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Mercati: Invesco punta su azionario europeo e bond dei mercati emergenti

Dopo il rally dei primi sei mesi dell’anno con l’indice Ftse Mib che ha messo a segno un progresso del 18% e la maggior parte delle Borse europee e Usa in prossimità dei massimi storici, gli analisti di Invesco hanno fatto il punto sulle prospettive dei mercati azionari e obbligazionari per i prossimi mesi.

L’outlook si concentra sul percorso oltre la volatilità dei dazi e su come le banche centrali stanno valutando la politica monetaria mentre entriamo nella seconda metà del 2025.

Strategia azionaria: avanti con qualità e dividendi

Sui mercati azionari, Invesco consiglia di privilegiare titoli a bassa volatilità, di alta qualità e con rendimenti da dividendo solidi. L’esposizione ai giganti tech Usa viene invece limitata. Le vere opportunità, secondo l’analisi, si trovano nei mercati europei e asiatici, che mostrano segnali di ripresa e valutazioni più interessanti.

Nel mercato obbligazionario, la preferenza va ai bond dei mercati emergenti e a quelle globali al di fuori degli Stati Uniti.
Sui mercati valutari il dollaro potrebbe indebolirsi nei prossimi mesi, favorendo una maggiore esposizione all’euro e alla sterlina.

Invesco mantiene una posizione neutrale sugli asset alternativi. Le strategie hedged e il private credit sono preferiti rispetto al private equity, in un contesto dove le valutazioni elevate e la scarsa liquidità richiedono grande selettività.

La seconda metà del 2025 sarà guidata da dinamiche complesse ma non prive di opportunità. Invesco ribadisce l’importanza della prudenza, della gestione del rischio e della diversificazione per affrontare un periodo ancora denso di incognite, ma potenzialmente favorevole per chi saprà cogliere i giusti segnali.

“Stiamo acquisendo una maggiore chiarezza sulla traiettoria di alcune tendenze globali chiave e delle forze macroeconomiche,” ha dichiarato Brian Levitt, global market strategist di Invesco.
“Pur prevedendo un cambiamento duraturo verso dazi più elevati e politiche migratorie più restrittive negli Stati Uniti, ci aspettiamo anche maggiori investimenti fiscali in difesa e infrastrutture in Europa. Queste dinamiche suggeriscono un contesto più inflazionistico e una crescita moderata per gli Stati Uniti nel 2025, rispetto alle aspettative precedenti. A livello globale, la crescita potrebbe anch’essa rallentare, sebbene probabilmente in misura minore.
Una risoluzione costruttiva delle tensioni commerciali e i potenziali benefici di un allentamento normativo potrebbero continuare a sostenere la resilienza dei mercati.”