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Mercati, SocGen: “situazione non molto diversa da 20 anni fa”

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La prova del mercato azionario non si può certo definire un disastro, ma non siamo molto lontani da quanto accaduto 20 anni fa con lo scoppio della bolla dei mutui subprime: a dirlo è Andrew Lapthone, strategist di Societe Generale.

“Non solo le performance in termini Value sono state particolarmente sottotono negli ultimi tre mesi (e i Bond si sono rafforzati) ma le azioni Value presentano valori su livelli da recessioni”, rileva l’analista.

I titoli ‘Value’ sono quelli che scambiano a prezzi vantaggiosi rispetto ai loro fondamentali, ai loro dividendi e ai loro risultati fiscali. I fattori “Value” di solito rispecchiano sono un segnale di stress e possono avere un rapporto negativo rispetto ai bond e uno positivo rispetto al sentiment economico globale.

Non si può sapere quando arriverà la fine del ciclo e dunque della fase rialzista di mercato (vedi grafico sotto riportato), ma la prova di Borsa è “ordinaria, se non negativa” negli ultimi tempi. I mercati emergenti hanno perso il 2,9% in agosto. Le Borse dell’area navigano pericolosamente vicine al territorio di mercato ribassista da due settimane.

“I parametri statistici sono sempre più deboli“, secondo i calcoli di Lapthone, il quale pone l’accento sul calo del 10% della media soppesata dei Mercati Emergenti negli ultimi tre mesi. Nello stesso arco di tempo i mercati dei paesi Industrializzati hanno registrato una prova senza infamia e senza lode.

Il quintile percentuale con la peggiore performance tra i titoli emergenti è in ribasso del 30% in dollari Usa (-26% in valuta locale). In breve, il Nasdaq scambia su livelli record mentre i mercati emergenti e le Value stocks arrancano: è un binomio poco incoraggiante, che ricorda da vicino quanto avvenuto con la bolla dot com.

“Per quelli con una buona memoria, tale situazione non deve sembrare molto diversa da quella di 20 anni fa”.