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MERCATI SU O GIU’? POCO IMPORTA SE SI PUO’ PUNTARE SULL’ALPHA

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*Pierpaolo Scandurra è Managing Director di www.certificatiederivati.it. I suoi commenti non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

(WSI) – Ora che i mercati stanno rimbalzando dai minimi raggiunti dopo una settimana da brividi la scelta del quando, dove e soprattutto se, è giunto il momento di investire si fa paradossalmente ancora più difficile. Un modo per rendere il tutto un po’ più facile tuttavia esiste e consiste nel guardare ad una tipologia di investimento poco nota che consentirebbe di godere del fatidico ” prendi due e paghi uno”.

Si tratta di una particolare categoria di certificati di investimento, ovvero degli Alpha certificates proposti sin dal 2007 , che nonostante il pessimo timing di emissione ( alcuni hanno visto la luce in corrispondenza dei massimi dei mercati degli ultimi cinque anni) stanno resistendo più che discretamente alla violenta fase ribassista n atto. Merito di una strategia di investimento basata sull’Alpha , grazie alla quale non è necessario indovinare la direzione del mercato ma è sufficiente che l’indice sul quale si è deciso di puntare riesca a fare meglio, o perlomeno non troppo peggio, di un secondo indice scelto per il confronto.

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Per chiarire meglio questo aspetto si immagini di avere a disposizione due differenti indici e di poter puntare il proprio gettone su quello che si comporterà meglio ; ciò non vuol dire che questo indice dovrà salire per rendere profittevole l’investimento ma solamente che dovrà fare meglio dell’indice messo a confronto. In pratica potrà bastare che l’indice sul quale si è puntato sia sceso anche del 50% rispetto all’emissione per ottenere un guadagno: la condizione è che il secondo indice sia sceso nel contempo più del 50%.

Alcuni di questi certificati, quasi tutti quotati in Borsa Italiana, prevedono una clausola di rimborso anticipato al verificarsi di una determinata condizione. Un esempio di come un Alpha Express possa essere in grado di fronteggiare il collasso dei mercati azionari è portato da un certificato emesso il 4 luglio del 2008, ossia quando il peggio doveva ancora venire, che nonostante il primo forte crollo del mercato il 3 ottobre scorso ha rimborsato anticipatamente il capitale alla prima occasione disponibile.

L’Alpha Express puntava sulla capacità dell’indice Hang Seng China Enterprises di sovraperformare un paniere equipesato composto da tre indici: il South Africa Top 40, il RDXEUR (Russian Depository Index) e il Turkey Istanbul Exchange. La particolare struttura di questo certificato, con il sottostante in posizione short costituito da ben 3 indici emergenti, prevedeva un’opzione di rimborso anticipato con cadenza trimestrale a condizione che alle date di osservazione l’indice cinese avesse registrato una variazione almeno uguale ( o superiore) a quella del paniere. Il premio di rimborso anticipato era stimato in un 3% trimestrale.

Ancora meglio è andata ad un secondo Alpha Express, del tutto analogo al precedente, che ad un anno di distanza dall’emissione ha tagliato il traguardo del rimborso anticipato regalando, a chi lo deteneva, un premio di rendimento pari al 10%. Il guadagno conseguito da chi aveva creduto in questa particolare tipologia di prodotto assume ancora maggior rilevanza se rapportato al dir poco pessimo andamento dei mercati azionari nei dodici mesi trascorsi dalla data di emissione. L’opzione Autocallable, con non poca sorpresa visto il momento di mercato altamente negativo e volatile, ha trovato verifica in chiusura di seduta di lunedì 23 febbraio, alla quarta data di osservazione intermedia, quando l’indice cinese è riuscito a fissare una performance superiore a quella messa a segno dal paniere di indici: l’Hang Seng China nel periodo considerato ha perso il 46,12% ma è comunque riuscito a battere di 5,10 punti i tre indici che in media hanno perso il 51,22%.

Quanto visto finora lascia tuttavia un dubbio: appurato che puntare sull’Alpha può aiutare in fasi di mercato altamente volatili come quella attuale, va considerato che la scommessa potrebbe essere persa e che di conseguenza ci si ritrovi esposti al rischio di perdita consistente del capitale ( molti di questi certificati infatti se l’indice ” short” fa meglio di quello su cui si è puntato corrispondono un rimborso pari al nominale diminuito dell’alpha negativo tra i due indici).

E indubbiamente la volatilità record di questi giorni non aiuta. Una soluzione al rebus è proposta da Banca Aletti che con i Borsa Protetta Alpha permette di puntare sulla strategia Alpha ma con la protezione del capitale a scadenza. Uno dei due certificati quotati sul SeDeX di Borsa Italiana prevede che alla scadenza del 31 marzo 2010 venga rimborsato almeno l’85% del capitale nominale e che il rendimento sia determinato dallo spread derivante dal confronto tra gli indici DJ Eurostoxx Oil&Gas e il DJ Eurostoxx 50.

In particolare se alla scadenza l’indice di settore avrà realizzato una performance superiore a quella del più ampio indice di blue chip verrà rimborsato il capitale nominale maggiorato della differenza tra i due, mentre in caso contrario lo spread tra i due indici verrà decurtato dai 100 euro nominali fino ad un rimborso minimo di 85 euro. Nel dettaglio, in emissione il sottostante lungo è stato rilevato a 390,65 punti mentre quello corto a 3628,06 punti. A poco meno di un mese dal giro di boa l’indice su cui il certificato punta risulta pertanto in calo del 35% ( variazione calcolata sulla base dei 254,69 punti rilevati in chiusura di giovedì 12) mentre il Dj Eurostoxx 50, stando ai 1962,64 punti osservati nel medesimo momento è in ribasso del 46%.

La scommessa a questo punto si sta dunque rivelando vincente. Il differenziale tra le due performance, pur se entrambe profondamente negative, è di circa 11 punti. Motivo per cui il certificato viene quotato dal market maker ad un prezzo di 108,10 euro in denaro e 109,4 euro in lettera. L’opzione di protezione parziale del capitale a questo punto è limitata ad un 77% del capitale. La struttura risulta quindi meno protettiva rispetto all’emissione. Nel complesso sul mercato italiano si contano 15 certificati Alpha, di cui solamente due, i Borsa Protetta Alpha per l’appunto, capaci di proteggere il capitale a scadenza. Per tutti gli altri è invece prevista l’opzione di rimborso anticipato e la presenza di una barriera.

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