NEW YORK (WSI) – “Tante persone nelle sale operative ritengono che la prossima recessione globale sia imminente“: ne è convinto William Hobbs, top strategist della divisione di gestione del patrimonio di Barclays a Londra.
“La situazione nei mercati è un vero caos al momento”, ha dichiarato a Bloomberg l’analista. Gli investitori hanno paura per la situazione precaria delle economie principali del mondo.
“In termini di crescita le previsioni non sono positive, l’appetito per il rischio è proiettato verso il basso e i dati macro pubblicati in Cina e Stati Uniti non hanno affatto aiutato” a risollevare il sentiment di mercato.
Il settore manifatturiero in Cina e Stati Uniti non attraversa un buon momento, a giudicare dagli ultimi numeri pubblicati. Non tutti sono pessimisti sul futuro della seconda potenza economica della Terra, tuttavia.
L’avvio d’anno delle Borse è stato a dir poco da dimenticare. Per Wall Street è stata la seduta d’apertura di anno più negativa dal 1932. Il Dow Jones ha perso 276 punti e oggi rischia di perderne altri 100 a giudicare dall’andamento dei futures nel preborsa. In Europa gli indici azionari, tartassati anch’essi dalle vendite ieri, hanno temporaneamente virato in rosso dopo un avvio positivo dell’1% circa.
Secondo Comgest, la crescita è destinata a frenare rispetto ai ritmi insostenibili a cui aveva abituato negli anni passati. Ma la qualità della crescita sta migliorando e con il tempo questo contribuirà a mettere da parte i timori sul debito.
La maggior parte degli investitori prevede che il rallentamento dell’economia cinese continuerà ancora e si chiede se i consumi delle famiglie saranno sufficienti per sostituire i vecchi motori – lo sviluppo del mercato immobiliare e le spese per le infrastrutture. Secondo Jasmine Kang, gestore del fondo cinese di Comgest
“questo riequilibrio dell’economia sta già avvenendo: quasi l’80% della crescita del PIL cinese proviene oggi dai servizi, mentre nel 2011 la percentuale era del 40%. Molti investitori affermano che il dato ufficiale sulla crescita (7% per il primo semestre del 2015) non è coerente con altri dati economici, come la domanda di elettricità, la creazione del credito o l’avvio dei cantieri per la costruzione di appartamenti”.
Gli indicatori passati non riflettono per forza alcune tendenze positive, secondo il gestore, “mentre quelli della nuova economia – prezzi del settore dell’edilizia residenziale, numero di passeggeri dei voli, crescita degli abbonamenti 4G di China Mobile, incassi lordi ai botteghini – mostrano tutti segni di resilienza“.