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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (28/05/04)

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USA: il dato sul pil del primo trimestre è stato rivisto al rialzo (dal 4,2 al 4,4% t/t annualizzato). I principali fattori che hanno portato alla revisione sono stati: 1)maggior apporto delle scorte (da +0,27% a +0,75%); 2) revisione al rialzo della variazione della spesa per costruzioni di abitazioni ad uso residenziale (da +2,1 a +3,85); migliore contribuzione della spesa pubblica ( da +0,37% a +0,54%).

E’ risultata invece negativa la contribuzione al pil delle esportazioni nette (da +0,02 a –0,35%). E’ stato rivisto al rialzo anche il deflatore (da +2,5 a +2,6%) che però, in termini core è stato invece rivisto al ribasso (da +2% a +1,7%).

Sono stati però i dati sul mercato del lavoro a rappresentare il vero mover della giornata. Il posizionamento dei sussidi settimanali al di sopra delle attese insieme con il calo dell’help wanted index (passato da 39 a 38), ha riaperto la discussione sulla possibilità che il dato sui non farm payrolls del prossimo 4 giugno possa effettivamente posizionarsi al di sopra delle 200.000 unità come ora da consensus.

Tali riemergenti perplessità insieme con i minori timori sul fronte prezzi dopo il forte calo del petrolio, hanno supportato i bond. In sostanza gli operatori ritengono che l’attuale livello dei tassi già incorpori l’ipotesi di un rialzo della Fed.

Le minori pressioni derivanti da un’aspettativa incalzante di rialzo dei tassi ha penalizzato il Dollaro e beneficiato i mercati azionari. In sintesi, l’andamento di ieri evidenzia come la discussione dell’esito finale del Fomc del 30 giugno sia ancora aperta. Non è da escludere che, in presenza di un dato deludente sul mercato del lavoro, possa essere addirittura cancellata l’ipotesi di un rialzo già a fine giugno.

Oggi attenzione concentrata soprattutto sui dati sui prezzi attraverso l’indice PCE. Il dato sul pil brasiliano del primo trimestre ha evidenziato una crescita del 2,7% a/a dal –0,1% del trimestre precedente, grazie soprattutto al buon andamento delle esportazioni.

Euro: i dati relativi alle città campione italiane hanno mostrato un tasso di inflazione a maggio al 2,3% a/a, invariato rispetto ad aprile. In disaggregato si è registrato un calo dei prezzi nei comparti comunicazione, tempo libero e turismo che hanno bilanciato le pressioni dal lato petrolio e abbigliamento.

Oggi saranno diffusi i dati sull’inflazione europea. Alla luce dei risultati sui prezzi di Germania ed Italia, la stima preliminare relativa alla crescita dei prezzi al consumo dell’area dovrebbe evidenziare un’accelerazione portando il tendenziale al di sopra della soglia fissata dalla Bce al 2%.

Le autorità continuano comunque ad esprimere giudizi abbastanza incoraggianti in proposito. Dopo Trichet e Liebscher, ieri Wellink, membro del consiglio della Bce, ha ribadito che gli incrementi del prezzo del greggio avranno effetti molto contenuti sull’inflazione e sulla crescita dal momento che l’importanza del petrolio all’interno del processo produttivo si è dimezzata rispetto agli anni ‘70.

Jap: chiusura in deciso rialzo per il Nikkei (+1,29%) sulla scia di dati macro incoraggianti. Il dato relativo alla spesa per consumi delle famiglie ha sorpreso positivamente. Il dato ha evidenziato ad aprile una fortissima accelerazione (+7,2% a/a, dal -0,5% di marzo) creando l’attesa di un recupero della domanda interna che renderebbe il paese meno vulnerabile alle fluttuazioni della domanda estera.

In aumento anche la produzione industriale che nel mese di aprile è cresciuta del 3,3% e dell’8,5% a/a. Rimane comunque aperto il problema della deflazione. Ad aprile l’indice dei prezzi al consumo su base nazionale è sceso dello 0,4% a/a, dal –0,1%.

Commodity: in sensibile calo in petrolio dopo la dichiarazione del presidente Opec secondo cui la prossima settimana potrebbero essere approvati incrementi significati della produzione. Tra le ultime ipotesi formulate non si esclude la possibilità che il cartello arrivi addirittura ad abolire il sistema delle quote esistenti.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)