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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (17/11/05)

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(WSI) – USA: il dato destagionalizzato sui prezzi al consumo di ottobre ha segnato un incremento mensile di 0,2% sia in termini generali che in termini core, risultando nel primo caso superiore alle aspettative degli analisti interpellati da Bloomberg che in mediana si attendevano una variazione nulla su base mensile. La variazione tendenziale annua dell’indice core si è posizionata al 2,1% da 2%.

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A contribuire all’incremento della componente core è stata soprattutto la sottocomponente servizi che pesa per circa il 60% sull’intero indice e che ha evidenziato un incremento mensile dello 0,7%, determinato soprattutto dal forte incremento (il più forte dal gennaio del 2001) della componente abitazioni, trainata a sua volta dai combustibili ed utilities (tra cui elettricità) ad uso domestico (+4,4% m/m). Tali dati confermano la possibilità che la Fed possa continuare la fase di graduale rialzo dei tassi che potrebbe estendersi fino al meeting di fine marzo 2006, al fine di agire preventivamente per contenere spinte inflattive soprattutto della componente core. Con riferimento al c.d. TIC (Treasury International Capital) report di settembre che fotografa gli acquisti netti (su base non destagionalizzata) di asset detenuti da residenti Usa da parte di investitori esteri, è stato raggiunto il livello record di 101,9Mld$.

Se si considerano gli acquisti di soli asset domestici Usa, il dato è risultato ancora più elevato essendo stato pari a 118,1 Mld$. Ancora una volta sono stati soprattutto gli acquisti netti di corporate bonds da parte di investitori privati a offrire un contributo significativo (+48,9 Mld$), cui si sono affiancati acquisti netti corposi anche sul mercato azionario (+23,6Mld$) da parte degli stessi investitori. Il buon afflusso di capitali indirizzati principalmente verso i titoli corporate, si inserisce in un più generale contesto di maggiore appetibilità del differenziale dei tassi Usa rispetto a quelli dell’area Euro che in gran parte è alla base dell’accentuazione della fase di apprezzamento del dollaro negli ultimi mesi. Sul mercato azionario è continuato ancora il pesante calo di General Motors (ieri –5,8%) in seguito al timore di blocchi della produzione per la minaccia di sciopero da parte dei lavoratori di Delphi, uno dei principali produttori di componentistica. Ieri Ford, dopo un’analoga decisione di Gm, ha annunciato un piano di incentivi alle vendite che scadrà anch’esso il prossimo 3 gennaio.

Europa: il dato finale sui prezzi al consumo di ottobre relativi alla zona Euro ha confermato la variazione tendenziale annua del 2,5% da 2,6% di settembre, così come già emerso in sede di pubblicazione del dato preliminare. La variazione tendenziale dello stesso indice al netto della componente energetica ed alimentare è rimasta invariata all’1,5%. Il saldo di bilancia commerciale italiana con riferimento al resto del mondo ed in termini non destagionalizzati è risultato pari a –2150Mln di Euro, portando così il disavanzo totale da inizio anno a 6954 Mln di Euro. Sul dato ha inciso il forte incremento dei prezzi energetici: nel periodo gennaio-settembre 2005 l’incremento delle importazioni di minerali energetici è stato pari a 35,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nel frattempo anche l’agenzia Market News International ha riportato alcune dichiarazioni anonime di fonti vicino alla Bce secondo cui sarebbe probabile un rialzo di 25bps nel mese di gennaio. Secondo questa stessa fonte, la presenza di divergenze nell’ambito del consiglio direttivo renderebbe difficile lasciar immaginare un rialzo già a dicembre.

Asia-Pacifico: l’indice Nikkei 225 in Giappone ha raggiunto i nuovi massimi degli ultimi 5 anni, guadagnando nell’ultima seduta l’1,7%. I dati pubblicati dal ministero delle finanze continuano a segnalare acquisti netti positivi di titoli azionari da parte di investitori esteri. In particolare tale saldo, riferito ai dati settimanali all’11 novembre, si è posizionato a quota 264,1 Mld Yen. All’ottima performance degli indici nipponici hanno contribuito sia i titoli maggiormente legati all’export, primi fra tutti ancora quelli relativi al settore auto, sia quelli relativi al settore bancario con Mitsubishi UFJ (una delle principali banche su scala mondiale in termini di assets) in recupero del 2%.

Commodity: in recupero i prezzi energetici dopo la pubblicazione di dati sulle scorte che hanno segnalato a sorpresa un calo di quelle inerenti il petrolio. Il future sul greggio WTI scambiato al Nymex ha chiuso in rialzo dell’1,58%. L’attenzione degli operatori è ora focalizzata sulle prospettive del clima in vista dell’inverno con le conseguenti ripercussioni sulla domanda di combustibile per riscaldamento.

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