Roma – Da una settimana l’Italia e’ sottoposta a enormi pressioni sui mercati finanziari. La colpa e’ solo degli speculatori folli e avidi? Niente affatto. Per un professore di finanza ed economia “la risposta del mercato e’ assolutamente ragionevole” e per una serie di motivi giustificata.
L’Italia “non e’ affatto innocente per quanto riguarda il suo declino”, si legge nell’intervista pubblicata sul settimanale tedesco Der Spiegel. In poche parole si merita quello che e’ accaduto sui mercati. L’attacco speculativo e’ giustificato per una serie di motivi. Primo fra tutti il silenzio dei media.
Una frecciata quella lanciata a quotidiani e televisioni nazionali, che non sorprende. “Non dedicano spazio sufficiente alla crisi. E’ un segnale allarmante”, secondo Hans-Peter Burghof. Significa che il paese preferisce “restare separato dalla realta’” e non affrontare seriamente i suoi problemi: una strategia perdente e pericolosa, perche’ rimanda al domani le azioni necessarie a risolvere i problemi economici più gravi di oggi (primo fra tutti l’altissimo debito pubblico) e spinge i mercati a colpire l’Italia.
L’economista, infatti, non e’ d’accordo con l’approccio di molti politici che sembrano convinti che i mercati finanziari prendano le decisioni in modo emotivo e reagiscano dunque in preda al panico. I mercati finanziari sono invece molto attenti alle cifre e non si lasciano tranquillizzare dagli annunci populisti e propagandisti dei governi.
Il ministro Giulio Tremonti, che ormai e’ sempre piu’ isolato nella maggioranza e dovrebbe dimettersi seduta stante per lo scandalo che ha colpito il suo consulente numero uno Marco Milanese, “sarebbe in grado di garantire credibilita’ alla politica economica italiana, ma sono le “chiacchiere imprudenti” di Silvio Berlusconi a scatenare le reazioni del mercato, in particolare quando mette in discussione i richiami all’austerita’ del suo stesso ministro.
Il ragionamento che il mercato fa e’ molto semplice e sensato. Che l’Italia e’ molto indebitata si sapeva anche prima, ma ora gli investitori si sono resi conto che un investimento nel Paese e’ sempre meno sicuro. Pertanto la colpiscono scommettendo su un peggioramento della situazione. E questo non perche’ si lascino guidare dal panico o dalla fame di profitti, ma perche’ conti alla mano, “colpire l’Italia e’ una cosa ragionevole”.
Hans-Peter Burghof e’ docente universitario e direttore dell’Institute of Banking and Financial Services dell’Universita’ di Hohenheim, in Germania.