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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (21/07/04)

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USA: il discorso di Greenspan ha evidenziato i seguenti punti principali: 1) il rallentamento della spesa per consumi insieme al rialzo dei prezzi sono stati considerati fenomeni temporanei; 2) le prospettive delineate in merito alla crescita sono risultate buone; 3) l’intenzione della Fed rimane sempre quella di mantenere in essere una politica monetaria di tipo graduale, pronta però ad accelerare laddove ve ne fosse bisogno; 4) l’attenzione della Fed sarà concentrata in futuro soprattutto sui prezzi.

Con riferimento proprio alla dinamica dei prezzi rileviamo che la Fed, per la prima volta, ha presentato le proprie previsioni (in termini di variazione del quarto trimestre sullo stesso periodo dell’anno precedente) sul PCE core e non più con riferimento all’indice generale. In tal caso per il 2004 e 2005 gli scenari centrali sono all’interno dei seguenti 2 range: 1,75%-2%, 1,5-2%.

Questa novità presenta due importanti implicazioni: 1) ufficializzazione del fatto che il focus della Fed è sui dati core sui prezzi; 2) evidenza dell’importanza del 2% come limite superiore del Pce core. Pertanto è da attendersi che anche l’attenzione degli operatori sui prossimi dati sui prezzi si sposterà interamente sui valori core. Di conseguenza, se nel frattempo i prezzi del petrolio dovessero registrare ancora un trend al rialzo, la chiave di lettura negativa potrebbe essere maggiormente riferita alla crescita piuttosto che all’inflazione.

Lo stesso Greenspan comunque ha anche evidenziato come i produttori continuino a manifestare prudenza nelle decisioni su nuovi investimenti ed occupati. Positivi anche i dati provenienti dal fronte corporate: Microsoft ha annunciato il raddoppio del dividendo annuale oltre che il pagamento di un dividendo straordinario ed un piano di buy back da 30Mld$ in 4 anni. L’esborso totale per Microsoft si aggirerà pertanto su un livello prossimo a 75Mld$ nei prossimi 4 anni. Positive anche le trimestrali di Motorola e Texas Instruments che hanno riportato un buon recupero del fatturato e dei profitti.

Europa: a luglio l’indice tedesco Zew è salito per il secondo mese consecutivo grazie ad una rinnovata fiducia sull’andamento della domanda estera. L’accelerazione delle esportazioni potrebbe infatti stimolare la spesa per investimenti e quella per consumi, accelerando il processo di consolidamento del congiunturale. Lo Zew, sebbene abbia mostrato solo un modesto incremento, rappresenta una buona notizia in attesa dell’Ifo, in calendario per il 28 luglio.

Una battuta di arresto nella discesa di quest’ultimo indicatore potrebbe essere un buon segnale per l’economia tedesca, dopo i due cali consecutivi registrati in maggio e giugno. In Italia, l’istituto di ricerca Ref, malgrado i deludenti dati della produzione industriale, ha alzato le stime di crescita del paese per l’anno in corso, portandole all’1,2%, dallo 0,8% precedentemente anticipato. La crescita dovrebbe poi accelerare con un PIL in aumento dell’1,7% e dell’1,8% nel 2005 e nel 2006 rispettivamente.

Leggermente migliorate, ma sempre poco incoraggianti, le stime sui conti pubblici. Secondo l’istituto, nell’anno in corso il Deficit/PIL si attesterà al 3,3%, dal 3,6% precedentemente atteso, comunque abbondantemente al di sopra della soglia del 3% fissata dal Patto di Stabilità e Crescita. L’indebitamento accelererà nei prossimi anni, con un rapporto Deficit/PIL al 4,2% sia nel 2005 che nel 2006.

Asia-Pacifico: alle 8:00 di stamane le borse australasiatiche mostravano buoni recuperi, con le sole eccezioni della cinese e della malesiana, con sostanziali guadagni per i titoli di aziende esportatrici come Tokyo Electron (+4,81%), Samsung Electronics (+2,73%) e Matsushita Electric Industrial (+2,43%), sull’onda delle considerazioni di Greenspan sulla natura temporanea del rallentamento dei consumi statunitensi.

Il governo giapponese ha innalzato la propria previsione di crescita del PIL per l’anno fiscale in corso (al 3,5%, dal precedente 1,8%) che, se realizzata, costituirebbe la maggior accelerazione dell’economia da otto anni a questa parte, con la possibilità di sconfiggere la deflazione: i prezzi al consumo sono attesi calare dello 0,1% nel periodo, dallo 0,2% precedentemente stimato. A sostenere la ripresa sono state soprattutto la crescita delle esportazioni e la spesa in beni strumentali, che hanno a loro volta facilitato la crescita della domanda di consumi nell’arcipelago.

Commodity: poco variate le quotazioni petrolifere, dopo che le raffinerie hanno comunicato di ricorrere alle loro scorte per soddisfare la domanda di benzine. Preoccupazioni emergono, inoltre, per l’aumento della domanda del gasolio da riscaldamento in vista dell’inizio della stagione invernale. Oggi saranno pubblicati i dati sulle scorte statunitensi che, secondo la maggior parte degli operatori, dovrebbero registrare un calo. Tra i metalli scendono le quotazioni del rame dopo che è stato raggiunto un accordo tra direzione e lavoratori di Grupo Mexico.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)