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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (13/6/05)

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USA:il dato sulla bilancia commerciale Usa di aprile ha evidenziato un allargamento del deficit rispetto al mese precedente (da 53,5 a 57 miliardi di dollari), risultando comunque al di sotto delle attese. Sia le importazioni che le esportazioni hanno registrato un sensibile incremento (rispettivamente +4,1 e +3%).

Nell’ambito delle importazioni è stata piuttosto marcata la variazione della componente petrolio (+4%), cresciuta quest’ultima solo a causa del rialzo dei prezzi del greggio visto che in termini di volumi si è registrato invece un calo.

Inoltre è stata considerevole anche il rialzo della componente abbigliamento (+4,8%). Con riferimento a quest’ultima variabile, è stato considerevole l’apporto delle importazioni tessili cinesi, cresciute dell’11% m/m e del 52% nei primi 4 mesi del 2005 rispetto allo stesso periodo del 2004. Il deficit con la Cina è passato da 12,9 a 14,7 miliardi di dollari.

Vi è inoltre stata una revisione al ribasso della serie dati da inizio anno, portando il valore medio del deficit del primo trimestre da 58 a 57,25 miliardi, lasciando pertanto ipotizzare un miglioramento della contribuzione della bilancia commerciale al Pil in occasione della pubblicazione del dato finale il prossimo 29 giugno.

Il dato ha pertanto evidenziato la permanenza del deficit di bilancia commerciale ancora su livelli piuttosto elevati, sebbene le attese per aprile erano per un allargamento maggiore rispetto a quanto verificatosi.
Il Dollaro però ha continuato ad apprezzarsi evidenziando come il focus degli operatori al momento sia soprattutto sui differenziali di crescita e tassi.

In settimana saranno pubblicati importanti dati sui prezzi (Ppi e Cpi per il mese di maggio) e sulla crescita (vendite al dettaglio preliminari di maggio).

Europa:l’Istat ha diffuso i dati definitivi del Pil del primo trimestre 2005 confermando la contrazione congiunturale dello 0,5% e dello 0,2% su base tendenziale.

In disaggregato il dato ha evidenziato un forte rallentamento dei consumi, cresciuti di un modestissimo 0.3% a/a, dal +1,2% dell’ultimo trimestre 2004 ed una contrazione delle esportazioni (-0,5% a/a, dal +1,9% del trimestre precedente). Deludente anche il dato relativo agli investimenti che ha registrato una flessione del 2,6% a/a, dal +1.3% dell’ultimo trimestre 2004.

Alla luce dei suddetti dati ed ipotizzando il proseguimento del calo delle esportazioni, unito ad una domanda interna in contrazione, l’anno dovrebbe concludersi con una contrazione dello 0,4% a/a.

Le prospettive di crescita dell’area Euro preoccupano anche le autorità. Il commissario europeo per gli affari economici e monetari ha ammesso che la Commissione è meno ottimista sulla crescita e sulla situazione del mercato del lavoro a causa degli effetti negativi che la forza dell’Euro sta avendo sulle esportazioni della regione e del sostenuto prezzo del greggio, ancora in prossimità dei 55 $/b.

Malgrado il rallentamento in atto la Bce, per voce di Papademos, ha ribadito che l’attuale livello dei tassi di interesse rimane appropriato smorzando le attese di un ribasso. Papademos si è detto ottimista sulla crescita che, malgrado le incertezze di breve periodo, dovrebbe accelerare nella seconda parte dell’anno e nel 2006.

Asia-Pacifico:poco variati, stamani, i maggiori indici azionari della regione.

Ad indurre cautela tra gli investitori nell’azionario nipponico è stato il bilanciamento di segnali opposti: lo Yen stamattina si è mantenuto intorno ai 108,6 nei confronti del Dollaro, dopo il deprezzamento da 107,5 di venerdì, a seguito del dato di partite correnti statunitense, il che ha favorito i titoli delle grandi aziende esportatrici.

La seconda lettura preliminare del PIL reale nipponico per il primo trimestre del 2005 ha portato ad una revisione della crescita sul trimestre a +1,2%, dalla precedente stima di un +1,3%, su base destagionalizzata, con l’incremento annualizzato portato a +4,9%, dal precedente +5,3%, ben inferiore all’aspettativa mediana degli economisti, le cui previsioni erano però abbastanza disperse.

Nello stesso rapporto, però, in cui si evidenzia una revisione al ribasso dei consumi privati nel periodo, le buone notizie sono arrivate dalla revisione al +2,4%, dal +2%, degli investimenti fissi, ed al –1%, dal –1,2%, del deflatore implicito, il che ha indotto qualche acquisto sui titoli del settore immobiliare e delle costruzioni.

Cautela, comunque, tra gli investitori relativamente all’incertezza circa l’andamento dell’economia nel secondo trimestre, quando la stessa dovrebbe crescere ad un ritmo modesto per poi accelerare in corso d’anno, con la revisione al ribasso del dato per aprile della produzione industriale (+1,9 m/m) ed attesa per la pubblicazione, il prossimo giovedì, del dato per lo stesso mese degli ordinativi di macchinari industriali.

In Cina, l’indice dei prezzi al consumo è aumentato in maggio dell’1,8% a/a, mantenendosi al tasso di crescita minimo da diciannove mesi a questa parte.

Commodity:l’Aie nel suo report mensile ha alzato le stime della domanda di greggio per il quarto trimestre 2005.

Secondo l’Organizzazione, malgrado il calo della domanda cinese ed europea del mese di aprile, a fine anno si assisterà ad una sua ripresa. Una rivalutazione dello yuan, inoltre potrebbe aumentare il consumo nel breve periodo dal momento che si ridurrebbero i costi dei prodotti petroliferi importati.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)