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(WSI) – USA: l’indice della fiducia dei consumatori di ottobre si è posizionato sui livelli minimi degli ultimi due anni con una contribuzione negativa sia della componente prospettica sia di quella corrente. Come rilevato dal Conference Board che ne cura la pubblicazione, il dato è stato influenzato dal passaggio degli uragani. La percezione delle condizioni del mercato del lavoro sono leggermente peggiorate: coloro che hanno espresso una maggiore difficoltà nel reperimento di una nuova occupazione sono passati da 25 a 25,3% a fronte invece di un lieve incremento di coloro che hanno giudicato ampia la disponibilità di posti di lavoro.
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Tali indicazioni lasciano aperta la possibilità di un incremento moderato ad ottobre del numero di occupati nel settore non agricolo a fronte di aspettative che al momento si posizionano in mediana a +125.000 unità. Il calo della fiducia dei consumatori ha avuto un impatto significativo sul Dollaro, indebolito anche dai dati che in area Euro hanno evidenziato pressioni inflattive in Germania superiori alle aspettative. La maggiore attenzione sulla dinamica dei prezzi è stata determinata soprattutto dal rialzo del prezzo del greggio ed ancor più del combustibile da riscaldamento, penalizzando notevolmente il mercato obbligazionario dove i tassi di rendimento decennali sono arrivati ai livelli massimi dallo scorso marzo. Sul mercato immobiliare le vendite di case esistenti di settembre si sono attestate sugli stessi livelli del mese precedente, evidenziando al contempo prezzi medi in lieve calo rispetto ad agosto.
Europa: l’indice Ifo tedesco per il mese di ottobre ha registrato un rialzo superiore alla stima mediana degli analisti interpellati da Bloomberg. In disaggregato il dato ha evidenziato un buon recupero della sottocomponente aspettative e di quella relativa alla situazione corrente, avvalorando l’ipotesi di un miglioramento della produzione industriale nei prossimi mesi. Positive anche le aspettative dell’associazione industriali tedeschi, secondo cui la prima economia dell’area Euro dovrebbe espandersi il prossimo anno ad un tasso superiore rispetto a quello anticipato dal vecchio esecutivo e pari all’1,5% a/a, rispetto all’1,2% del governo. Relativamente all’inflazione, malgrado il rallentamento della crescita dei prezzi al consumo a livello nazionale, l’indice tedesco armonizzato ha registrato un’ulteriore accelerazione con un tendenziale al 2,7%, dal 2,6% di settembre. Sotto l’ipotesi di un andamento analogo in Italia ed in Francia il tendenziale per l’intera area Euro dovrebbe rimanere invariato al 2,6%, con l’ipotesi di un modesto rallentamento nel mese di dicembre. Nell’ambito dei paesi emergenti, Moody’s ha incrementato di un notch il rating sul debito estero della Russia, grazie al buon andamento delle entrate fiscali conseguenti ai rialzi del prezzo del greggio.
Asia-Pacifico: seduta ancora positiva per la borsa di Tokyo con il Nikkei che ha chiuso a +0,86% grazie alla buona performance di Tokyo Electron, secondo produttore al mondo di microprocessori, che ha rivisto al rialzo di oltre il 20% le stime di utile per l’intero esercizio. Migliore delle attese il dato sulla bilancia commerciale di settembre che ha visto un incremento delle esportazioni dell’8,8% grazie ad un aumento della domanda di prodotti nipponici da parte di Usa e Cina. Il dato supporterebbe l’idea della continuazione della crescita del gigante asiatico che dovrebbe beneficiare di un aumento della produzione e di un miglioramento della domanda interna.
Commodity: torna a salire il prezzo del greggio dietro i rinnovati timori di un aumento della domanda di distillati in vista dell’arrivo della stagione invernale. Oggi sono attesi i dati sulle scorte statunitensi il cui consensus stima un rialzo delle scorte di greggio e benzine, mentre dovrebbero continuare a scendere le scorte di distillati che saranno particolarmente guardate nei prossimi mesi. Sale del 2,4% l’indice Crb grazie al buon andamento del comparto delle soft commodity cresciuto dell’1,21%.
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