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(WSI) – Eventi Odierni: Oggi è attesa la riunione della Bce in cui è scontato un rialzo dei tassi di 25 pb. Più interessante sarà la conferenza stampa successiva alla riunione in cui il presidente Trichet potrebbe nuovamente soffermarsi sul rischio che gli elevati prezzi petroliferi potrebbero avere su inflazione e crescita, nonché la preoccupazione legata al rialzo del credito al consumo ed al rialzo dei prezzi del settore immobiliare, suggerendo la possibilità di un nuovo rialzo dei tassi entro fine anno.
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Tassi di Interesse: sul mercato obbligazionario il dato migliore delle attese sul Pmi manifatturiero di febbraio relativo all’intera area euro,ha determinato un rialzo dei rendimenti che ha interessato soprattutto la parte a lungo termine della curva. Sono rimasti pressoché stabili i rendimenti sul tratto a due anni in attesa della riunione e soprattutto della conferenza stampa della Bce di oggi.
Negli Usa tassi di mercato in lieve rialzo con tassi decennali prossimi al 4,6%. I mercati obbligazionari hanno risentito del sensibile rialzo dei mercati azionari, in particolare del settore tecnologico dove il comparto dei semiconduttori ha realizzato una performance giornaliera di rilevo (indice Sox +4,33%). Inoltre i dati macro pubblicati ieri hanno rafforzato l’ipotesi di una crescita sopra al 4% nel corso del primo trimestre.
Valute: i favorevoli dati macro Usa hanno ridato forza relativa al Dollaro che comunque è rimasto al di sopra della soglia di 1,19 verso Euro in attesa della riunione della Bce di oggi. Sostanzialmente stabile anche lo Yen in attesa degli importanti dati sui prezzi che saranno pubblicati questa notte.
Materie Prime: continuano a salire le scorte di greggio statunitensi. Il report settimanale del Dipartimento dell’Energia Usa ha registrato nella settimana conclusasi il 24 febbraio un incremento di 1,6 Mln di barili. Salgono anche le scorte di benzine (0,3 Mln di barili), mentre scendono ma restano in linea con le attese le scorte di distillati (-1,5 Mln di barili). Malgrado i dati migliori delle attese le quotazioni petrolifere sono cresciute dello 0,91%. A mantenere sostenute le quotazioni è stato il dato sul tasso di utilizzo delle raffinerie sceso dell’1,4%, il più basso tasso dalla settimana conclusasi il 4 novembre. Le raffinerie hanno infatti operato all’85% della loro capacità a causa dell’interruzione delle esportazioni nigeriane dopo gli attacchi dei militanti. Cresce l’attenzione per la riunione Opec dell’8 marzo, quando i paesi membri sono chiamati a decidere il livello di produzione giornaliera. Se dopo l’ultima riunione si pensava ad un taglio della produzione a partire dal mese di aprile, i recenti rialzi dei prezzi petroliferi rendono più difficile una decisione in tal senso. Il presidente Opec ha comunque ribadito che gli attuali livelli sono imputabili a tensioni geopolitiche e non a carenza di offerta.
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