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(WSI) – USA: tassi di mercato in rialzo marcato e maggiore dell’analogo movimento registrato dai tassi europei, in seguito alla pressione esercitata dal lato dell’offerta in vista di emissioni piuttosto corpose attese nel prossimo mese che potrebbero arrivare ad un totale di circa 100Mld$, interessando tutti i segmenti di curva, incluso il comparto trentennale il 9 febbraio p.v. Il lungo periodo di aste inizierà oggi con l’asta da 13 Mld$ sulla scadenza quinquennale.
Le pressioni dal lato dell’offerta hanno interessato ieri anche il fronte corporate, dopo l’emissione da 5,75 Mld$ di bond da parte di Oracle su scadenze decennale, quinquennale e triennale. L’avvicinarsi della riunione della Fed del 31 gennaio, insieme alle considerazioni prima citate sull’offerta attesa, potrebbero tendere a riportare il tasso decennale governativo almeno in linea con quanto atteso in termini di tasso Fed Funds Target (4,5%) dopo l’incontro di fine mese.
Intanto ieri è stata ben accolta l’emissione da 1Mld$ di titoli con scadenza 2037 da parte del Brasile che, secondo quanto riportato da Reuters, avrebbe ricevuto una domanda pari a circa tre volte l’offerta. In questo modo il paese, insieme alle emissioni effettuate a fine 2005, avrebbe coperto circa la metà del programma di finanziamento sui mercati internazionali da 9Mld$ previsto per il biennio 2006-2007.
Sul mercato valutario il Dollaro si è stabilizzato in prossimità di 1,206, dopo aver ritracciato dai massimi raggiunti nelle precedenti giornate sfiorando quota 1,22. Gli operatori sono in attesa domani dell’importante dato sulla bilancia commerciale di novembre.
Europa: a gennaio l’indice Zew ha registrato un ulteriore incremento, il secondo consecutivo, andando così a toccare il massimo da due anni a questa parte ed evidenziando migliorate prospettive di crescita per la prima economia dell’area Euro e dell’unione monetaria in generale. In aumento anche la produzione industriale francese. Sebbene il dato diffuso ieri si riferisca al mese di novembre l’output è salito del 3,1% m/m.
Il dato comunque dovrà essere confermato dalle prossime letture visto che il forte rimbalzo va in parte a bilanciare la lettura decisamente negativa del mese precedente. Oggi non sono attesi dati macro di rilievo, con l’attenzione degli operatori che si focalizzerà domani sulla conferenza stampa di Trichet successiva alla riunione della Bce, discorso che dovrebbe fornire informazioni sulle prossime mosse di politica monetaria. Le attese di mercato sono per un rialzo dei tassi già in occasione della riunione di marzo, attese che potrebbero in parte essere deluse dalle parole del presidente.
A tale proposito ieri Weber, capo della Buba e componente del consiglio direttivo della Bce, ha dichiarato di attendersi un leggero calo dei rendimenti obbligazionari e un nuovo afflusso di fondi sulla parte a lunga della curva da parte dei fondi pensioni che devono tener conto dell’invecchiamento della popolazione.
Asia-Pacifico: rimbalzo del Nikkei 225, oggi, dopo il brusco calo di ieri, con un progresso dell’1,48%, reso possibile soprattutto dagli acquisti sui titoli dell’ICT (innescati dalle buone notizie provenienti da Tokio Electron), dell’immobiliare e di quelli bancari, mentre il lieve movimento di deprezzamento dello Yen, tra ieri ed oggi, ha ridato un po’ di fiato agli esportatori in generale.
L’indice degli indicatori anticipatori nipponico (che comunque non ha la natura di market mover, dato che tutti gli input per il suo calcolo erano già noti in precedenza) è sceso a 60 in novembre, in lettura preliminare, dal livello di 81,8 in ottobre, comunque mantenendosi sopra il livello spartiacque tra espansione e rallentamento (attesi) di 50. Più interessanti i dati, attesi per domani, sull’offerta di moneta e, soprattutto, sul credito bancario, mentre venerdì avremo gli ordinativi di macchinari in novembre nonché i dati settimanali del ministero delle finanze sugli acquisti netti di titoli finanziari nipponici da parte di stranieri, e viceversa.
In dicembre, l’avanzo commerciale cinese è aumentato a $11Mld, raggiungendo i $102Mld per l’intero 2005, circa il triplo di quanto registrato nel 2004.
Commodity: chiusura in lieve rialzo per il prezzo del petrolio, che resta comunque sotto i 64 $/b in attesa della pubblicazione di oggi dei dati sulle scorte petrolifere statunitensi, che il consensus di mercato vede in calo.
Sono attese in rialzo invece le scorte di benzine e distillati, dati questi ultimi che saranno maggiormente osservati a causa della stagione invernale e del forte aumento della domanda di benzine registrato nell’ultima settimana del 2005.
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