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(WSI) – In area Euro la giornata non offrirà spunti dal lato macro. Gli operatori rimarranno focalizzati sulle parole che questa sera pronuncerà Trichet in occasione dell’incontro dell’American Bankers Association, parole che dovrebbero confermare la prosecuzione della graduale rimozione dell’accomodamento monetario, con il prossimo rialzo da 25 pb da effettuarsi in occasione della riunione di giovedì prossimo. L’incontro della Bce rimane l’appuntamento principale della settimana.
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L’esito, non totalmente scontato visto che alcuni operatori si sono spinti a scommettere per un rialzo da 50 pb, potrebbe non sorprendere più di tanto i mercati mentre più interessante sarà la consueta conferenza stampa tenuta dal presidente dell’istituto di Francoforte al termine dell’incontro. A fine settimana saranno poi diffusi i dati relativi al Pil italiano. Il dato aggregato dovrebbe confermare l’accelerazione vista nella lettura preliminare ma interessante sarà l’analisi del disaggregato, per verificare l’atteso recupero della spesa per consumi delle famiglie che rimane una delle sottocomponenti più penalizzate all’interno del Pil. Negli Usa atteso in calo l’Ism del settore non manifatturiero. Un andamento in tal senso confermerebbe la possibilità di un rallentamento i cui sintomi potrebbero cominciare ad emergere già nel secondo trimestre per poi essere più evidenti nel secondo semestre. Il dato più importante della settimana è rappresentato dalla bilancia commerciale di aprile.
Tassi di Interesse: In calo i rendimenti sul mercato obbligazionario dell’area Euro, con l’interesse che è tornato sui bond dopo i deludenti dati macro Usa. Negli Usa tassi di mercato in sensibile calo dopo i dati sul mercato del lavoro che hanno segnalato a maggio una creazione di posti di lavoro nettamente al di sotto delle attese con revisione al ribasso anche per i due mesi precedenti. Inoltre la variazione annuale dei salari medi orari è risultata al di sotto della attese ed inferiore al mese precedente, stemperando in parte i timori di spinte inflattive dal lato salariale. Gli operatori hanno pertanto drasticamente ridotto le probabilità attribuite all’ipotesi di un rialzo dei tassi Fed a fine mese. Riteniamo però che tale scenario rimanga ancora verosimile alla luce della necessità da parte della Fed di ribadire la reale volontà di prevenire qualsiasi spinta inflattiva. Le breakeven dei Tips sono rimaste sostanzialmente invariate. Ribadiamo il livello del 5% come importante supporto sul comparto decennale.
Valute: dollaro in sensibile deprezzamento soprattutto verso Euro, dopo i dati sul mercato del lavoro Usa che hanno ridimensionato le attese di un ulteriore rialzo Fed a fronte invece di un dibattito sulle future mosse della Bce che rimane ancora alquanto animato. Meno pronunciato il deprezzamento del biglietto verde verso lo Yen. I dati settimanali della Commodity Futures Trading Commission segnalano come le posizioni speculative che puntano ad un deprezzamento del Dollaro siano aumentate in modo marcato soprattutto verso Euro. Nel breve termine rimane ancora rilevante la resistenza a quota 1,30 in termini di Euro Dollaro.
Materie Prime: tornano a salire le quotazioni petrolifere dopo che l’Iran ha dichiarato che un’azione statunitense contro il suo programma nucleare potrebbe indurre il paese a bloccare i rifornimenti di greggio e dopo il rialzo inferiore alle attese delle scorte di benzine Usa. La riunione dei membri Opec si è conclusa con un nulla di fatto, i paesi hanno infatti deciso di mantenere a 28 Mln di b/g il loro tetto produttivo in vigore dallo scorso luglio. Allo stesso tempo sono emersi consensi a favore dell’abbandono del dollaro come valuta di riferimento per assumere l’euro come valuta prevalente.
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