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(WSI) – Tassi di Interesse: la sessione di ieri si è conclusa con una prosecuzione, seppur molto modesta, del rialzo dei rendimenti con gli operatori che sono rimasti prudenti in attesa di conoscere l’esito della riunione della Bce di oggi. Malgrado alcuni analisti arrivino a stimare un rialzo da 50 pb, confermiamo l’attesa di un incremento di soli 25 pb. Interessante per le prossime mosse di politica monetaria sarà il consueto discorso che Trichet terrà al termine dell’incontro. L’ipotesi più avvalorata è che il capo della Bce, oltre a ribadire i rischi inflattivi e l’importanza di mantenere sotto controllo le aspettative di inflazione, confermerà la gradualità della fase di rimozione dell’accomodamento monetario, per non rischiare che il rialzo dei tassi di interesse metta a rischio l’avviata ripresa, in una fase in cui l’Euro rimane in prossimità dell’1,30 vs $.
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Nella seconda parte dell’anno dovrebbero essere decisi altri due aumenti da 25 pb in occasione della riunione del 31 agosto ed in quella del 7 dicembre. La decisione di fine anno dipenderà molto dall’andamento del cambio e dai prezzi del settore immobiliare. Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente invariati in un contesto di pendenza di curva prossima all’inversione sul segmento 2-10 anni. Le dichiarazioni dei vari esponenti della Fed sono tutte incentrate sui rischi inflattivi che sono stati definiti ieri da Guynn (membro votante) maggiori dei rischi di un rallentamento della crescita di cui pure si avvertono i sintomi.
La Fed insomma vuol far percepire in modo forte la sua determinazione nella lotta all’inflazione e di conseguenza la possibilità di un ulteriore rialzo dei tassi a fine giugno sta diventando praticamente una certezza. Se l’obiettivo di tale atteggiamento unanime era quello di frenare le aspettative di inflazione, la Fed sta sortendo per ora gli effetti desiderati con un drastico e forte ridimensionamento delle breakeven dei Tips che sono arrivate ai minimi da inizio aprile. Nel breve termine il livello del 5% rimane ancora un valido supporto in vista del rialzo di 25 bps di fine mese che dovrebbe comportare tassi su 2 e 10 anni prossimi al livello dei fed funds (5,25%).
Valute: Dollaro ancora in apprezzamento verso le principali valute. L’attenzione ora è sulle future mosse della Fed dopo l’inasprimento dei toni utilizzati da tutti i membri della Fed che hanno rilasciato dichiarazioni nelle ultime due settimane. Oggi l’attenzione è soprattutto sul discorso di Trichet. Nel breve pertanto potrebbe rivelarsi valido il supporto a quota 1,275, soprattutto nel caso di discorso dai toni forti da parte del capo della Bce. L’Euro/Dollaro dovrebbe comunque continuare a permanere nel range 1,265/1,30 nei prossimi giorni.
Materie Prime: i dati sulle scorte di greggio Usa relativi alla settimana conclusasi il 2 hanno registrato un rialzo, mentre le scorte di benzine sono cresciute ma meno delle attese. Al momento la situazione delle scorte di benzine, particolarmente guardate in questo periodo, sembra non preoccupante, considerato che dopo il forte calo registrato a causa della chiusura delle raffinerie per lavori di manutenzione, sono ritornate sopra i valori medi di periodo. Il buon umore legato alla disponibilità iraniana a voler collaborare con l’unione europea ha contribuito al calo delle quotazioni scese ieri dello 0,48%. Tra i preziosi scendono i prezzi dell’oro dietro la speculazione che la Fed continuerà ad alzare i prezzi.
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