È una sconfitta bruciante per l’establishment francese, ma una mezza vittoria per i mercati quella di domenica al primo turno delle presidenziali. Lo scenario conferma quelle che erano le sensazioni degli operatori di Borsa alla luce dei sondaggi pre elettorali, che questa volta ci hanno indovinato. I trader escludono sorprese negative e l’euro e l’azionario vengono favoriti, come da copione, dal piazzamento al primo posto del centrista filo europeista Emmanuel Macron (23,87%). La volatilità sul cambio euro dollaro crolla e anche i bond dell’Eurozona sono ben richiesti.
Stando ai sondaggi per il secondo round del 7 maggio, Macron dovrebbe imporsi con il 62% delle preferenze. Il margine di vantaggio per il candidato indipendentista del movimento En Marche! – che ha anche ricevuto il sostegno dei rivali sconfitti Benoit Hamon (6,35%) e Francois Fillon (19,94%) è tale da assicurare i mercati circa la sconfitta di Marine Le Pen (seconda nel voto di ieri con il 21,43%). Il popolo francese pro europeo dovrebbe unirsi al ballottaggio con l’obiettivo di combattere l’ala più estremista e populista. Qualche sorpresa potrebbe invece arrivare dalle legislative di giugno.

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Sui mercati europei torna l’appetito al rischio. Detto questo la gioia non dovrebbe essere duratura e nemmeno enorme per gli investitori rialzisti, secondo i commentatori e analisti di Borsa. La possibilità di una vittoria di Le Pen rimane, seppure remota. E anche se la Francia rappresenta un rischio minore di crisi sistemica in Europa, le legislative e le elezioni nel Regno Unito sono a poco più di un mese di distanza.
La posta in palio per economia e mercati è decisamente alta. In un’elezione dominata dalle sorprese – per la prima volta nella storia francese nessuno dei due partiti principali – socialisti e repubblicani – si è qualificato al ballottaggio, il vantaggio (62-38%) di Macron al secondo turno del 7 maggio “non sarà sufficiente ad alleviare le ansie del mercato”, secondo Anna Stupnytska, global economist di Fidelity International.
Ai mercati piace la vittoria di Macron ma anche il fatto che le percentuali dei sondaggi – in un’elezione quanto mai indecisa – siano state bene o male confermate dal voto di domenica. I mercati azionari hanno reagito positivamente in Asia ed Europa, con l’euro che sale su yen e dollaro dopo primo turno elezioni. I Bond francesi stanno guadagnando terreno, mentre la Borsa di Parigi mette a segno un balzo di oltre il +4% in avvio.
A livello di singoli comparti, particolarmente richiesti i titoli del settore bancario, un fattore che premia il listino italiano dove il peso delle banche è molto grande. Il CAC francese fa comunque meglio di tutti gli altri indici di Borsa europei, mentre lo Spread tra Oat e Bund decennali si restringe di molto.
Timothy Graf, head of macro strategy EMEA di State Street Global Markets, spiega che i mercati stanno festeggiando per via dell’eliminazione dal tavolo delle possibilità degli scenari più negativi. Come Macron “ampiamente favorito nel testa a testa contro Le Pen, sembra molto facile che gli scenari scontati nelle ultime settimane si fanno più difficili” da qui al 7 maggio. Con un calo della volatilità, gli Spread tra Oat e Bund decennali, in ribasso oggi, “dovrebbero continuare a ridursi e ci aspettiamo che l’euro consolidi i guadagni visti di recente nei confronti del dollaro”.
Philippe Bodereau, global head of financials per Pimco, dice che l’azionario finora è rimasto paralizzato dal rischio di coda di un esito negativo in Francia, come dimostra il fatto che anche in un contesto di dati macro in miglioramento l’azionario non aveva festeggiato troppo. Dopo il voto di domenica quel rischio si è decisamente ridotto.
“Ora che è stata fatta un po’ di chiarezza e ora che i sondaggi – che sono stati aspramente criticati – si sono rivelati molto accurati, fino quasi all’ultimo decimale, penso che si possa affermare che il rischio di un’elezione di Le Pen è poco probabile“.
Il presidente degli Stati Uniti si appresta a presentare l’atteso maxi piano di riforma fiscale, ma gli analisti mostrano un certo scetticismo. Secondo Salman Ahmed, chief strategist di Lombard Odier IM, gli investitori non dovrebbero dare troppo peso all’annuncio di Donald Trump previsto questo mercoledì.
Negli ultimi tempi, per l’analista, c’è stata infatti una “massiccia opera di ricalibrazione delle attese per quanto riguarda la mole, il contenuto e il tempismo del bazooka fiscale studiato dall’amministrazione Trump”.
“Penso che la Camera rimanga molto, molto divisa e pertanto che i limiti legislativi impongono che un taglio moderato alle tasse aziendali sia il meglio che si può sperare nei prossimi mesi”.
Dal fronte macro, l’indice Ifo sul clima delle aziende tedesche è salito in aprile a quota 112,9 punti, leggermente sopra le attese degli analisti interpellati da Reuters che erano per un punteggio di 112,5.
Clemens Fuest, presidente dell’istituto di ricerche economiche dell’Ifo, ha sottolineato come il buon miglioramento dell’economia tedesca è più generalizzato ora rispetto a un anno fa, quando era guidato principalmente dalla domanda interna. Le esportazioni sono uno dei motivi della solidità dell’economia della Germania, la prima potenza dell’area euro.
L’indice della volatilità è calato nettamente nelle ultime ore. Il Vix è sceso all’11,46: -21,67% è la peggiore perdita da inizio novembre.
Con il rischio delle elezioni francesi ridottosi, i mercati potrebbero perso concentrarsi sulle politiche monetarie della Fed, che potrebbe accelerare il ritmo del ciclo dei rialzi dei tassi.
Con il rischio delle elezioni francesi ridottosi, i mercati potrebbero perso concentrarsi sulle politiche monetarie della Fed: la banca centrale potrebbe accelerare il ritmo del ciclo dei rialzi dei tassi, secondo Johnny Bo Jackobsen, US chief analyst di Nordea Markets.
Le banche sono le principali beneficiarie del primo turno delle elezioni presidenziali francesi nell’azionario. In Francia avanzano di quasi sette punti percentuali.
Il Dax ha toccato i massimi di sempre e il CAC il top in nove anni in una giornata euforica per le Borse.
L’euro è insieme alle banche una delle storie positive di giornata. La moneta unica guadagna quasi l’1,4% sul dollaro Usa al momento.
L’oro è invece in ribasso di quasi un punto percentuale in una giornata in cui gli asset rifugio sono penalizzati dal rasserenamento del clima sui mercati.
Anche per l’azionario americano si profila una seduta in gran rialzo quest’oggi, se ci si basa sull’andamento dei future. Torna l’appetito per il rischio e i contratti su Dow Jones, S&P e Nasdaq fanno segnare progressi di circa un punto percentuale.
Le banche sono le principali beneficiarie del primo turno delle elezioni presidenziali francesi nell’azionario. In Francia avanzano di quasi sette punti percentuali. Gli analisti di Goldman Sachs sono convinti che con una normalizzazione politica l’appeal dei titoli bancari cresce, e che quelli delle banche tedesche, francesi e italiane reagiranno positivamente all’esito del voto. Per Goldman conviene comprare BNP Paribas, Unicredit, Credit Agricole e KBC, tutte classificate con un rating di Buy.
Le banche sono le principali beneficiarie del primo turno delle elezioni presidenziali francesi nell’azionario. In Francia avanzano di quasi sette punti percentuali. Gli analisti di Goldman Sachs sono convinti che con una normalizzazione politica l’appeal dei titoli bancari cresce, e che quelli delle banche tedesche, francesi e italiane reagiranno positivamente all’esito del voto. Per Goldman conviene comprare BNP Paribas, Unicredit, Caixabank e KBC, tutte classificate con un rating di Buy.
A Wall Street il sentiment è molto ottimista sulla scia dei forti rialzi in Europa ed è ben impostata per aprire in netto progresso. Il CAC 40 è in rialzo del 4,6%, il Dax del 2,9% ai massimi di sempre. Il settore bancario dell’area euro sale del 6,9%, mentre l’indice VStoxx della volatilità cala di anche il 31%. Lo Spread tra Oat e Bund scende ai minimi da gennaio e l’euro guadagna il 2% circa sul dollaro. Secondo i sondaggi Macron dovrebbe battere Le Pen al ballottaggio con un 61%-62% dei voti.
Intanto sale la chance di un rialzo dei tassi della Bce a inizio 2018. I tassi Eonia forward all’8 marzo 2018, data di un meeting di politica monetaria della Bce, si attestano attorno a -30 punti base, circa 6 punti sopra il tasso Eonia spot. Di conseguenza, i mercati indicano una probabilità del 60% che nel marzo prossimo la Bce aumenti i tassi di 10 punti base. La settimana scorsa le possibilità di una stretta monetaria erano pari soltanto al 20%.
A Piazza Affari le banche guadagnano il 7,78% spingendo il listino Ftse MIB in avanti del 3,95% sopra i 20.520 punti. I mercati scommettono con più decisione su un rialzo dei tassi da parte della Bce di 10 punti base a marzo 2018, probabilità che ora si attesta al 60% contro il 20% della scorsa settimana. Unicredit vola a +11%, Ubi Banca e Intesa SanPaolo salgono nell’ordine del 7%, Banco BPM fa +6%. Negative solo Eni e Moncler.
Gli indici della Borsa Usa guadagnano più di un punto percentuale in avvio. Halliburton, multinazionale di servizi energetici, guadagna mezzo punto percentuale nonostante i ricavi fiacchi in Cina. Citigroup, JP Morgan e altre banche avanzano di più di due punti percentuali.
Balzo di Akzo Nobel dopo che Ppg Industries ha rilanciato la sua offerta per la società olandese di prodotti chimici. Come si legge in una nota, il gruppo Usa ha alzato per la seconda volta l’Opa, che sale da 88,72 a 96,75 euro per azione, il 17% in più rispetto alla proposta originaria. Il titolo Akzo Nobel guadagna il 5% circa sopra 82 euro ad Amsterdam.
Includendo l’assunzione di debito netto, la nuova cifra valuta Akzo Nobel a 26,9 miliardi di euro. In base alla proposta rivista, Ppg pagherebbe 61,50 euro per azione in contante e 0,357 azioni ordinarie di Ppg. Quest’ultima è pronta a lavorare con Akzo per completare in modo rapido la due diligence e a negoziare un accordo definitivo per combinare le attività. Non si è fatta attendere la risposta del gruppo olandese, che ha confermato di avere ricevuto l’offerta e di avere intenzione di “prenderla in considerazione ed esaminarla attentamente”.
L’indice Usa dell’attività nazionale misurato dalla Fed di Chicago si è attestato a marzo a quota 0,08 punti contro lo 0,50 stimato. L’indice, che viene calcolato basandosi su 85 indicatori economici diversi, è stato rivisto a 0,27 da 0,34 punti nel mese di febbraio. Una lettura superiore allo zero è segnale di una fase di espansione.
La media a tre mesi dell’indice della Fed di Chicago è di +0,03 (-0,25 a gennaio, +0,27 a febbraio e +0,08 a marzo).
Secondo Ian Bremmer, uno scienziato politico che dirige il centro studi Eurasia Group, Le Pen, avrebbe “il 40 per cento di possibilità di vincere” e non meno del 20% come dicono i boomaker o i sondaggi, poiché i sondaggi non riuscirebbero a cogliere efficacemente alcuni fenomeni in corso nella società francese. Gli ultimi sondaggi danno Macron vincente al 62-61% al ballottaggio. I socialisti e i Repubblicani, grandi sconfitti del primo turno, hanno esortato i propri elettori a votare compatti per Macron contro Marine Le Pen.
Con il Can 40 ai massimi dal 2008 e Piazza Affari al top da inizio 2016, sembra che le Borse siano entusiaste del risultato del primo turno. Il rischio creditizio in Francia è sceso di quasi il 40% stamattina, per il calo maggiore di sempre. Gli investitori sono convinti che Macron diventerà il nuovo presidente il 7 maggio.
Con l’elezione probabile di Emmanuel Macron in Francia, lo spauracchio di uno choc politico non se n’è andato del tutto dal continente europeo, secondo gli analisi di Deutsche Bank. Le possibili elezioni anticipate in Italia, per esempio, provocherebbero instabilità sui mercati, alimentando di nuovi i timori di una spaccatura in Eurozona. Negli ultimi anni il MoVimento 5 Stelle ha guadagnato terreno nei sondaggi e in popolarità, diventando il primo partito nel paese. Dopo la sconfitta di Matteo Renzi nel referendum sulla riforma costituzionale che ha portato alle dimissioni del premier, le elezioni anticipate sono possibili e minacciano l’Eurozona.
A giugno ci sono le legislative in Francia e le elezioni nel Regno Unito, mentre il popolo in Germania va al voto in settembre. Gli italiani potrebbero essere chiamati a votare prima della fine della legislatura ad aprile. Il rischio politico in Italia appare ancora distante e gli investitori preferiscono con centrarsi sulle prossime mosse della Ice, che potrebbe ridurre il suo programma di Quantitative Easing già quest’anno. I tassi Eonia danno al 60% le possibilità di un rialzo dei tassi a inizio 2018.
“Secondo noi le chance di uno choc populista negativo per i mercati sono realistiche in Italia”, tuttavia siccome l’appuntamento elettorale è ancora lontano nel tempo (ad almeno sei mesi di distanza) il mercato non è ancora pronto a spostare il suo focus”.
Prima della pubblicazione della trimestrale, Caterpillar ha pubblicato i dati sulle vendite al dettaglio in marzo. Si è interrotta la striscia negativa per le vendite mondiali del gruppo: dopo 51 mesi di cali consecutivi, in marzo le vendite al dettaglio del gruppo di mezzi pesanti nel settore delle costruzioni sono saliti dell’1% su base annuale: è il primo incremento da novembre.
Dopo il calo deludente dell’indice dell’attività nazionale della Fed di Chicago anche l’indice della Fed di Dallas ha fatto peggio delle stime. L’indicatore si è attestato a marzo a quota 16,8 punti, contro le attese che erano per un risultato di 17 punti.
Sul Forex, cross euro dollaro in area $1,086, con l’euro in rialzo sulle principali controparti dopo l’esito del primo turno delle presidenziali francesi, che ha visto il candidato centrista pro-Ue Emmanuel Macron prevalere sulla candidata di estrema destra anti-euro Marine Le Pen, scongiurando i timori della vigilia. L’indice che misura la volatilità implicita è sceso bruscamente, a segnalare come gli investitori abbiano ridotto le proprie scommesse su un esito a sorpresa del secondo turno delle presidenziali.
Alla chiusura dei mercati europei, i contratti sul petrolio Wti sono in lieve ribasso con il petrolio scambiato a 49,3 dollari al barile dopo che l’aumento delle piattaforme negli Stati Uniti hanno limitato i rialzi innescati dalle attese di un’estensione dei tagli alla produzione a guida Opec a fine 2017.
L’azionario europeo ha chiuso in netta crescita oggi, con gli investitori che sono tornati al rischio dopo che il centrista Emmanuel Macron si è piazzato in testa al primo turno delle elezioni francesi, un evento che ha allontanato gli spettri dell’incertezza politica in Europa. Le azioni dei titoli francesi e dei bancari sono quelle in maggiore rialzo, con l’Eurostoxx50 in rialzo a +3,9%, ai massimi da 16 mesi. Nove dei dieci titoli in maggior rialzo nel paniere europeo sono banche, con Societe Generale, Deutsche Bank e Intesa che guidano il principale listino europeo.
Milano ha chiuso la seduta in forte rialzo, spinta dal balzo dei bancari, dopo l’esito del primo turno delle presidenziali francesi che hanno scongiurato un ballottaggio tra i due candidati antieuropeisti Marine Le Pen e Jean-Luc Melenchon e che rafforzano le probabilità di vittoria finale per il candidato centrista filo europeista Emmanuel Macron. Il Ftse Mib realizza un bel +4 %, con i titoli bancari protagonisti assoluti del listino principale. Unicredit e Ubi Banca segnano rialzi a due cifre mentre Intesa SanPaolo sale dell’8%.
Secondo Didier Saint-Georges di Carmignac ora l’attenzione degli investitori si sposterà sui fondamentali economici e la Bce. Molti investitori internazionali avevano gestito il rischio di “risultati estremi” attraverso strumenti opzionali e pertanto l’analista ritiene che “l’apertura da parte dei market maker di queste posizioni contribuirà a un rally di breve periodo. Oltre a questo effetto di breve termine, la rotazione geografica delle allocazioni azionarie – che era in corso dagli Stati Uniti verso l’Europa e i mercati emergenti – potrà riprendere il suo corso, a seconda dei diversi stadi del ciclo economico. Viste le incertezze sulla attesa riforma fiscale statunitense, è probabile che la rotazione avrà un particolare impatto sui settori ciclici domestici. All’interno dell’Europa, il settore bancario risulta essere l’indicatore più naturale per la ciclicità domestica”.
“Le stesse cause – incertezza negli Stati Uniti e rotazione ciclica in Europa – dovrebbero permettere anche alla valuta europea di riprendere la sua ascesa. Infine, in territorio francese, nell’eventualità di vittoria di Emmanuel Macron il 7 maggio, la chiave sarà quale tipo di maggioranza, ammesso che ce ne sia effettivamente una, emergerà dalle elezioni parlamentari di giugno. Tralasciando ogni considerazione politica, lo scenario privilegiato per i mercati sarà probabilmente l’emergere di una maggioranza di centro-destra in una posizione tale da garantire l’agenda di riforme a tendenza liberale di Macron”.
Secondo Mohammed El-Erian di Janus Capital i mercati hanno scongiurato gli scenari peggiori ma non hanno nemmeno avuto il confronto ideale desiderato (Fillon-Macron). Un secondo turno con Le Pen rende comunque basso il rischio di una fuga destabilizzante dei capitali dal sistema bancario francese.