WSI) – Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato governativi sono scesi su tutte le scadenze alla luce del calo record della produzione industriale dell’area nel mese di aprile (-21,6% a/a). Lo spread 2-10 anni si è attestato a 195pb.
Il governatore della Bce Trichet ha dichiarato che la situazione economica è ancora difficile ed abbastanza imprevedibile. Nel corso del G8 di Lecce, i ministri delle finanze dei principali paesi hanno dichiarato che sebbene ci siano segnali di stabilizzazione economica (inclusi un recupero delle borse, un aumento della fiducia dei consumatori e delle imprese), la situazione rimane molto incerta e sono presenti ancora significativi rischi per la stabilità economica e finanziaria.
I ministri hanno avvertito che la disoccupazione continuerà ad aumentare anche dopo che le economie riprenderanno a crescere. C’è stata una discussione relativa alle “exit strategy”, ossia le manovre da implementare in futuro per rimuovere le misure di stimolo straordinarie. Il G8 ha chiesto al Fmi di preparare un’analisi su tali strategie che dovrebbero variare da paese a paese.
Il ministro Tremonti ha infine avvertito della presenza del rischio speculazione, dichiarando che la extra liquidità immessa nel sistema, anziché finanziare l’economia reale, ha la tendenza ad innescare la speculazione (vedi caso petrolio). In merito agli stress test sui bilanci bancari (non esplicitamente menzionati nel comunicato finale), la posizione tedesca e francese ha portato all’ipotesi di test su base sistemica piuttosto che su banche singole, data la maggiore eterogeneità del sistema bancario europeo rispetto a quello Usa.
Nel Regno Unito la Confederation of British Industry ha dichiarato che l’economia Uk non comincerà a crescere fino al 2010 e la BoE dovrebbe espandere le misure non convenzionali per facilitare la ripresa. Sul decennale governativo oggi il supporto si colloca al 3,55%, la resistenza a 3,70%.
Negli Usa tassi di mercato in calo sulla scia delle dichiarazioni del ministro delle finanze russo che ha rinnovato la fiducia nel Dollaro, aggiungendo che non vi sono piani immediati di passaggio ad una nuova valuta di riserva mondiale. Tali dichiarazioni, unite a quelle simili pronunciate pochi giorni fa dal ministro delle finanze giapponese, hanno avuto l’effetto di riportare i tassi di mercato sensibilmente al di sotto dei picchi massimi raggiunti pochi giorni fa, quando il decennale governativo si era spinto fino al 4%.
Al di là dei motivi contingenti, al momento sembrerebbe replicarsi nuovamente l’andamento degli scorsi anni, quando in diversi casi il picco dei tassi a lungo termine dell’anno era stato registrato nel mese di giugno. Sul fronte azionario, si registra il passaggio in positivo da inizio anno anche dell’indice Dow Jones. L’attenzione degli operatori sembrerebbe essere in fase di spostamento verso il comparto Utility che da inizio anno risulta uno dei peggiori. Ad attrarre gli investitori in questo caso sarebbero gli elevati dividendi, ai primi sintomi di possibile ridimensionamento dei tassi governativi. Nel breve supposto sul decennale a 3,75%.
Valute: Dollaro in marcato apprezzamento verso vs. Euro dopo le parole del ministro delle finanze russo prima citate. Lo spostamento verso una valuta di riserva mondiale non è un processo immediato e del resto un passaggio brusco non sarebbe neanche dell’interesse dei principali detentori di riserve mondiali, in buona misura ancora denominate in Dollari. Possibile nei prossimi giorni il test del supporto 1,3750/1,38.
Prosegue l’andamento laterale dello Yen verso Dollaro ed Euro. Verso Dollaro il cross è compreso tra la resistenza 98,86 ed il supporto 97,10. Verso Euro la resistenza si colloca a 138,30, il supporto in area 135,30-70. Segnaliamo che in base ai dati del Cftc, la scorsa settimana gli speculatori sono ritornati ribassisti nei confronti dello Yen per la prima volta da inizio maggio. Infine deprezzamento dello Yuan cinese vs Dollaro, sui minimi da circa metà marzo dopo che nel mese di maggio si è assistito all’ottavo mese consecutivo di calo degli investimenti diretti stranieri in Cina.
Materie Prime: cali generalizzati per le materie prime ad eccezione del settore collegato al bestiame. Il greggio Wti (-0,9%) torna a calare sulla scia dell’apprezzamento del Dollaro vs Euro. Negativi anche i metalli industriali guidati dal ribasso di alluminio (-3%) e rame (-2,7%). Male anche i preziosi con argento (-4%) ed oro (-2,2%). Tra gli agricoli in calo il grano (-1,7%) ai minimi da un mese su timori di maggiore raccolto negli Usa. In forte calo il mais (-3,5%).
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