Società

MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (13/5/05)

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

USA:le vendite al dettaglio di aprile hanno registrato una variazione mensile nettamente superiore rispetto alle stime mediane, con una revisione al rialzo per i mesi di marzo e febbraio.
Il dato è stato supportato da una buona contribuzione del settore auto, da quello costruzioni ma anche da tutto il comprato della grande distribuzione. Anche depurando la variazione dall’effetto delle componenti tipicamente più volatili (petrolio, auto e spesa per costruzioni) la variazione mensile si attesta comunque su valori superiori all’1%. I dati segnalano la possibilità che la fase di rallentamento potrebbe essere stata confinata al solo mese di marzo.

Il soft patch inoltre potrebbe essere inferiore alle attese alla luce delle aspettative di una revisione al rialzo del pil dell’intero primo trimestre. Occorre però tenere anche conto del potenziale effetto distorsivo derivante dal processo di destagionalizzazione nei mesi di marzo ed aprile alla luce anche dei segnali meno positivi derivanti da taluni indicatori anticipatori. Di conseguenza i dati che potrebbero essere maggiormente utili per chiarire tal dicotomia (dati consuntivi vs. anticipatori) potrebbero essere quelli di maggio.

Nel frattempo Wal-Mart, principale catena di distribuzione Usa, ha annunciato utili per il primo trimestre inferiori alle attese stimando un livello degli stessi inferiore alle stime degli analisti anche per il trimestre in corso iniziato il primo maggio, a causa dell’elevato prezzo del greggio.

Buona accoglienza da parte degli investitori dell’asta da 14Mld$ sul Treasury decennale. Il rapporto di copertura è stato pari a 2,33 con una discreta quota di sottoscrizione anche da parte degli indirect biddrers (31,4%).

Malgrado i favorevoli dati macro, il mercato azionario è risultato in calo a causa delle pressioni sui titoli del settore petrolifero ed il calo di Ford (-3%) in seguito al taglio del rating di 2 notches da parte di Moody’s che comunque ha mantenuto lo status di investment grade sebbene con outlook negativo.

Europa:prosegue il rallentamento della crescita europea con il Pil che, secondo la prima anticipazione, dovrebbe crescere dell’1,4% a/a, in calo dall’1,6% del trimestre precedente.

All’interno dell’area Euro meritano attenzione i dati tedeschi ed italiani. In Germania l’incremento congiunturale ha abbondantemente battuto ogni più rosea attesa, anche se la crescita, secondo quanto dichiarato dall’ufficio statistico, sarebbe da imputare principalmente ad un calo delle importazioni che ha migliorato la bilancia commerciale, mentre la domanda interna si sarebbe ulteriormente indebolita.

Anche in Italia il dato ha ampiamente sforato le attese di mercato anche se questa volta il risultato è stato molto peggiore delle più pessimistiche attese. Il Pil infatti si è contratto dello 0,5%, dal -0.4% dell’ultimo trimestre, con un tendenziale annuo che è crollato al –0,2%, dal +0,8% dell’ultimo trimestre del 2004. L’Italia, con la seconda contrazione trimestrale consecutiva, entra quindi in recessione tecnica.
La crescita acquisita per l’intero 2005 è negativa e pari al –0,5% a/a.

Questo rende la stima da noi formulata e pari al +0,8% per l’intero 2005 eccessivamente ottimista, dal momento che il 2005 potrebbe concludersi con un incremento poco sopra allo 0%.
Per il raggiungimento del target governativo del +1,2% nell’anno in corso, bisognerebbe assistere nei tre trimestri successivi ad incrementi congiunturali pari all’1,2%. Una sequenza così virtuosa, con una variazione congiunturale superiore all’1%, non si verificava dal 1976 ed in questo caso va tenuto conto che nel 1975 l’Italia era in recessione.

Asia-Pacifico: l’indice azionario Nikkei 225 (-0,26%) ha portato a cinque le sedute negative consecutive, completando la quarta settimana in calo nelle ultime cinque, con particolare penalizzazione, nelle ultime sedute, per i titoli delle risorse di base.

Verso la fine della sessione, l’azionario nipponico aveva subito un piccolo rialzo a seguito della pubblicazione del dato di marzo per gli ordinativi core di macchinari, cresciuti a sorpresa dell’1,9% sul mese, su base destagionalizzata, con una variazione rispetto allo stesso mese del precedente anno del +13,2%. I guadagni sono poi rientrati dopo che il medesimo rapporto governativo ha evidenziato come ci si attenda una diminuzione del 3,1% nel secondo trimestre dell’anno, primo trimestre fiscale, rispetto al precedente. Gli ordinativi core di macchinari, sia pur volatili, sono seguiti dai mercati per la loro supposta capacità di anticipare, in parte, la spesa per beni capitali da tre a sei mesi nel futuro.

Tra i primi indizi sull’andamento dell’economia nipponica nel nuovo anno fiscale, in aprile le vendite dei grandi magazzini nell’area di Tokio, dove vive circa un decimo della popolazione dell’arcipelago, si sono attestate al medesimo livello registrato un anno prima, in miglioramento rispetto al calo del 2,9% a/a segnato in marzo

Commodity:continua a scendere il prezzo del petrolio.

Dopo il calo del 3% di mercoledì, ieri le quotazioni hanno ceduto un ulteriore 4%. La discesa è attribuibile al rafforzamento del dollaro che ha ridotto gli acquisti europei ed asiatici, ma soprattutto al continuo aumento delle scorte statunitensi ed alle stime dell’IEA secondo cui la domanda mondiale è in fase di rallentamento.

Scende anche l’indice generale Crb (-2%), che vede penalizzati tutti i comparti ad eccezione del bestiame.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)