Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) –
• Attesa per i dati sull’inflazione Usa di gennaio.
• In lieve rialzo i tassi europei, mentre restano stabili quelli statunitensi.
• Il dollaro si mantiene stabile in attesa del dato sui prezzi al consumo Usa.
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Il Pil tedesco del quarto trimestre 2005 ha confermato una crescita congiunturale nulla. Più interessante l’analisi delle sottocomponenti che ha evidenziato una domanda per consumi in continua contrazione, andamento che potrebbe confermare l’ipotesi di un miglioramento molto lento della spesa privata e che potrebbe portare, nei prossimi mesi, le istituzioni a maggiore cautela circa le prospettive di crescita del paese e dell’intera area Euro. Decelerano le esportazioni, dato che andrà monitorato attentamente nei prossimi mesi visto che proprio le esportazioni hanno rappresentato il motore del miglioramento della crescita tedesca nel 2005. Negli Usa attesa per i dati sui prezzi al consumo di gennaio, soprattutto nella parte core. Data la maggiore enfasi posta dalla Fed sull’inflazione, anche un lievemente peggiore delle attese potrebbe lievemente penalizzare i mercati obbligazionari.
Tassi di Interesse: in lieve rialzo i rendimenti sul mercato obbligazionario europeo, in particolare sul segmento a breve-medio termine, sospinti da movimenti tecnici oltre che dalle parole di Garganas L’esponente della Bce ha dichiarato di attendersi una revisione al rialzo delle stime di crescita ed inflazione in occasione del consiglio direttivo del 2 marzo, avvalorando così l’ipotesi di un ulteriore restringimento monetario nell’ordine di 25 pb. L’avvicinarsi di tale evento potrebbe spingere il 2 anni verso la soglia psicologica del 3%. In lieve flattening la curva sul tratto 2-10 anni. Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili dopo l’apertura dei mercati successiva al ponte lungo del Presidents’ Day. Gli operatori sono in attesa oggi sia del dato sui prezzi al consumo, sia dell’esito dell’asta sul T-note biennale, valido test per monitorare come sempre la domanda degli investitori stranieri, in particolare le banche centrali estere.
Valute: il Dollaro si mantiene sostanzialmente stabile, in un contesto comunque di relativa forza soprattutto verso Euro. Il dato sui prezzi al consumo di gennaio potrebbe rafforzare l’ipotesi di tassi fed funds al 5% o anche oltre entro il semestre in corso, contribuendo a supportare il biglietto verde. Anche le minute del Fomc del 31 maggio hanno evidenziato come i membri della Fed siano propensi a proseguire la fase di rialzo dei tassi.
Materie Prime: prosegue, per il terzo giorno consecutivo, e dopo la pausa per il President’s Day la corsa del greggio. Ieri le quotazioni del Wti hanno registrato un massimo di 62,59$/b chiudendo la sessione a 62,39$/b. Gli attacchi in Nigeria, che hanno ridotto il flusso di greggio di circa il 20%, hanno aumentato i timori che l’Opec abbia un’insufficiente capacità di riserva per far fronte a tale mancanza riportando così le quotazioni petrolifere sopra i 62 $/b. Ricordiamo che la Nigeria, quinto produttore mondiale, produce 2,6 Mln b/g di petrolio a basso contenuto di zolfo e, secondo il ministro del petrolio, entro il 2006 la capacità dovrebbe crescere di 600.000 b/g e raggiungere nel 2007 i 4 Mln b/g.
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