USA: inizia oggi la pubblicazione di dati di rilievo da un punto di vista macro, in particolare quelli relativi ai beni durevoli relativi a luglio. L’attenzione è focalizzata in particolare sulla parte core che ha segnato tre variazioni negative mensili consecutive. Ieri sono state rese note le risposte alle domande presentate a Greenspan dalla commissione bancaria del Senato, che le aveva ricevute lo scorso 17 agosto. Il capo della Fed in particolare ha ribadito la convinzione sulla solidità della ripresa in atto.
Con riferimento all’andamento del prezzo delle case Greenspan ha ribadito che gli Usa non stanno fronteggiando una bolla speculativa immobiliare, sebbene in alcuni stati i prezzi abbiano raggiunto livelli di rilievo. Il capo della Fed ha anche dichiarato che l’economia giapponese è anch’essa sulla strada di una ripresa sostenibile, malgrado la permanenza del petrolio su livelli elevati costituisca comunque una minaccia considerevole. Nel frattempo le borse Usa continuano a presentare un andamento laterale in attesa del dato odierno e soprattutto di quello di venerdì sul Pil del secondo trimestre.
La notizia di un possibile attentato terroristico in Russia potrebbe nuovamente ridare supporto ai bond. In serata è attesa l’asta sul 2 anni Treasury da 24Mld$. Come sempre occorrerà verificare la tenuta della domanda estera.
Europa: il disaggregato del Pil tedesco per il secondo trimestre ha evidenziato come la domanda interna continui a contrarsi (-0,1% t/t, dal –0,8% del primo trimestre) confermando la debolezza dei consumi (+0,1%, da 0%) ed il calo degli investimenti in macchinari (-1%, da –2,8%).
Crescono invece la spesa pubblica (+0,3%, da –0,3%) e le esportazioni (+3,2%, dal +4,3%), come già emerso dal disaggregato del Pil francese. Una crescita trainata dalla spesa pubblica e soprattutto dalle esportazioni getta ombre sulla sua sostenibilità nei prossimi mesi, sia per i vincoli che i governi dell’area hanno nei confronti dei conti pubblici (3% in termini di deficit/PIL che la Germania non rispetterà neppure nel 2004 per il terzo anno consecutivo) sia ipotizzando un rallentamento della domanda estera statunitense, di cui già emergono i primi segnali. A gettare ombre sulla crescita futura anche il dato relativo al business confidence belga che, con il calo di agosto (-1,9 dal 2,3 di luglio), potrebbe preannunciare una lettura dell’Ifo più deludente delle attese.
Sempre sulla crescita difficile da interpretare il calo gli ordinativi industriali dell’intera area Euro. A giugno il dato ha registrato un calo del 6,5% m/m, in gran parte dovuto alla forte crescita di maggio, da imputare interamente ad un ordine per il settore aeronautico francese senza il quale il dato sarebbe stato invariato. Relativamente ai prezzi il dato preliminare dell’inflazione tedesca ad agosto ha evidenziato un accelerazione (+2%, dal +1,8%), a causa delle spinte derivanti dal caro petrolio. L’effetto netto è stato più contenuto grazie ad un calo dei prezzi dei generi alimentari e della frutta fresca che hanno controbilanciato le pressioni giunte dal greggio.
Asia-Pacifico: stamani le principali borse dell’area presentavano buoni guadagni, con le eccezioni di Shanghai e Sydney. A Tokio l’indice Nikkei 225 ha chiuso in rialzo dell’1,32%, con beneficio soprattutto dei comparti immobiliari e dei servizi finanziari non-bancari, mentre molto scambiati sono risultati i titoli della tribolata Mitsubishi Motors (+13,3%), dopo la notizia della decelerazione del declino delle sue vendite nell’arcipelago, e quelli di UFJ Holdings, quarto gruppo bancario del paese in odore di acquisizione da parte di MTFG, dopo il rilancio da parte dell’altra pretendente, SMFG.
In Giappone oggi non sono in pubblicazione dati di rilievo, mentre gli osservatori attendono venerdì per chiarimenti sullo stato della ripresa nipponica, con l’obbligazionario governativo decennale che, dopo un mini-rally intragiornaliero che aveva portato il rendimento a 1,58%, è tornato a cedere, con il rendimento che ha raggiunto l’1,63% per poi collocarsi intorno a 1,623%. Lo Yen continua un movimento laterale in una stretta banda, nei confronti del Dollaro, iniziato il 19 agosto scorso. A Taipei, ieri è stato reso noto che la produzione industriale ha continuato a crescere in luglio, segnando un progresso sull’anno del 10,2%, mentre, per lo stesso mese, rallentano gli ordinativi dall’estero per le merci dell’Altra Cina, ordinativi che segnano un progresso del 23,1% a/a, dal 28% a/a del mese precedente.
Commodity: scende ancora il prezzo del petrolio dopo che l’aumento delle esportazioni irachene ha calmato gli operatori riducendo la probabilità che l’offerta di greggio potrebbe non soddisfare la domanda globale. Tuttavia, non mancano i motivi che potrebbero determinare un nuovo rialzo delle quotazioni. Oggi infatti sono attesi i dati sulle scorte statunitensi che, considerato il calo delle importazioni dovuto ai continui sabotaggi in Iraq, potrebbero registrare un ulteriore calo. Scendono anche le quotazioni aurifere dopo il rafforzamento del dollaro. Il movimento tuttavia potrebbe invertirsi in quanto attribuito più a movimenti tecnici che ad un’effettiva inversione del trend.
A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Research Assistant)