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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (12/5/05)

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USA:il deficit commerciale Usa di marzo (-55Mld$) è risultato al di sotto delle attese, con una revisione al ribasso anche del dato precedente.

Malgrado la variazione positiva della componente petrolio (+5,7% m/m), le importazioni sono risultate in calo del 2,5%, a fronte di un rialzo dell’export dell’1,5%. Nell’ambito delle esportazioni ha inciso in modo particolare il forte balzo della componente aerei civili (+26,9%).

Con riferimento ai singoli paesi, è risultato in calo il deficit verso la Cina passato da 13,8 a 12,9 Mld$. Nella prima pubblicazione del pil del primo trimestre (risultato pari a +3,1% su base annualizzata) le esportazioni nette avevano contribuito negativamente per l’1,5%. E’ verosimile attendersi una revisione migliorativa di tale contribuzione. Altri elementi che inducono ad una possibile revisione al rialzo del Pil sono : 1) consegne di beni capitali riviste recentemente al rialzo; 2) spesa personale risultata migliore delle attese.

L’attenzione oggi è focalizzata sulle vendite al dettaglio di aprile: le aspettative sono piuttosto favorevoli alla luce del buon andamento delle vendite di auto e delle entrate fiscali. Inoltre, la complessità del processo di destagionalizzazione legata all’arrivo anticipato della Pasqua, potrebbe tradursi in dati di aprile tendenzialmente migliori di quelli di marzo.
Le favorevoli aspettative legate al dato odierno oltre alle possibili revisioni al rialzo del pil del primo trimestre, stanno contribuendo a rafforzare il Dollaro.

Europa:i dati relativi alla produzione industriale francese di marzo hanno registrato una sensibile flessione, deludendo ampiamente la stima mediana degli analisti. A fronte di un calo mensile dello 0,5% il tendenziale è passato in negativo (-0.5%, dal +0.4% a sua volta rivisto al ribasso di febbraio) confermando l’estrema debolezza del settore. Ancora più marcata la contrazione del comparto manifatturiero scesa dello 0,9% m/m.

Deludente anche il dato olandese. Sebbene il peso del paese all’interno dell’intera area Euro sia molto modesto, la produzione industriale si è contratta del 2,9% a/a.

Relativamente all’inflazione, la lettura finale dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo tedeschi è stata leggermente rivista al rialzo nella sua variazione congiunturale (a 0%, dal –0.1%), mentre è rimasto invariato il tendenziale, avvalorando l’ipotesi che il dato complessivo per l’intera area Euro possa essere confermato al 2.1%, invariato rispetto a marzo.

Oggi l’attenzione si concentrerà sui dati relativi alla crescita con in calendario il Pil per la Germania, l’Italia, l’Olanda, Finlandia e le stime per il dato dell’intera area Euro. In Germania il dato già diffuso ha registrato una crescita superiore alle attese.
Meno incoraggianti potrebbero essere i dati italiani con una crescita congiunturale che potrebbe attestarsi allo 0,1%, dallo 0,2% atteso.

Asia-Pacifico:contrastati, stamattina, i maggiori indici azionari della regione, con il Nikkei 225, che a Tokio, ha ceduto lo 0,38%, quarto calo giornaliero consecutivo, penalizzato dall’andamento dei titoli dei comparti del petrolio e carbone e dell’estrazione mineraria, sulla scorta dell’andamento del prezzo del greggio, nonché da previsioni pessimistiche per l’anno fiscale in corso da parte di alcune grandi aziende.

Sempre in Giappone, l’offerta di moneta, così come misurata dall’aggregato costituito da M2 e dai certificati di deposito bancari, è aumentata dell’1,9% a/a in aprile, meno di quanto atteso ed in rallentamento rispetto a marzo, mentre nello stesso mese l’erogazione di credito da parte delle banche è diminuita del 2,6% a/a, registrando il minore calo in quasi sette anni, con variazioni positive che non si vedono dal settembre 1996, costituendo quindi un segnale di moderato ottimismo per la salute del mondo aziendale e la convalescenza del sistema bancario.

In Corea del Sud, la banca centrale ha, per il sesto mese consecutivo, lasciato invariato al minimo storico del 3,25% il tasso ufficiale di interesse overnight, allo scopo dichiarato di non compromettere la ripresa della terza economia dell’area, mentre il governatore ha escluso la possibilità di una riduzione dello stesso tasso ufficiale, sulla base di esigenze di contenimento dell’inflazione.

Commodity:torna a scendere il prezzo del greggio dopo che i dati sulle scorte statunitensi hanno registrato un ulteriore incremento raggiungendo il livello più alto dal 1999. Salgono anche le scorte di distillati e di benzine.

L’IEA nel suo report mensile ha dichiarato che l’aumento delle scorte sarà insufficiente a compensare la mancanza di capacità residua se il prezzo del greggio rimarrà sopra i 50 $/b.
L’Iea ha rivisto lievemente le stime per la crescita della domanda mondiale a 1,78 Mln b/g da 1,77 Mln b/g. L’agenzia ha tagliato di 30.000 b/g la crescita annuale della domanda cinese ed europea.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)