USA:la settimana in corso si preannuncia densa di dati macro tra cui segnaliamo la fiducia dei consumatori oggi, il Pil del primo trimestre ed infine il deflatore del Pce core, quest’ultimo parametro di riferimento sui prezzi per la Fed.
Continuerà inoltre la pubblicazione di importanti trimestrali tra cui quella di Microsoft.
Nel frattempo ieri le borse hanno chiuso guadagnando circa l’1% grazie ad un recupero che ha interessato diversi settori tra cui quello aereo con Boeing che ha raggiunto il nuovo massimo degli ultimi 4 anni dopo l’annuncio dell’acquisizione di un ordinativo da 6Mld$.
Sul fronte forex il Tesoro Usa ha dichiarato di stare ancora ultimando l’atteso report semestrale sul comportamento sul mercato valutario da parte dei principali partners commerciali. Il report era atteso in presentazione al Congresso entro il 15 di aprile.
Europa: molto deludenti i dati sul commercio estero italiano. A marzo la bilancia commerciale con i paesi non appartenenti all’unione europea ha registrato un deficit di 645 mln di Euro, rispetto ai 369 attesi, portando il deficit complessivo da inizio anno a 4339 mln di Euro. Poco variate le vendite al dettaglio italiane (+0,1% m/m). Il tendenziale annuo per la prima volta da sette mesi ha registrato un incremento, seppur molto modesto (+0.6%), ed ancora negativo se depurato dall’effetto prezzo.
Relativamente alla congiuntura economica Wellink, membro del consiglio direttivo della Bce, ha ammesso che nel secondo trimestre dell’anno potremmo assistere ad un ridimensionamento della crescita rispetto ai primi tre mesi del 2005, con la Germania che potrebbe registrare incrementi del Pil inferiori alla media Europea.
Preoccupanti anche le dichiarazioni del presidente dell’ifo Nerb che, in seguito alla diffusione del dato, ha dichiarato come le imprese tedesche stiano divenendo più pessimiste sul futuro della prima economia dell’area Euro anche a causa dei continui incrementi del prezzo del greggio.
Sempre in Germania le prime anticipazioni sui laenders tedeschi hanno registrato un rallentamento del tendenziale, avvalorando l’ipotesi che ad aprile il dato complessivo del paese, in calendario per oggi, possa registrare una moderazione con un tendenziale tra all’1,6% dall’1,8% di marzo.
Pochi i dati in calendario in settimana: la disoccupazione francese e tedesca, il Cpi italiano e soprattutto la stima del Cpi dell’area Euro per il mese di aprile.
Asia-Pacifico: contrastati, stamani, i maggiori indici azionari della regione, con l’indice Nikkei 225 che a Tokio ha ceduto lo 0,34%, dopo il modesto guadagno di lunedì, anche per via dell’atteggiamento cauto di diversi investitori nell’attesa delle molte pubblicazioni, questa settimana, dei bilanci per l’anno fiscale conclusosi lo scorso 31 marzo, con particolare attenzione per il settore tecnologico.
Già ieri, cinque minuti prima della chiusura, Nissan Motor (+1,64%), secondo maggior produttore nipponico di automobili, aveva reso noto un aumento dell’utile netto annuale dell’1,7%, con un incremento previsto per il nuovo anno fiscale dello 0,9%, al tempo stesso svelando un nuovo ambizioso piano triennale.
Il produttore di chip per DRAM Elpida Memory (+2,42%), sempre ieri, aveva deluso gli osservatori con una perdita per l’ultimo trimestre dell’anno fiscale per ¥1,68Mld, sulla scia della generale debolezza dei prezzi nel settore.
Oggi, dopo la chiusura delle contrattazioni, sono arrivati i bilanci di Advantest (-0,66%) ed Honda Motor (-1,52%), mentre per domani sono previste, tra le altre, le pubblicazioni dei bilanci di Sony, Nec, Fujitsu e Daiichi Pharmaceutical. Sempre in Giappone, la situazione del mercato del lavoro in marzo è stata caratterizzata da un tasso di disoccupazione al 4,5%, su base destagionalizzata, in discesa dal 4,7% del mese precedente, con il rapporto tra impieghi disponibili e candidati rimasto a 0,91. In calo dell’1,1%, nello stesso mese, su base destagionalizzata, la spesa delle famiglie di lavoratori, più di quanto atteso, ma comunque in decelerazione rispetto al precedente calo del 3,1%, con la variazione tendenziale annua passata a +1,8%.
Sempre in marzo, l’indice dei prezzi al consumo si è ridotto dello 0,1%, su base destagionalizzata, con l’indice core, depurato dell’effetto dei prezzi degli alimenti freschi, ma non di quello dei prodotti energetici, rimasto invariato sul mese, migliorando lievemente la tendenza deflazionistica sull’anno.
Commodity: chiudono poco variate le quotazioni petrolifere dopo che l’Arabia Saudita ha dichiarato che l’offerta petrolifera sul mercato risulta adeguata. Il paese, principale produttore Opec, sta infatti producendo oltre le quote produttive fissate dall’Organizzazione. Domani sono attesi i dati sulle scorte petrolifere Usa che il consensus vede in aumento.
Continuano ad essere sostenute le quotazioni dei metalli con il sottoindice del Crb cresciuto del 2,67%.
A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)