USA: la fiducia dei consumatori di ottobre si è posizionata sui livelli minimi degli ultimi 7 mesi (risultando in calo per il terzo mese consecutivo), a causa soprattutto di un peggioramento della componente prospettica a 6 mesi. I consumatori Usa, su tale orizzonte temporale, hanno manifestato le loro perplessità sull’andamento del mercato del lavoro e sulla possibilità di registrare un incremento del reddito.
Con riferimento alla condizione corrente invece le sottocomponenti relative al mercato del lavoro sono risultate in miglioramento, sia con riferimento al sottoindice plentiful che all’hard to get job. Il vice governatore della Fed Ferguson, ha ieri incentrato il suo intervento sul tema della spesa per investimenti. Ferguson ha preso atto del fatto che i produttori sono stati piuttosto cauti nelle loro decisioni di investimento a causa di una scarsa fiducia sull’evoluzione dei profitti futuri. Allo stesso tempo, l’esponente della Fed si è dichiarato ottimista sulla possibilità che nei prossimi trimestri la spesa per investimenti da parte delle corporate Usa migliori.
L’indice Dow Jones è riuscito a chiudere al di sopra del minimo del 2004 segnato lunedì, registrando il maggior incremento giornaliero dal mese di giugno. Oggi l’attenzione sarà focalizzata sugli ordinativi di beni durevoli oltre che sulle scorte di petrolio e distillati.
Ieri l’emissione di 12Mld$ di Tips a 5 anni (la prima emissione su tale scadenza dal ’97) ha registrato un rapporto di copertura deludente (1,8 vs. precedente 3,56) con una sottoscrizione da parte degli investitori stranieri superiore al 50%.
Europa: la Commissione europea ha diffuso le stime di crescita per l’anno in corso e per il 2005. Il dato del 2004 è stato rivisto al rialzo (al 2,1% dall’1,7% previsto in aprile) ma la Commissione, a causa dei continui rialzi del prezzo del greggio, ha abbassato le stime di crescita per il 2005 portandole al 2% dal 2,3% precedentemente stimato per poi accelerare nel 2006 (+2,2%).
In calo il trend dell’inflazione che la Commissione prevede al 2,1% per il 2004, all’1,9% nel 2005 e all’1,7% nel 2006. Le stime sono state redatte sotto l’ipotesi di un prezzo medio del greggio di 45 $ nel 2005 e 40,1 $ nel 2006 ed un Euro ad 1,23 $ nel 2004 ed 1,24 $ nel 2005. A tale proposito ieri la Commissione europea ha dichiarato che un’eccessiva forza della valuta domestica potrebbe generare ripercussioni negative sulla crescita dell’intera area Euro, facendo trapelare il suo dissenso nei confronti di un forte apprezzamento.
Le dichiarazioni hanno innescato vendite dell’Euro sia nei confronti del biglietto verde che dello Yen. Un monito è giunto anche sull’andamento dei conti pubblici. In particolare la Commissione ha diffuso stime contrastanti con l’esecutivo italiano relativamente al rapporto deficit/Pil stimato al 3% sia nel 2004 che nel 2005 con un’accelerazione al 3,6% nel 2006 in assenza di misure correttive. In linea invece il debito/PIL stimato al 106% nel 2004 come atteso dall’esecutivo.
Asia-Pacifico: le borse della regione stamani si presentano appena positive, con le eccezioni di Seoul e Taipei, anche grazie alla buona chiusura delle borse statunitensi del giorno precedente. A Tokio, l’indice azionario Nikkei 225 non è riuscito a mantenere un guadagno iniziale di un punto percentuale dopo la notizia di ulteriori scosse di terremoto, finendo per chiudere in aumento dello 0,18%.
A contribuire al secondo rialzo consecutivo i titoli legati ai servizi finanziari, con Orix (+5,43%), maggiore intermediario non-bancario dell’arcipelago, che ha visto crescere gli utili netti nel primo semestre fiscale del 36% a/a, più delle attese degli analisti, mentre Resona Holdings (+1,15%) ha conseguito nel semestre utili netti per ¥200Mld e Shinsei Bank (+2,51%) per ¥41Mld. Per le 56 aziende quotate che hanno finora pubblicato i risultati contabili parziali in Giappone, in media gli utili semestrali sono aumentati del 39% a/a, mentre le previsioni di utile per l’intero anno sono state innalzate in media del 28%.
Nel comparto tecnologico, Advantest (-1,65%) ha ridotto le proprie previsioni di nuovi ordinativi, mentre in quello automobilistico la Honda (+0,4%) ha visto calare gli utili trimestrali del 7,5% a/a, citando l’impatto del Dollaro debole sui ricavi realizzati in Nordamerica, dove viene generato l’80% del suo utile operativo.
Commodity: la notizia dell’intervento del governo norvegese e l’annuncio da parte dell’Opec dell’aumento della produzione giornaliera di greggio hanno continuato ad influenzare le quotazioni del greggio che ieri sono rimaste sotto i 55 $/b.
Importante sarà comunque verificare la reazione del mercato alla pubblicazione dei dati sulle scorte petrolifere statunitensi, che secondo il consensus di mercato, dovrebbe registrare un incremento rispetto alla scorsa settimana, mentre sono attese in calo le scorte di distillati, particolarmente importanti in questo periodo in quanto contenenti il combustibile da riscaldamento, le cui scorte sono in calo dell’11% rispetto allo scorso anno.
A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)