Società

MERCATI FINANZIARI: REPORT DAILY:
25-05-06

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(WSI) –
Negli Usa attesa la seconda pubblicazione del Pil del primo trimestre che potrebbe comportare una sensibile revisione al rialzo che, causa l’effetto confronto, potrebbe in futuro enfatizzare eventuali dati del secondo trimestre segnalanti anche solo un lieve rallentamento.

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Tassi di Interesse: in area euro i rendimenti sul mercato obbligazionario hanno registrato cali soprattutto sulla parte a medio lunga della curva, con la pendenza sul tratto 2-10 che è scesa a 63 pb, proseguendo il movimento innescatosi a fine della scorsa settimana. Sul mercato monetario in rialzo i prezzi dei contratti future a tre mesi, con gli operatori che stanno tornando ad essere più cauti sulle prossime mosse di politica monetaria dopo essersi spinti a prezzare quasi interamente un rialzo nella riunione di luglio dopo l’atteso ritocco di giugno.

Ribadiamo l’attesa di una Bce cauta in tema di politica monetaria con rialzi a giugno, settembre ed eventualmente dicembre. La decisione di settembre potrebbe essere eventualmente presa in occasione dell’incontro del 31 agosto od essere posticipata ad ottobre visto che a settembre non è prevista la consueta conferenza stampa. Il movimento di ribasso dei tassi sulla parte a lunga della curva potrebbe comunque tornare ad invertirsi, con la prosecuzione della fase di rialzo già a fine settimana nell’attesa di un’inflazione ancora sotto tensione.

A tale proposito saranno interessanti i dati preliminari italiani sull’indice dei prezzi al consumo di maggio in calendario la prossima settimana. Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili intorno al 5%. L’asta sul 2 anni ha evidenziato un buon rapporto di copertura dell’offerta con una partecipazione degli investitori stranieri che, sebbene sempre inferiore a quanto si registrava tra il 2004 ed il 2005, si è comunque e mantenuta in linea con la media degli ultimi sei mesi. Le dichiarazioni del membro votante della Fed Krozner hanno evidenziato ancora come il dibattito all’interno della Fed sulle prossime mosse sia ancora aperto, sottolineando come occorrerà da un lato tener conto degli effetti ritardati dei precedenti rialzi e dall’altro della necessità di mantenere ferme le aspettative di inflazione.

Al momento le aspettative di un prossimo rialzo o meno sono pressoché equiponderate. Riteniamo che la Fed procederà ad un ulteriore rialzo dei tassi anche in un contesto di primi segnali di rallentamento dell’economia al fine di cancellare ogni dubbio tra gli operatori sulla reale volontà della banca centrale Usa di continuare ad essere vigile sull’inflazione. Nel frattempo segnaliamo come la maggiore attenzione sul premio al rischio posta dagli operatori continua ad essere sempre più evidente, come segnalato dallo spread dei titoli dei paesi emergenti (indice Embi+ spread) che si è posizionato ai massimi dalla fine di gennaio. Tale andamento potrebbe ancora supportare il comparto dei bond governativi.

Valute: Il Dollaro continua ad oscillare in un range stretto compreso tra 1,26,5 ed 1,29 con fasi alterne legate al tenore dei dati macro. Ieri il dato sulle vendite di nuove case migliore delle attese ha offerto lo spunto per un lieve apprezzamento verso Euro. Al momento non riteniamo che il range indicato sia prossimo ad essere forato.

Materie Prime: i dati sulle scorte di greggio Usa nella settimana conclusasi il 19 maggio, hanno registrato un calo, mentre le scorte di benzine e distillati sono cresciute. Sul mercato petrolifero l’attenzione continua però ad essere focalizzata sulla questione iraniana soprattutto dopo che ieri i colloqui tenuti tra i cinque membri permanenti Onu più Germania per cercare il modo convincere l’Iran ad abbandonare l’arricchimento dell’uranio, sono risultati inconcludenti. Dopo il rialzo di martedì ieri il prezzo del greggio è sceso del 2,65%, mentre in mattinata sono tornate nuovamente sopra i 70 $/b. Vendite anche negli altri settori con le quotazioni del rame scese del 6% e quelle dell’oro del 5,3%.

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