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MERCATI: RENDIMENTI SOTTO LA LENTE

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(WSI) –
• Tassi di Interesse: in area Euro ieri i rendimenti sul mercato obbligazionario non hanno registrato movimenti di rilievo in una sessione senza dati macro degni di nota e con gli operatori che sono rimasti in attesa di conoscere l’esito dell’incontro delle autorità monetarie statunitensi. La pendenza di curva sul tratto 2-10 anni è rimasta pressoché invariata, con il trend di appiattimento che potrebbe riprendere la prossima settimana in attesa della riunione della Bce del 5 ottobre. In calo le breakeven inflation penalizzate dall’ulteriore discesa del prezzo del greggio.

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Nei prossimi giorni il movimento potrebbe continuare in attesa dei primi dati relativi all’inflazione di settembre in Germania che saranno diffusi la prossima settimana e che dovrebbero evidenziare un sensibile rallentamento del tendenziale. Nella giornata odierna è possibile assistere ad un modesto rimbalzo dei rendimenti. Sul 10 anni il prossimo livello di resistenza è posizionato a 3,84%.

Ieri la Fed ha mantenuto i tassi invariati al 5,25% per il secondo mese consecutivo. Nello statement si sottolinea come la moderazione della crescita sembri continuare, grazie anche al raffreddamento del settore immobiliare. Sebbene i dati relativi all’inflazione core siano stati elevati, le pressioni inflazionistiche sembrerebbero in moderazione grazie ad un calo del prezzo del greggio, ad aspettative di inflazione contenute ed agli effetti cumulativi delle passate manovre restrittive. E’ stato comunque ribadito che alcuni rischi legati all’inflazione permangono e la Fed vigilerà su di essi.

Negli Usa i rendimenti sono rimasti pressoché stabili sul tratto lungo della curva, mentre sono saliti sulla parte a breve provocando un aumento della pendenza negativa. In forte ribasso le breakeven sul tratto decennale, con un rendimento intorno al 2,35%. Sul tratto decennale i rendimenti continuano a rimanere in prossimità del supporto 4,70-4,72%, con la possibilità di un lieve rimbalzo nella giornata odierna. Qualora tale livello venga forato i rendimenti potrebbero scendere velocemente al successivo 4,65%.

• Valute: l’Euro/Dollaro continua a rimanere nel range 1,2755–1,2630 e, probabilmente dovremmo aspettare i dati macro del pomeriggio per vedere un po’ di volatilità sul cross, specialmente dopo il Philadelphia Fed. Lieve apprezzamento dello Yen dopo che il surplus commerciale di agosto è cresciuto del 95,5% rispetto all’anno passato. Contro Euro ribadiamo che l’area di supporto è collocata intorno a 148-147,55, mentre contro Dollaro la rottura del supporto 117 potrebbe portare ad un calo rapido del cross di circa mezza figura.

• Materie Prime: la disponibilità del presidente Bush a voler continuare i negoziati con l’Iran e il dato sulle scorte di benzine Usa migliori delle attese hanno contribuito al calo delle quotazioni del greggio. Ieri il prezzo del petrolio Wti è sceso di quasi il 2%, avvicinandosi alla soglia dei 60 $/b. Continua anche a scendere il prezzo del rame sui timori di un rallentamento della crescita Usa.

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