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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (8/6/05)

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USA:il recente discorso di Greenspan ha lasciato agli investitori l’impressione di un capo della Fed ancora piuttosto stupito dall’andamento dei tassi, ma questa volta non vi è stato però il richiamo affinché l’enigma venga risolto mediante tassi più elevati.
Anzi, su apposita domanda in merito a possibili cambiamenti a breve dei tassi di mercato, Greenspan ha risposto dichiarando “penserei di no”.

Di conseguenza i tassi hanno continuato il trend ribassista. Ne ha approfittato Ford, procedendo alla prima emissione dopo che lo scorso 5 maggio S&Poor’s ha tagliato il rating a junk bond. Si è trattata di un’emissione da 1,5Mld$ a tre anni, un ammontare incrementato rispetto all’iniziale 1Mld$ e che è stata ben accolta dagli investitori.

Ieri tra l’altro, nell’ambito dello stesso settore, General Motors ha annunciato che procederà ad un taglio di 25.000 unità negli Usa entro il 2008. Entrambi i titoli hanno chiuso con un guadagno ci circa l’1%.

Contrastante l’andamento dei listini azionari in attesa degli aggiornamenti di metà trimestre da parte di Texas Instruments che, a mercati chiusi, ha rivisto al rialzo le previsioni di utili ed ha innalzato anche la parte bassa del range atteso di fatturato per il trimestre in corso. Il titolo ha guadagnato circa il 2% nell’after hour.
Domani è atteso un analogo aggiornamento da parte di Intel.

Nel mese di aprile il credito al consumo ha registrato la più bassa variazione positiva mensile degli ultimi 5 mesi. La componete revolving (che comprende le carte di credito) ha segnato un calo a fronte invece di un incremento della componente non-revolving (che comprende il credito per l’acquisto di auto). Nell’ambito dei paesi emergenti, ieri il Messico ha emesso 750Mln Euro di titoli a 10 anni.

Europa:la Commissione Europea ha lanciato ieri l’early warning nei confronti dei conti pubblici italiani.

Secondo Almunia lo sforamento del deficit/pil sia nel 2003 che nel 2004 non rappresenta un fatto eccezionale né temporaneo, con il rapporto destinato a deteriorarsi sensibilmente già nell’anno in corso e nel prossimo. La parola adesso passerà al consiglio dei ministri economico-finanziari che si riunirà il 12 luglio prossimo.

Preoccupa anche l’andamento dei conti pubblici tedeschi. Secondo le stime effettuate dall’opposizione Cristiano Democratica, il partito favorito nelle elezioni del prossimo autunno, il deficit/pil dovrebbe rimanere al di sopra del limite del 3% almeno fino al 2007 con l’ipotesi di un rientro a partire dal 2009.

Proseguono le indiscrezioni sulle prossime mosse di politica monetaria. Secondo una notizia riportata da Reuters, una fonte vicina alla Bce, avrebbe dichiarato che la posizione della banca è più neutrale che in passato ed i tassi di interesse potrebbero essere mossi in qualunque direzione. Ovviamente qualunque tipo di decisione dipenderà dalle condizioni congiunturali dell’area.

Asia-Pacifico:in rialzo, stamani, i maggiori indici azionari della regione, con il Nikkei 225 che ha chiuso a +0,57% aiutato dagli acquisti sui titoli tecnologici, in parte stimolati dall’ottimismo sull’andamento del mercato dei chip ingenerato dalle dichiarazioni della statunitense Texas Instruments, mentre gli indici di Shanghai e Shenzhen hanno subito un’impennata, guadagnando rispettivamente il 7,33% ed il 6,47% ed allontanandosi dai minimi da otto anni recentemente toccati, sull’onda delle modifiche regolamentari che il governo di Pechino ha dichiarato di voler apportare, consentendo alle aziende quotate di riacquistare e cancellare azioni proprie, modifiche che hanno indotto gli investitori a sperare in ulteriori riforme nel prossimo futuro.

In Giappone rimane deludente la crescita dell’offerta di moneta, aumentata in maggio di solo l’1,5% a/a, ad indiretta conferma della sostanziale impotenza della politica monetaria in questa particolare fase della storia nipponica, con il credito bancario che nello stesso mese ha continuato a contrarsi, diminuendo del 2,4% a/a.

In linea con le attese, invece, il dato preliminare per aprile dell’indice degli indicatori anticipatori, diminuito a 25 dal 41,7 (rivisto al rialzo) di maggio, ben al di sotto dello spartiacque di 50 tra aspettative di espansione e di rallentamento da tre a sei mesi nel futuro, confermando l’impressione di una crescita più moderata nel secondo e terzo trimestre dell’anno rispetto alla notevole accelerazione realizzata nel primo.
Il dato preliminare dell’indice delle condizioni correnti è sceso a 44, dal 72,7 di maggio.

Commodity:torna sotto i 54 $/b il prezzo del greggio in attesa della pubblicazione di oggi dei dati del Dipartimento dell’Energia che potrebbero evidenziare un aumento della disponibilità di greggio.
Inoltre vi è forte attesa per il vertice Opec della prossima settimana, dopo che il presidente del cartello, Sheikh Ahmad ha dichiarato che l’Organizzazione potrebbe incrementare le quote produttive, già ai massimi da 25 anni.

Di parere opposto l’Algeria che ha chiesto all’Opec di lasciare invariate le attuali quote. Intanto continuano gli attentati in Iraq dove è esploso il principale oleodotto impiegato per esportare il petrolio in Turchia. Il funzionario della compagnia ha già dichiarato che al momento le attività di esportazioni sono state bloccate.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)