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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (24/1/05)

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USA: l’indice preliminare sulla fiducia dei consumatori pubblicato dall’università di Michigan ha registrato un calo in termini generali, con un andamento fortemente dicotomico tra componente corrente (ai livelli massimi dal dicembre 2000) e prospettica (in sensibile calo).

Quest’ultima componente è quella di maggior rilievo, rientrando anche nell’ambito delle 10 sottocomponenti che contribuiscono al computo dei leading indicators. I consumatori Usa al momento sembrano pertanto ancora piuttosto incerti sulle prospettive future. Il 2004 si chiuderà probabilmente con un buon livello medio di crescita (circa 4%) ma le prospettive future appaiono ancora incerte, a causa del venire meno del supporto fiscale insieme con il riemergere del rialzo dei prezzi energetici nel pieno della stagione invernale.

Lo scorso venerdì, il settimanale Business Week ha pubblicato un articolo in cui, fonti vicine al capo della Fed avrebbero dichiarato che Greenspan al momento non sarebbe preoccupato dalle prospettive sui prezzi e quindi sarebbe intenzionato continuare con l’atteggiamento graduale di politica monetaria. Del resto anche il tenore medio delle dichiarazioni dei diversi esponenti del Fed è sembrato essere concorde con tale linea.

La settimana in corso si apre all’insegna di un folto calendario macro (tra cui il consumer confidence domani e il dato sul Pil del quarto trimestre) e di trimestrali in pubblicazione (in particolare quella di Microsoft il prossimo giovedì). Sul mercato forex segnaliamo un sondaggio effettuato da Central Banking Publications tra 56 banche centrali: il 70% degli intervistati ha dichiarato di aver proceduto ad un cambiamento delle proprie riserve a favore dell’Euro.

Il report Cftc di questa settimana ha evidenziato un calo delle posizioni corte sul Dollaro, ai livelli minimi da fine settembre in termini di soli futures. Evidentemente gli operatori speculativi si mostrano piuttosto cauti nel breve termine sulla prosecuzione del trend di indebolimento del Dollaro in vista di importanti eventi nel mese di febbraio (G-7, Fomc ecc.).

Europa: il dato definitivo relativo alla produzione industriale tedesca di novembre ha evidenziato il primo calo dal settembre 2003 scendendo dello 0,5% a/a, dal +2,3% di ottobre. A trainare al ribasso il dato ha contribuito in particolare la flessione del settore delle costruzioni, che ha registrato una contrazione dell’8,9% a/a. In recupero la spesa per consumi delle famiglie francesi.

Dopo il forte calo registrato nel terzo trimestre del 2004 a dicembre il dato è cresciuto dello 0,2% m/m, grazie agli effetti positivi delle politiche di contenimento dei prezzi messe in atto dall’amministrazione per rilanciare le vendite. Nell’ultimo trimestre 2004 la spesa per consumi è cresciuta del 2,1%, dopo il –0,5% del trimestre precedente. La settimana non offrirà grossi spunti dal lato macro. Gli unici dati degni di nota quelli sui prezzi dei laender tedeschi del mese di gennaio e alcuni indicatori di fiducia in particolare l’Ifo tedesco per il mese di gennaio.

Asia-Pacifico: sulla scia della chisura negativa di Wall Street di venerdì e dei rinnovati timori per il prezzo del petrolio, le borse della regione sono contrastate oggi, con l’indice Taiex in calo dell’1,32% a Taipei, anche per via della deludente trimestrale di Nanya Technologies (-4,6%), mentre l’indice Nikkei 225 a Tokio ha interrotto una sequenza di quattro sedute negative consecutive chiudendo in rialzo dello 0,45% e riducendo il calo da inizio anno a -1,73%.

L’azionario nipponico ha visto la buona performance del settore bancario, con la notizia giornalistica che Resona Holdings (+5,1%), quinto ente creditizio dell’arcipelago, sarebbe intenzionato a riacquistare entro la fine di marzo ben ¥296Mld di azioni proprie probabilmente allo scopo di inviare un segnale forte circa il proprio impegno ad una ristrutturazione in tempi rapidi.

Buone notizie per i bancari anche dalla FSA, il cui rapporto sui crediti in sofferenza mostra come questi a fine settembre fossero calati dell’11% rispetto al dato di marzo, raggiungendo il livello di ¥23.800Mld, con beneficio di titoli quali Mizuho Financial Group (+2,3%) e Mitsui Trust (+4,4%). Sempre in Giappone, le vendite nei supermercati nel mese di dicembre sono risultate in calo del 5,3% a/a, mentre le vendite nei grandi magazzini nello stesso mese sono scese del 2,6% a/a.

Commodity: cresce del 3% raggiungendo i 49 $/b il prezzo del greggio dopo che una tempesta di neve si è scatenata del Nord-Est degli Stati Uniti confermando le previsioni metereologiche degli ultimi giorni. Il freddo ha così determinato un forte aumento della domanda di heating oil con il future che ha raggiunto il massimo dal 30 novembre. Sulle quotazioni pesa inoltre l’attesa per le elezioni del 30 gennaio in Iraq ed i timori di attacchi terroristici che potrebbero colpire gli oleodotti e bloccare l’attività petrolifera.