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(WSI) – USA: le minute dell’incontro della Fed del 20 settembre, hanno confermato come gran parte della discussione abbia interessato la maggiore attenzione rivolta alla dinamica dei prezzi in gran parte a causa degli effetti determinati dal rialzo del prezzo del greggio che potrebbero trasmettersi anche ai prezzi core, al punto da rendere necessari ulteriori rialzi dei tassi.
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Nel corso dell’incontro Olson aveva votato a favore del mantenimento dei tassi fermi a causa dei timori generati dagli effetti dell’uragano Katrina. Il comitato ha però preferito non optare per una pausa nel processo di rialzo dei tassi per evitare di dare segnali fuorvianti agli operatori circa la percezione della Fed sulla forza dell’economia e sull’intenzione della stessa di garantire la stabilità dei prezzi. Lo staff della Fed inoltre ha ridotto le stime di crescita per il 2005 (causa Katrina) mentre ha rivisto al rialzo quelle del 2006. Sempre per il 2006 sono state riviste al rialzo anche la previsione sul deflatore della spesa personale core.
Infine è stata discussa anche la possibilità di cambiare alcune parti del comunicato successivo alle riunioni in merito alle parti che segnalano l’atteggiamento futuro della Fed, “in parte a causa della considerevole riduzione dell’accomodamento monetario che è già stato effettuato”. Verosimilmente il riferimento è all’atteggiamento misurato. Il tenore delle minute, confermando la possibilità di ulteriori rialzi dei tassi, ha comportato un rialzo dei tassi di mercato ed un apprezzamento del Dollaro verso le principali valute.
Sul fronte societario è risultata deludente al trimestrale di Apple che nell’after hour ha perso circa l’11% in seguito a vendite di i-Pod risultate al di sotto delle attese.
Europa: secondo i ministri finanziari dell’Unione, l’area Euro sta mostrando segnali di ripresa economica, anche se il recupero sarà molto graduale, vista la debolezza della crescita registrata recentemente. Nella stessa occasione il presidente della Bce Trichet ha ribadito l’importanza che i paesi dell’area implementino riforme strutturali. Il Commissario per gli affari economici e monetari Almunia ha dichiarato che per stimolare la crescita nei paesi dell’Unione Monetaria servirà una riduzione del deficit di bilancio pubblico specie per i paesi meno virtuosi quali Germania ed Italia, che insieme al Lussemburgo registreranno per l’anno in corso un deficit/Pil ben lontano dagli obiettivi dettati dal Patto di Stabilità e Crescita.
Infine Mersh, membro della Bce e presidente della banca centrale di Lussemburgo, ha confermato che i mercati hanno bene interpretato il cambio di dialettica delle autorità monetarie, ultimamente maggiormente preoccupate dall’andamento dell’inflazione che non della crescita economica. In Italia il Tesoro ha annunciato che gli ordini per il nuovo Btp trentennale hanno superato i 15 Mld € a fronte di un offerta di 6 Mld.
Asia-Pacifico: l’indice azionario Nikkei 225 ha chiuso in calo dello 0,69%, stamani, a Tokio, dopo essere arrivato a guadagnare l’1,1% subito dopo l’inizio della seconda metà della seduta, con i titoli bancari, che avevano guadagnato terreno nella prima metà, a guidare la ritirata, mentre lo Yen ha continuato a perdere terreno nei confronti del Dollaro, raggiungendo il minimo da diciassette mesi a questa parte oltre quota 114,7, per poi recuperarne una parte. Secondo copione la mensile decisione del comitato di politica monetaria della Banca del Giappone, con i livelli-obiettivo delle variabili intermedie lasciati invariati, ancora una volta a maggioranza (7-2).
La pubblicazione della Bank’s View sulle condizioni economiche e finanziarie dell’arcipelago ha, dal canto suo, confermato a) l’attesa da parte delle autorità monetarie per un rientro dell’inflazione tendenziale core a valori nulli o, addirittura, marginalmente positivi per la fine di quest’anno, b) la previsione di un rinnovato stimolo per l’economia nipponica proveniente dalla domanda estera, dopo la debolezza del recente passato. Un’ora prima della chiusura della borsa di Tokio, ma con gli indici già in territorio negativo, è arrivata la non piacevole sorpresa di un indice della fiducia dei consumatori in sostanziale calo in settembre, contro le attese per un suo marginale miglioramento, con il movimento probabilmente da mettere in relazione con l’aumento del costo dell’energia.
Commodity: salgono i prezzi del petrolio in attesa dei dati sulle scorte petrolifere Usa in pubblicazione domani. L’arrivo della stagione invernale unito al calo delle scorte di distillati, scese sotto la media di periodo, potrebbero fornire ulteriori pressioni al rialzo dei prezzi. L’IEA, nel suo bollettino mensile, ha affermato che i danni causati dagli uragani Katrina e Rita potrebbero impattare sulla crescita statunitense riducendo la domanda di energia.
Per compensare il calo della produzione di petrolio nel Golfo del Messico, l’Iea calcola che l’Opec dovrebbe alzare la produzione del quarto trimestre di 110.000 b/g per un totale di 29,9 Mln b/g. Per l’anno in corso, l’Organizzazione, ritiene che Katrina potrebbe ridurre la domanda mondiale di prodotti petroliferi di 980.000 b/g. Nel quarto trimestre, la domanda mondiale dovrebbe invece ridursi di 100.000 rispetto allo scorso mese a 85,5 Mln b/g a causa soprattutto del calo della domanda cinese. L’Iea si attende infatti una domanda cinese in rialzo del 3,2% rispetto al 7,9% stimato a marzo, mentre il prossimo anno dovrebbe crescere al 6,9%.
A cura di A. Cesarano (Responsabile Research and Strategy), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Economista).