USA: continua la fase di rialzo dei mercati azionari: l’indice Dow Jones ha ieri raggiunto il livello record dal mese di giungo 2001, supportato soprattutto dalla buona performance di Intel (+3,48%) in seguito ad un miglioramento di giudizio sul titolo da parte di Lehman. In generale i corsi azionari risentono delle buone aspettative sulla crescita degli utili per il 2005.
Nel frattempo le vendite natalizie stanno registrando un andamento in miglioramento, in base agli ultimi dati settimanali al 18 dicembre forniti dalla rilevazione da un’associazione di rivenditori (International Council of Shopping Centers) in collaborazione con UBS. La variazione settimanale è passata da +1,2% a +1,6%.
Sono state ieri pubblicate le minute delle riunioni bisettimanali effettuate per elaborare le proposte in tema di tasso di sconto. Ricordiamo che nel Fomc del 10 Novembre la Fed di Dallas e San Francisco non votarono a favore del rialzo del tasso di sconto di 25bps. Nell’ultimo Fomc del 14 dicembre la votazione è stata invece unanime.
Le minute oggi pubblicate relative alle proposte antecedenti il 10 novembre, hanno puntualizzato le ragioni esposte da parte dei sostenitori di un mantenimento dei tassi fermi: la mancanza di indizi precisi che lasciassero propendere per una certa fine della fase di rallentamento dell’economia definita soft patch.
In particolare il 25 ottobre era stato citato il rialzo del prezzo del petrolio come una delle variabili più temibili. Successivamente il 5 novembre i sostenitori di tale tesi avevano sottolineato due fattori in particolare: il calo della fiducia dei consumatori e la crescita subottimale del mercato del lavoro.
Verosimilmente, malgrado la citata decisione unanime del 14 dicembre, il dibattito all’interno del Fomc rimane ancora molto forte, visto che nel frattempo il mercato del lavoro non ha ancora fornito chiari segni di crescita comparabile con quelli dell’economia.
Europa: pochi i dati degni di nota ad eccezione della revisione al ribasso delle stime di crescita tedesche da parte dell’istituto Ifo Le nuove previsioni per il 2005 sono per un Pil all’1,2%, dall’1,5% precedentemente stimato. Sinn il capo dell’istituto ha dichiarato che le condizioni economiche globali restano solo relativamente favorevoli all’economia tedesca, ma la situazione dovrebbe migliorare gradualmente.
Secondo Sinn, la Germania assisterà ad un rafforzamento degli investimenti che però cresceranno ad un tasso più moderato rispetto ai picchi degli anni precedenti, mentre le esportazioni dovrebbero crescere ma ad una velocità pari a circa la metà di quella registrata nell’anno in corso. Secondo lo stesso Sinn, la Bce dovrebbe mantenere i tassi fermi per tutto il 2005.
Asia-Pacifico: per lo più in rialzo le borse della regione, con quelle di Shanghai e Shenzen che guadagnano il 2,54% e il 2,75% rispettivamente. Il Nikkei 225 è avanzato dello 0,75% e l’indice generale dello 0,55%, con i settori del trasporto marittimo e dei servizi finanziari tra i più performanti: i titoli bancari hanno beneficiato dell’innalzamento da parte di Nikko Citigroup del giudizio di convenienza su Chiba Bank (+1,57%) e Bank of Fukuoka (+1,44%), due banche regionali, innalzando altresì il livello obiettivo per il corso dei due titoli a dodici mesi.
L’effetto dell’innalzamento del giudizio di Lehman sulle prospettive di Intel ha favorito l’acquisto dei titoli dei fornitori asiatici del colosso statunitense dei semiconduttori, con la nipponica Shin-Etsu (+2,22%) che ha altresì annunciato piani di investimento in maggiore capacità per la produzione di wafer di silicio, utilizzati nella produzione di chip.
Sempre in Giappone, l’indice del livello di attività nel settore dei servizi per il mese di ottobre ha sostanzialmente rispettato le attese, segnando un calo dello 0,1% rispetto al dato rivisto al rialzo del mese precedente, con l’analogo indice relativo a tutti i settori in calo dello 0,4% sul mese. L’avanzo di partite correnti si è contratto in novembre, ma su base destagionalizzata è risultato in espasione a ¥990,5Mld, in linea con le attese.
Commodity: sostanzialmente invariato il prezzo del greggio in attesa della pubblicazione dei dati sulle scorte di greggio e distillati in Usa. Nuovo sensibile rialzo del prezzo del rame. Due le notizie che hanno sostenuto le quotazioni: quella diffusa dal London Metal Exchange, secondo cui le scorte del metallo avrebbero registrato il calo più forte da almeno un mese e quella relativa alle importazioni cinesi di rame che a novembre hanno registrato un incremento del 48% m/m.