Il contenuto di questo articolo esprime il pensiero dell’ autore e non necessariamente rappresenta la linea editoriale di Wall Street Italia, che rimane autonoma e indipendente.
(WSI) –
• Attesi dati sul credito al consumo Usa
• Tassi di interesse in calo in area Euro ed Usa.
• Dollaro in calo vs. Euro dopo i dati sul mercato del lavoro Usa
Oggi in area euro non sono attesi dati macroeconomici degni di nota. L’attenzione del mercato sarà focalizzata sulla pubblicazione della produzione industriale delle tre principali economie dell’area e del Pil preliminare del secondo trimestre di Italia e Francia. Negli Usa attesa la pubblicazione dei dati sul credito al consumo di giugno, che potrebbe continuare ad evidenziare un recupero del credito revolving (carte di credito), implicita conseguenza del rallentamento del settore immobiliare. Il dato più rilevante della settimana, oltre all’atteso Fomc di domani, è rappresentato dalle vendite al dettaglio di luglio del prossimo venerdì.
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Tassi di Interesse: in area euro scendono i rendimenti dei titoli obbligazionari, dopo la pubblicazione di dati sul mercato del lavoro Usa peggiori delle attese. Il calo ha interessato soprattutto la parte a medio lungo termine della curva, con lo spread sul 2-10 sceso a 36 pb. Durante la settimana dati sulla crescita italiana e francese migliori delle attese potrebbero generare pressioni al rialzo sui tassi a lungo termine.
Negli Usa tassi di mercato in sensibile calo, dopo i dati sul mercato del lavoro che hanno segnalato la continuazione del rallentamento occupazionale con pressioni salariali al momento non temibili, sebbene su livelli che richiedono ancora attenzione da parte della Fed. Tali dati confermano la possibilità di una pausa nel processo di rialzo dei tassi in occasione dell’incontro di domani. La Fed tuttavia potrebbe mantenere aperta la possibilità di implementare un ulteriore rialzo a settembre o ottobre laddove le aspettative di inflazione dovessero surriscaldarsi. I tassi forward già incorporano tale scenario segnalando entro ottobre la possibilità di tassi di riferimento al 5,5% dopo la pausa di agosto. Per oggi, l’attesa dell’esito della riunione della Fed, dovrebbe comportare il posizionamento dei tassi decennali intorno al 4,90%, con pendenza di curva invariata.
Valute: Dollaro in deprezzamento verso Euro dopo i dati sul mercato del lavoro Usa. Il Biglietto verde non è riuscito comunque a superare al rialzo la soglia di 1,29. Tale livello potrebbe ancora rivelarsi una resistenza rilevante, in considerazione delle possibili prese di profitto che potrebbero nuovamente beneficiare il Dollaro, dopo la conferma domani dell’ipotesi di una pausa della Fed e soprattutto laddove rimanesse aperta la possibilità di un rialzo a settembre o ottobre. Inoltre, le posizioni nette lunghe su Euro/Dollaro degli operatori speculativi sono risultate in aumento e molto vicine al valore record assoluto, in base alla rilevazione settimanale Cftc riferita allo scorso martedì. Con riferimento allo Yen ribadiamo il supporto in prossimità di 113,5/114 vs. Dollaro.
Materie Prime: scongiurato il pericolo uragano il prezzo del greggio ha continuato a scendere, con la sessione di venerdì che ha chiuso in calo dello 0,43%. Resta comunque alta la tensione sul fronte geopolitico e non sono esclusi ulteriori rialzi delle quotazioni, soprattutto se si considera che siamo nel vivo della stagione degli uragani e le attese su questo fronte non sono molto positive. In mattinata il prezzo del greggio è tornato a salire in prossimità dei 76 $/b dopo che la British Petroleum ha chiuso in Alaska il più grande impianto Usa, che produceva l’8% del petrolio totale della nazione a causa della corrosione di un oleodotto. La società ha inoltre aggiunto che al momento non sono noti i tempi di ripristino dell’attività. Tra i metalli sale il prezzo del rame (+3,77%) dietro la minaccia dello sciopero, previsto per oggi, dei lavoratori della principale miniera cilena.
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