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MERCATI FINANZIARI: REPORT DAILY (10/02/06)

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(WSI) – La prima anticipazione del Pil francese dell’ultimo trimestre del 2005 ha evidenziato un allentamento della crescita del paese rispetto al trimestre precedente. Si tratta del primo dato disponibile dell’intera area mentre la prossima settimana saranno disponibili anche i dati di Germania e la stima del Pil europeo. Negli Usa attenzione focalizzata sulla bilancia commerciale di dicembre: atteso un lieve allargamento del deficit.

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Tassi di Interesse: in area Euro ieri si è assistito ad una prosecuzione del calo dei rendimenti sul mercato obbligazionario, movimento che ha interessato soprattutto la parte a lunga della curva malgrado la prossima settimana sia la Germania che l’Italia e la Spagna torneranno ad emettere su tale comparto. L’asta sul trentennale Usa da 14 Mld$ è stata complessivamente ben accolta dagli investitori. Se infatti da un lato il rapporto di copertura della domanda è stato inferiore alle attese più ottimistiche risultando pari a 2, dall’altro lato circa il 65% del totale offerto è stato sottoscritto dagli indirect bidders, categoria in cui sono ricomprese le banche centrali estere. Le aspettative di un rialzo dei tassi nel mese di marzo diventano sempre più elevate alla luce anche delle dichiarazioni di Moskow, membro della Fed quest’anno non votante, secondo cui il fatto che i tassi di riferimento si trovino all’interno del range di neutralità non va inteso come la fine della fase di rialzo dei tassi. Continuiamo a ritenere possibile un ulteriore rialzo dei tassi di 25bps il prossimo 28 marzo, alla luce anche delle favorevoli indicazioni sull’andamento del mercato del lavoro, come emerso dalla domanda settimanale di sussidi per la disoccupazione che continua a permanere sotto le 300.000 unità.

Valute: Yen in apprezzamento dopo i favorevoli dati sugli ordinativi di macchinari di dicembre ed i dati sui prezzi all’ingrosso che hanno registrato la variazione annua più elevata degli ultimi 16 anni, innescando nuovamente attese di una possibile fine imminente della politica del quantitative easing. L’attenzione oggi è sul deficit commerciale Usa di dicembre per il quale il consensus mediano degli analisti (Reuters) è per un lieve allargamento. Laddove l’aumento del deficit fosse ancora maggiore, potrebbero innestarsi prese di profitto che potrebbero però solo temporaneamente indebolire il Dollaro visto che l’attenzione continua ad essere focalizzata sul differenziale atteso dei tassi Usa-Euro che nel frattempo continua ad allargarsi.

Materie Prime: torna a salire il prezzo del petrolio sulla scia della crisi Iran-Onu. Intanto l’Aie ha dichiarato di avere riserve sufficienti a far fronte ad un eventuale taglio delle esportazioni iraniane. Restano tonici i prezzi dei metalli industriali aiutati dagli acquisti di fondi di investimenti al fine di diversificare il portafoglio.

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