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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (23/06/04)

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USA: la settimana si è aperta all’insegna di uno scarno calendario macro e di conseguenza anche i movimenti di mercato sono piuttosto limitati e comunque confinati all’interno di un range laterale.

Oggi arriveranno i primi dati rilevanti sulle scorte di greggio negli Usa. La variabile petrolio viene sempre monitorata con particolare attenzione. La permanenza del prezzo del greggio introno ai 38$/b rimane sempre aperta la possibilità di un recupero delle quotazioni visto che non mancano i fattori di tensione.

Di conseguenza, rimane ancora in essere il timore di una possibile reazione della Fed più forte rispetto a quanto ora atteso dal mercato (125bps di rialzo nei prossimi 5 Fomc), oltre che la possibilità di un ripercussione negativa sulla crescita Usa. Nel frattempo continuano le copiose emissione del Tesoro Usa, collocate soprattutto sulla parte a breve termine.

Oggi verranno emessi 25Mld$ di T-note a 2 anni. Anche il mercato forex registra un andamento laterale collocandosi nella parte alta del range trading 1,19/1,22. L’impressione è che gli operatori attendano soprattutto la prossima settimana prima di poter imprimere una direzione più marcata alle principali variabili finanziarie. Si attende in particolare la decisione della Fed del 30 giungo oltre che i dati sul mercato del lavoro del 2 luglio p.v.

Europa: in lieve recupero l’indice Zew relativo alla Germania, a conferma di come gli analisti siano leggermente più ottimisti circa la situazione congiunturale futura della prima economia dell’area Euro. Il dato, che ha risentito positivamente di una maggiore domanda estera e di un rallentamento del prezzo del greggio, rappresenta un buon anticipatore per l’indice Ifo in calendario per venerdì.

Ieri l’istituto di ricerca che redige le stime dell’Ifo ha innalzato le stime di crescita della Germania portandole all’1,7%, dall’1,5% precedente previsto e lo stesso ministro delle finanze Clement ha dichiarato di essere ottimista sulla crescita del paese. Clement ha aggiunto che molto probabilmente anche l’esecutivo rivedrà presto al rialzo le stime di crescita della Germania rispetto all’attuale 1,5%.

In Italia sale la fiducia dei consumatori dopo il forte calo registrato lo scorso mese. Secondo l’Isae sul dato hanno impattato il miglioramento delle aspettative a breve termine e la percezione di un progressivo rallentamento dei prezzi anche se non mancano dubbi sul futuro legati soprattutto alle tensioni sul mercato petrolifero.

Asia-Pacifico: il buon dato sull’avanzo commerciale di maggio ha determinato un rafforzamento dello Yen contro dollaro ed euro supportando l’idea di un’espansione dell’economia nipponica.

L’avanzo commerciale è infatti cresciuto in maggio per l’undicesimo mese consecutivo, grazie alla tenuta delle importazioni verso la Cina nonostante gli sforzi di Pechino per tenere a freno un’economia a rischio di surriscaldamento. Il dato fa inoltre ben sperare nel rialzo del Tankan in calendario il prossimo 1 luglio.

Chiusura poco variata per la borsa di Tokyo con gli operatori in attesa della decisione della Fed in merito ai tassi durante la riunione della prossima settimana. In Cina la National Development and Reform Commission in un comunicato commenta l’importanza di intensificare gli sforzi per evitare eccessivi investimenti da parte delle società che si vedono costrette a chiedere prestiti alle banche. L’affermazione giunge il giorno dopo che il primo ministro ha dichiarato che le misure intraprese dal governo, al fine di rallentare la crescita e frenare il rialzo dei prezzi, stanno avendo i loro effetti.

Commodity: la riduzione della domanda cinese di rame ha determinato un calo delle quotazioni che hanno raggiunto il valore più basso delle ultime cinque sedute.

Sul mercato petrolifero, sono attesi per oggi i dati sulle scorte statunitensi che secondo il consensus di mercato dovrebbero registrare un incremento allontanando i timori di un gap tra domanda ed offerta nel periodo estivo. Sarà infine interessante verificare il livello del tasso utilizzo impianti.

L’atteso rialzo dei tassi della Fed nella riunione della prossima settimana tiene in sospeso le quotazioni dell’oro rimaste attorno ai 396$/oncia.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)