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(WSI) – • La Fed alza il tasso di riferimento di 25 pb, lasciando aperta la possibilità di proseguire nella fase di inasprimento monetario.
• In lieve calo i rendimenti in area Euro.
• In rialzo le quotazioni petrolifere.
In area Euro saranno da monitorare con attenzione i dati sul Pil europeo del primo trimestre 2006. Le attese sono per un’accelerazione della crescita, accelerazione che dovrebbe proseguire anche nel trimestre in corso, grazie ad un miglioramento della bilancia commerciale e degli investimenti fissi. Negli Usa importanti le indicazioni delle vendite al dettaglio di aprile. Dopo lo statement di ieri della Fed gli operatori saranno particolarmente attenti a scorgere eventuali segnali di rallentamento dell’economia.
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Tassi di Interesse: In lieve calo i rendimenti in area Euro, in una sessione in cui gli occhi degli operatori sono rimasti puntati sulla riunione della Fed ed in attesa di conoscere i dati sul Pil tedesco, italiano ed europeo in calendario nella giornata odierna. L’attesa accelerazione della crescita economica potrebbe generare nuove vendite sul mercato obbligazionario, vendite che potrebbero protrarsi anche nella giornata di domani con la pubblicazione dei dati sull’inflazione francese di aprile, che dovrebbero confermare le maggiori spinte inflattive nel mese in questione. Negli Usa, a parte lo scontato rialzo di 25bps, il comunicato successivo ha evidenziato un atteggiamento della Fed che lascia aperta la possibilità di continuare il ciclo di rialzo dei tassi laddove fosse necessario, in particolare in risposta alle potenziali spinte inflattive.
La Fed ha anche ribadito lo scenario atteso di rallentamento dell’economia basato su tre fattori: 1) rallentamento del settore immobiliare; 2) effetti dei precedenti rialzi; 3) effetti del rialzo dei prezzi energetici. Di conseguenza molto dipenderà dal tenore dei dati che saranno pubblicati fino al prossimo incontro del 29 giugno. La possibilità di un temporaneo rialzo dei prezzi core legati in particolare agli affitti delle case oltre che dal rialzo delle materie prime, potrebbe spostare la pausa preannunciata a giugno anziché maggio. Al momento, condividendo lo scenario di rallentamento soprattutto per il secondo semestre, ci attendiamo comunque che i Fed Funds non si posizionino al di sopra del 5,5% entro fine anno. Sul mercato obbligazionario nel frattempo, la fase di incertezza legata al timing della pausa della Fed oltre ai citati temporanei recuperi dei prezzi core, potrebbe gradualmente portare i tassi decennali verso il 5,25% nelle prossime settimane.
Valute: Dollaro in recupero per due ragioni principali: a) il report semestrale del Tesoro Usa sulle valute ha omesso di definire la Cina currency manipulator; b) il tono più forte della Fed sui rischi inflattivi al punto da lasciare aperto il timing della preannunciata pausa. Nel report del Tesoro Usa, viene comunque espresso il disappunto per il processo di riforma del mercato valutario cinese ritenuto troppo lento. La fase di recupero del biglietto verde potrebbe comunque essere temporanea in attesa domani dell’importante dato sulla bilancia commerciale Usa di marzo.
Materie Prime: in rialzo le quotazioni petrolifere, malgrado i dati sulle scorte petrolifere Usa migliori delle attese. In forte rialzo anche le scorte di benzine che hanno beneficiato della ripresa dell’attività delle raffinerie. Ad alimentare il rialzo del prezzo sono state oltre le tensioni Iran-Usa, l’annuncio da parte del Dipartimento dell’Energia di un aumento, la scorsa settimana, della domanda di benzine, il che aumenterebbe i timori circa la sostenibilità della domanda durante il periodo estivo, che ufficialmente inizia il 29 maggio in occasione del Memorial Day. Restano sopra i 700 $/oncia le quotazioni aurifere, mentre sul rame continua a pesare la notizia relativa alla chiusura della miniera di rame, zinco ed argento a Sant Martin della Grupo Mexico, fallita dopo i continui scioperi dei lavoratori, ed dell’annuncio da parte di una miniera cilena di attendersi una produzione del 4,4% inferiore allo scorso anno.
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