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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (16/6/05)

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USA:l’indice dei prezzi al consumo ha evidenziato una variazione mensile al di sotto delle attese, sia in termini generali sia core.

La variabile petrolio (-4,4% con riferimento alle benzine) si è confermata ancora una volta determinante. L’andamento del greggio è risultato decisivo sull’andamento delle vendite al dettaglio nominali (dato preliminare), sul PPI e sul CPI.

Ricomputando l’indice tendenziale in termini di media mobile a 6 mesi ed osservandolo su un orizzonte più lungo, si può rilevare che negli ultimi 3 mesi sia il Cpi generale sia l’indice core stanno registrando una fase di stabilizzazione del graduale rialzo segnato a partire dai primi mesi del 2004.

Superiore alle attese la produzione industriale di maggio con una revisione peggiorativa del mese precedente.

Il settore manifatturiero (+0,6%) questa volta ha ben performato riuscendo a controbilanciare la seconda variazione consecutiva mensile del settore utilities (-0,7%), quest’ultimo fortemente influenzato dalla produzione di energia elettrica che è risultata in decremento a causa delle temperature al di sotto della media che stanno differendo l’uso intensivo di condizionatori.
Il tendenziale annuo ha continuato a seguire il trend calante passando dal 3 al 2,7%. Il tasso di utilizzo impianti è risultato in lieve rialzo, grazie anche alla continuazione del trend positivo nel settore semiconduttori (da 76,6 a 76,9%).

Il TIC report di aprile ha evidenziato un lieve rialzo degli acquisti netti di asset Usa che comunque sono risultati al di sotto del deficit commerciale dello stesso mese per la seconda volta consecutiva.

Il Beige Book ha confermato la continuazione della fase espansiva con moderazione dei prezzi e miglioramento del mercato del lavoro.

Europa:in un articolo pubblicato ieri per il quotidiano francese Le Monde il capo della Bce, Trichet, ha ribadito che la banca centrale non ha un’inclinazione per la politica monetaria.

Trichet ha dichiarato che non intende preparare i mercati per un taglio dei tassi, né per un rialzo, confermando ammesso che ce ne fosse stato bisogno, che l’istituto continuerà ad avere un atteggiamento attendista sulle scelte di politica monetaria.

Le dichiarazioni non hanno mancato di avere un impatto sul monetario con i tassi impliciti sui contratti future sull’euribor a 3 mesi in rialzo tra i 4 ed i 6 centesimi sulle scadenze di dicembre 2005-marzo 2006.

Pochi i dati macro pubblicati ieri ad eccezione dei dati finali sui prezzi al consumo italiani che hanno confermato la precedente lettura ed avvalorando l’ipotesi di un dato europeo in calendario per oggi all’1,9%, dal 2.1% di aprile.

Inizia oggi l’Ecofin, in cui si discuterà sia del futuro del processo di ratifica della Costituzione europea in seguito al doppio no del referendum francese ed olandese, sia del nuovo bilancio dell’Unione nei prossimi sette anni ( 2007-2013).

Asia-Pacifico:a Tokio, stamani, l’indice azionario Nikkei 225 ha chiuso la seduta invariato, mentre l’indice generale ha messo a segno il quinto rialzo consecutivo, sia pur di modesta entità, ancora supportati dal clima positivo venutosi a creare intorno ai titoli dei grandi istituti bancari.

Sempre in Giappone, in aprile gli ordinativi core di macchinari industriali (ordinativi privati ad esclusione di quelli della cantieristica navale e dei produttori di servizi di pubblica utilità) sono diminuiti dell’1% sul mese, su base destagionalizzata, in parte come conseguenza della cautela tra le aziende nipponiche indotta dal rallentamento delle esportazioni, su cui un ruolo ha sicuramente svolto l’impatto sui consumi globali dell’andamento del prezzo del petrolio.

Il calo è stato comunque inferiore alle attese, con la variazione tendenziale annua confermatasi positiva a +2,5%, in un clima di moderato ottimismo circa la tenuta dell’espansione globale e, quindi, delle opportunità di investimento per le imprese, anche grazie al miglioramento del tono del governo nel commentare la ripresa interna, in considerazione dell’irrobustimento della situazione occupazionale e di quella dei consumi privati.

In Cina, gli investimenti in capitale fisso nelle aree urbane dall’inizio di quest’anno fino a maggio sono aumentati del 26,4% rispetto allo stesso periodo del 2004, in accelerazione dal 25,7% del mese precedente.

Commodity: come nelle attese l’Opec ha dato il via libero per un incremento della produzione di 500.000 b/g a partire dal 1° luglio.

La produzione effettiva potrebbe tuttavia non aumentare in seguito all’accordo, in quanto questo non ha fatto altro che ufficializzare l’attuale livello di produzione stimato dall’Opec sopra i 28 Mln b/g. I ministri del Cartello, qualora i prezzi non scenderanno, hanno autorizzato il presidente del gruppo ad una consultazione nelle prossime settimane per un eventuale ulteriore incremento.

La reazione dei mercati all’annuncio è stato piuttosto timida in quanto già ampiamente atteso. Chiudono in lieve rialzo le quotazioni petrolifere, malgrado i dati poco positivi sulle scorte petrolifere Usa.

Secondo il Dipartimento dell’Energia, nella settimana conclusasi il 10 giugno, le scorte di greggio sono scese di 1,8 Mln barili, rimanendo comunque sopra la media di periodo.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)