Società

MERCATI FINANZIARI: REPORT DAILY (01/02/06)

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(WSI) – Il dato relativo all’indice Pmi per il settore manifatturiero relativo all’intera area Euro per il mese di gennaio dovrebbe evidenziare un ulteriore miglioramento, il quinto consecutivo. Avvalora tale ipotesi il miglioramento della fiducia delle imprese industriali diffusa ieri da Eurostat. Negli Usa l’indice Ism manifatturiero potrà offrire informazioni più precise sulle prospettive del comparto. Di particolare interesse la sottocomponente occupazionale dopo le indicazioni molto positive fornite ieri dalle relative sottocomponenti dell’indice della fiducia dei consumatori di gennaio.

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Tassi di Interesse

In area Euro dopo l’ondata di vendite sul mercato obbligazionario registrata nei giorni scorsi, ieri si è assistito ad una sostanziale stabilità dei rendimenti. In attesa della riunione della Bce di domani, oggi gli operatori potrebbero continuare ad essere cauti con i corsi dei titoli obbligazionari poco mossi. Sostanzialmente stabile la pendenza di curva sul tratto 2-10 a 52 pb dopo aver toccato il massimo relativo di quasi 56 pb lo scorso giovedì. Stabile anche l’aspettativa di inflazione implicita nel linker.

Negli Usa i tassi di interesse di mercato si sono stabilizzati sui livelli della precedente giornata dopo le pressioni al ribasso sui corsi successive al comunicato della Fed che ha cancellato il riferimento all’approccio misurato, lasciando aperta qualsiasi opzione al nuovo presidente Bernanke. In vista delle aste sul 10 e 30 anni, le pressioni dal lato dell’offerta (i quantitativi saranno comunicati oggi) potrebbero ancora comportare un lieve rialzo dei tassi di mercato.

Valute

Il Dollaro è rimasto sostanzialmente invariato sia rispetto all’Euro sia rispetto allo Yen dopo la temporanea fase di apprezzamento successiva alla pubblicazione del comunicato della Fed. Gli operatori sono in attesa del dato sul mercato del lavoro del prossimo venerdì per il quale le attese sono particolarmente favorevoli alla luce delle positive indicazioni della fiducia dei consumatori Usa.

Materie Prime

Come ampiamente anticipato la riunione dei paesi Opec si è conclusa con un nulla di fatto, lasciando la produzione di greggio invariata a 28 Mln b/g. I membri del Cartello hanno evidenziato che nonostante il mercato risulti ben fornito ed il livello delle scorte OECD resti elevato i prezzi hanno continuato a salire, penalizzati dalla strozzatura della raffinazione e da fattori non fondamentali. Considerata l’alta volatilità dei prezzi e l’impatto che questi possono avere sull’economia globale l’Organizzazione ha deciso di lasciare la produzione invariata, rimandando ogni decisione alla riunione di marzo. Oggi è attesa la pubblicazione dei dati sulle scorte statunitensi, con l’attenzione focalizzata su quelle di greggio considerato il forte calo della settimana precedente. Un dato inferiore alle attese potrebbe ridare vigore alle quotazioni petrolifere.

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