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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (08/4/05)

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USA: continuano a succedersi gli interventi da parte di esponenti della Fed. Da un lato Poole, membro non votante, ha dichiarato che, laddove dovessero emergere segnali di tensioni sui prezzi derivanti in modo particolare dal fronte salariale, la Fed reagirà in modo più vigoroso. Santomero, membro votante del Fomc, si è invece espresso con toni meno forti condividendo l’approccio graduale attualmente adottato dalla Fed.

Secondo Santomero le aspettative d’inflazione sono ben contenute, ribadendo come il range di tolleranza in termini di parametro core di riferimento sui prezzi è pari a 1-2%. Risulta pertanto sempre più evidente come tra i vari membri della Fed, ivi includendo membri votanti o meno, diventi sempre più marcata la presenza di due diversi filoni di pensiero facenti capo a coloro che condividono l’approccio measured e coloro che invece propenderebbero per un’accelerazione.

Al momento, le dichiarazioni più rassicuranti di Greenspan anche in merito all’andamento atteso del prezzo del greggio, lasciano propendere per la continuazione della prevalenza della prima tesi nell’ambito anche del prossimo Fomc del 3 maggio. Sono state soprattutto le dichiarazioni di Poole, sebbene membro non votante, ad impattare sui mercati, comportando un lieve rialzo dei tassi Usa ed un rafforzamento del Dollaro. Tale andamento si ricollega alla forte attenzione prestata dagli operatori a qualsiasi elemento che possa suggerire in anticipo l’accelerazione della Fed.

Il richiamo di Poole relativo ai rischi inflativi derivanti dai costi salariali e dall’andamento della produttività più che dal rialzo del greggio, ha più che bilanciato il potenziale effetto positivo sui tassi che avrebbe potuto esercitare il sensibile ridimensionamento del prezzo del greggio verificatosi ieri.

Europa: Trichet, in occasione della conferenza stampa successiva alla riunione della Bce, ha smorzato i toni preoccupati sulla dinamica dei prezzi, lasciando trasparire una maggiore attenzione alla crescita, su cui la Bce ha dichiarato di avere un atteggiamento pragmatico.

Trichet ha ammesso che al momento non esistono “second round effects” sui prezzi, anche perché gli incrementi salariali sono stati moderati e questa dinamica è destinata a continuare nei prossimi mesi. Relativamente al prezzo del petrolio Trichet ha dichiarato che il rialzo delle quotazioni del greggio sta avendo effetti sia sull’inflazione che sulla crescita, che dagli ultimi dati sembra procedere ma a tassi moderati.

Il cambio di tono dell’intervento potrebbe essere la diretta conseguenza del fatto che la riforma del patto di stabilità e crescita è già stata approvata e, quindi, si smorza la funzione della Bce di richiamare alla disciplina sui conti pubblici i singoli stati nazionali. Le dichiarazioni di Trichet, allontanando l’ipotesi di un rialzo dei tassi nel breve termine, hanno generato acquisti sul monetario in particolare sulla scadenza di dicembre.

Dal lato macro si segnala la produzione industriale tedesca che a febbraio è scesa del 2,2% m/m, trainata al ribasso dal settore manifatturiero (-2%) e da quello delle costruzioni (13,8%).

Asia-Pacifico: in rialzo, oggi, i maggiori indici azionari della regione, anche grazie al recente movimento al ribasso del prezzo del petrolio.

A Tokio, l’indice generale Topix ha registrato il quarto rialzo consecutivo, mentre l’indice Nikkei 225, in progresso dello 0,54%, ha messo a segno la prima variazione positiva su base settimanale delle ultime quattro settimane, aiutato dalla pubblicazione di un dato per febbraio degli ordinativi privati di macchinari industriali migliore delle attese: gli ordinativi core sono aumentati del 4,9% sul mese, su base destagionalizzata, contro un’aspettativa mediana di +2,7%, portando la variazione tendenziale annua a +7,2%, grazie soprattutto all’incremento relativo al settore manifatturiero, confermando quanto emerso dalla più attenta lettura dell’ultimo rapporto Tankan, cioè che, al di là della delusione per il dato per le grandi imprese manifatturiere, la propensione delle imprese ad investire in maggiore capacità produttiva è rimasta buona nel primo trimestre dell’anno, contribuendo a sostenere la domanda interna.

Sul fronte forex, Long Yongtu, il negoziatore cinese per l’entrata nel WTO, ha ieri dichiarato che al momento non sono previsti cambi nel sistema di gestione del tasso di cambio. Eventuali modifiche sono subordinate alla riforma del sistema bancario.

Commodity: scendono del 3% le quotazioni petrolifere dietro la speculazione che l’aumento dell’output delle raffinerie statunitensi potrebbe aumentare l’offerta di benzine e far fronte così al picco della domanda estiva.

Secondo il Dipartimento dell’Energia lo scarso grado di capacità inutilizzata degli impianti, l’instabilità politica presente in buona parte dei Paesi produttori e le ridotte possibilità di incrementare l’offerta da parte dei Paesi aderenti all’Opec, concorreranno a mantenere i prezzi sopra i 50 $/b sia per il 2005 che per il 2006. Con riferimento agli Usa, il DOE prevede un incremento della domanda dell’1,7% nel 2005 pari a 20,9 Mln b/g.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)