strategist Dominic Konstam, la Fed ridurra’ il costo del denaro di 25 punti base e ritiene fortemente plausibile un taglio di ulteriori 50 punti entro il 2003.

Lehman Brothers La banca d’affari ritiene che la Fed non aspettera’ gennaio per effettuare il primo taglio al costo del denaro ma dovrebbe ridurre di 25 punti base l’obiettivo sui fed funds nell’incontro del 6 novembre prossimo. Secondo Lehman questo sarebbe il primo dei tre tagli futuri sui tassi di interesse che la Federal Reserve si appresterebbe ad effettuare, portando la riduzione complessiva dei tassi di interesse a 75 punti base.

Bear Stearns “La ragione principale che porta i mercati a scommettere su un taglio dei tassi di interesse nella seduta odierna e’ la consapevolezza che la Fed fara’ il possibile per non deludere le aspettative degli investitori”, ha sottolineato il chief market economist John Ryding. Ryding si aspetta un taglio di 25 punti base.

Merrill Lynch Il senior bond analyst Gerald Lucas ritiene, come la maggior parte degli economisti che la Fed oggi tagliera’ i tassi di interesse di 25 punti base.

SUL FRONTE SOCIETARIO

Tra i settori che secondo gli esperti beneficeranno piu’ della vittoria repubblicana, i servizi petroliferi (OXH), i farmaceutici (DRG) e la difesa (DFX). Tutti e tre I comparti guidano infatti i rialzi sui listini.

Il comparto difesa, dove si mettono il luce I guadagni di Lockheed Martin (LMT – Nyse) e Boeing (BA – Nyse) scommette su un aumento della spesa militare con la vittoria repubblicana visto che la prospettiva di un conflitto con l’Iraq si fa piu’ vicina.

Da segnalare l’attesa positiva per la trimestrale di Cisco Systems (CSCO – Nasdaq). Prevista dopo la chiusura.

Tra i settori in ribasso, ci sono invece il biotech (BTK), i petroliferi (XOI), Internet (GIN) e brokeraggio (DJ_FIN). (per i dettaggli vedi LENTE D’INGRANDIMENTO SUI SETTORI).

LENTE D’INGRANDIMENTO SUI SETTORI

► semiconduttori (SOX). I rumor positivi che circolano sui risultati trimestrali di Intel non riescono a portare in rialzo il comparto che viaggia in leggero calo ma e’ molto volatile. INTC invece ‘ in guadagno.

► netwotking (NWX). Guida i rialzi il colosso delle infrastrutture per Internet Cisco Systems (CSCO – Nasdaq) per il quale si attende una trimestrale positiva dopo la chiusura. Il mercato attende utili di 13 centesimi per azione. (Consensus Thomson First Call e Multex).

► biotech (SOX). Ad affossare il comparto la nota negativa di UBS Warburg che ha ridotto il rating Amgen (AMGN – Nasdaq).

► hardware (GHA). A trainare il settore e’ Sun Microsystems (SUNW – Nasdaq) in salita dopo l’annuncio dell’accordo stipulato con Infosys Technologies. In calo invece IBM (IBM – Nyse) che avrebbe depositato alla Sec i documenti per avviare la vendita pubblica di 19,3 milioni di azioni comuni. In forte ribasso anche la societa’ di archiviazione dati Brocade (BRCD – Nasdaq) dopo che Deutsche Bank ne ha tagliato il giudizio sul titolo.

► Internet (GIN). In leggera perdita il comparto sulla scia di Yahoo! (YHOO – Nasdaq) bacchettata dalla banca d’affari Brean Murray. Emorragia per Priceline.com (PCLN – Nasdaq) dopo che Thomas Weisel ne ha tagliato il rating sul titolo da buy a market perform.

► energia (XNG). In crescita il comparto trainato dalla nota positiva di Merrill Lynch che ha alzato il rating sul settore a overweight. L’energetico e l’hitech sono i due settori dell’S&P 500 con le migliori prospettive di crescita dell’EPS. Tra i due, secondo Merrill sara’ in particolare il settore energetico ad ottenere la migliore crescita dei risultati nel 2003.

► retail (DJ_RTS). Debole il comparto dopo che UBS Warburg ha tagliato il rating sul titolo di Federated (FD – Nyse) da buy a hold.

► finanziari (DJ_FIN). Ad innescare le vendite la notizia che le banche d’affari Goldman Sachs (GS – Nyse) e JP Morgan (JPM – Nyse) secondo quanto riporta il Wall Street Journal protrebbero dover affrontare procedure civili in merito ad alcune operazioni sulle IPO. Continuano inoltre i licenziamenti nel settore brokeraggio Merrill Lynch avviera’ oggi un taglio della forza lavoro di 400 dipendenti, mentre Goldman ha licenziato circa il 4% del suo staff.

► tabacco (TOB) Piatto il settore che dovrebbe beneficiare della vittoria repubblicana ma che soffre la nota negativa di Morgan Stanley su Philip Morris (MO – Nyse). Secondo il broker le consegne di sigarette nel quarto trimestre sono al momento sotto il budget previsto. La societa’ attribuisce il problema ad una grande presenza di prodotti contraffati nel mercato.

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