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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (22/4/05)

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USA:i dati macro ieri pubblicati hanno evidenziato segnali positivi di recupero dell’economia nel mese di aprile a fronte invece di perduranti indicazioni opposte da parte degli indici anticipatori e di alcuni indicatori del mese di marzo.

I leading indicators del mese di marzo sono risultati in forte calo con una contribuzione negativa di 8 componenti su 10, tale da portare l’indice tendenziale ai minimi dal mese di marzo 2003. L’indice della Fed di Filadelafia del mese di aprile relativo al settore manifatturiero ha invece superato ampiamente le aspettative, grazie ad un contributo positivo delle principali sottocomponenti tra cui quella nuovi ordinativi ed occupazionale.

In sensibile recupero anche i “prices received”, ai massimi degli ultimi 6 mesi, evidenziando pertanto un miglioramento da parte delle aziende in termini di pricing power. I sussidi settimanali hanno segnalato un riposizionamento al di sotto delle 300.000 unità, un andamento che però potrebbe aver risentito ancora dalla difficoltà del processo di destagionalizzazione del dato causato dall’arrivo anticipato della Pasqua.

Greenspan, intervenendo davanti alla commissione budget del senato, ha dichiarato che l’economia è una fase di buon recupero dopo una crescita definita solida con riferimento al 2004. Lo stesso capo della Fed ha però richiamato l’attenzione sull’urgenza del rientro dei deficit gemelli: una mancata azione in tal senso potrebbe infatti ripercuotersi pesantemente sull’economia. Greenspan inoltre ha sottolineato l’importanza dell’abbandono del peg da parte della Cina che dovrebbe avvenire “sooner than later”. Sul fronte corporate continuano ad essere pubblicate trimestrali migliori delle aspettative in termini di utili consuntivi, tra cui quelle di Motorola e Google.

Europa: in calo la spesa per consumi francese. A marzo il dato ha registrato una flessione dello 0,8% m/m, dopo il –1,1% rivisto al ribasso di febbraio. L’unico comparto che ha mostrato un incremento è stato quello automobilistico.

Relativamente ai conti pubblici, Almunia ieri ha annunciato che la Commissione europea avvierà entro fine giugno una procedura per deficit eccessivo nei confronti di Italia e Portogallo. Secondo il Commissario Europeo la situazione dei conti pubblici italiani rimane critica ed il nuovo esecutivo del paese dovrebbe effettuare politiche mirate al consolidamento dei conti pubblici.

A preoccupare sarebbe soprattutto il sensibile restringimento dell’avanzo primario, tanto che la stessa agenzia di rating S&P’s ha lanciato un monito al paese affinché proceda ad un congelamento della spesa pubblica. Per l’anno in corso la situazione dei conti pubblici potrebbe anche essere aggravata da un sensibile rallentamento della crescita. Secondo fonti autorevoli, citate dal Sole24ore, l’Ocse starebbe per rivedere al ribasso la crescita italiana portandola allo 0,7% nell’anno in corso, rispetto al 2.1% presentato dall’esecutivo alla Commissione Europea.

Infine cresce il fronte del no per il referendum francese sulla costituzione europea. Secondo l’ultimo sondaggio infatti, coloro che daranno il proprio dissenso per l’approvazione della costituzione europea il 29 maggio prossimo sarebbero il 58% degli aventi diritto al voto.

Asia-Pacifico: il forte rialzo di Wall Street di ieri si è riverberato sulle maggiori borse della regione, che presentano stamani indici in rialzo, con le sole eccezioni di Shanghai (-0,05%) e Shenzhen (-0,96%), consentendo buoni guadagni soprattutto ai titoli tecnologici, in quello che può essere considerato una delle tante manifestazioni, in questi giorni, dell’ipersensibilità degli investitori azionari alle notizie che, correttamente o meno, riguarderebbero la forza dell’espansione economica statunitense.

A Tokio, l’indice Nikkei 225 ha ridotto nell’ultima ora parte dei guadagni della seduta, pur chiudendo in rialzo dello 0,56%, con acquisti sui titoli delle aziende che intrattengono rapporti commerciali e/o di investimento diretto con la Cina, dopo che le autorità di ambedue le superpotenze stanno cercando di smorzare i toni in relazione alle recenti tensioni politiche: il primo ministro nipponico, in un vertice multilaterale a Jakarta che vede la partecipazione del presidente cinese, ha rinnovato le scuse del Giappone per i ‘tremendi danni e sofferenze’ inflitti dalle armate imperiali ai paesi occupati durante la seconda guerra mondiale.

Sempre in Giappone, l’indice del livello di attività nel settore dei servizi ha registrato in febbraio un calo dell’1% sul mese, su base destagionalizzata, calo minore di quanto atteso, mentre l’indice del livello di attività per tutti i settori è anch’esso sceso meno del previsto nello stesso mese.

Commodity: torna a salire il prezzo del greggio dietro i timori che l’offerta di benzine possa essere inadeguata alla domanda. A tranquillizzare il presidente americano preoccupato per la limitata capacità produttiva saudita sono giunte le parole del ministro del petrolio, Ali al Naimi, che durante una conferenza a Parigi, ha dichiarato che l’Arabia Saudita ha aumentato la produzione di greggio.

La capacità produttiva è salita a 11 Mln b/g ed entro il 2009 dovrebbe raggiungere i 12,5 Mln b/g. Il ministro ha però ammesso che l’insufficiente capacità di raffinazione dei paesi consumatori potrebbe continuare a sostenere le quotazioni.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)