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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (18/7/05)

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(WSI) – USA: la variazione mensile dei prezzi alla produzione industriale di giugno sia in termini generali sia core è risultata al di sotto delle attese. L’indice al netto di energia ed alimentari è risultato addirittura in calo su base mensile (-0,1%). L’incremento della componente energetica (+2%) è stato più che bilanciato da altre componenti come ad esempio il calo dei prezzi delle auto (-1%) oltre che da elettricità (-0,5%) e gas (-3,2%) ad uso abitatitvo. In termini tendenziali l’indice core continua pertanto il trend calante iniziato da inizio anno. I dati sui prezzi confermano l’assenza di pressioni inflative malgrado il forte incremento del prezzo del greggio.

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Nettamente superiore alle attese la produzione industriale dello stesso mese grazie soprattutto alla variazione positiva particolarmente forte della componente utilities (+5,3%). In quest’ultimo caso ha inciso positivamente la produzione di energia elettrica in corrispondenza dell’inizio della stagione calda. Positivo l’apporto anche del settore manifatturiero grazie al buon recupero del settore auto (+2,9%). Il tasso di utilizzo impianti ha raggiunto la soglia del’80%, il livello massimo dal dicembre del 2000, con il settore semiconduttori in controtendenza rispetto all’indice generale. Si conferma pertanto una buona tenuta della domanda nel secondo trimestre in un contesto di pressioni inflative contenute. I produttori non stanno trasmettendo completamente ai clienti finali gli incrementi subiti a causa del trend rialzista delle materie prime. Verosimilmente dovrebbero risentirne i margini che nel primo trimestre si erano comunque situati su livelli molto elevati.

La settimana in corso si presenta densa di appuntamenti di rilievo. Tra questi ultimi il discorso di Greenspan del prossimo mercoledì oltre ai dati trimestrali delle principali aziende Usa (tra cui Microsoft, Intel, Motorola). In Brasile si accentuano i timori di un’eventuale estensione dello scandalo politico che vede coinvolti importanti esponenti del partito del presidente. Il Bovespa ne ha risentito perdendo oltre il 2,5%.

Europa: la Commissione Europea ha proposto al Portogallo il rientro del Deficit/Pil al di sotto del 3% entro il 2008. Nel 2005 il Portogallo dovrebbe registrare un deficit/Pil al 6,2%. Dopo le dichiarazioni di Issing, anche Wellink, membro del consiglio direttivo della Bce, si è aggiunto al coro delle autorità monetarie che hanno allontanato l’ipotesi di un taglio dei tassi in tempi brevi. Secondo il capo della banca centrale olandese i potenziali benefici di un’eventuale riduzione dei tassi di interesse sono incerti mentre i costi potrebbero essere elevati. Il governo tedesco ha proceduto alla privatizzazione della rimenante quota del 7,3% detenuta in Deutsche Post. L’acquirente è stata la banca Kfw. La settimana sarà caratterizzata dalla pubblicazione di dati trimestrali di importanti società dell’area (tra cui Nokia) che si concentrano in gran parte il prossimo 21 luglio.

Asia-Pacifico: con la borsa di Tokio chiusa per festività nazionale, oggi gli indici azionari della regione sono per lo più in lieve recupero, sia pur con i quasi consueti andamenti in controtendenza di Shanghai (-1,57%) e Shenzhen (-2,34%). A movimentare il mercato dei cambi, la nuova ondata di voci su tempistica e modalità della riforma da parte di Pechino nel regime di cambio dello Yuan, ondata questa volta scatenata dalla pubblicazione sulla rivista Outlook Weekly delle dichiarazioni, a titolo personale, di un noto economista governativo, secondo il quale sarebbe opportuno al più presto il passaggio ad una banda allargata di fluttuazione nei confronti del Dollaro, piuttosto che il pegging contro un paniere di valute, allo scopo di contenere la crescita dell’avanzo commerciale e di migliorare le condizioni per l’esercizio della politica monetaria. Sempre per la Cina, è prevista per questo mercoledì la pubblicazione dei dati del prodotto interno lordo reale per il secondo trimestre 2005.

Commodity: il prezzo del greggio continua a risentire delle alterne aspettative sull’evoluzione delle condizioni metereologiche nel golfo del Messico. La settimana si è aperta con rinnovate tensioni che l’uragano Emily possa interessare anche il citato golfo. Il Messico è il secondo maggior esportatore di petrolio verso gli Usa dopo il Canada. Inoltre dalla zona interessata dal passaggio dell’uragano vengono estratti ¾ dei barili totali della produzione messicana.


A cura di A. Cesarano (Responsabile Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Economista).

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