Società

MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (04/5/05)

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USA: l’attesa riunione della Fed si è conclusa con rialzo di 25bps ed un comunicato che in gran parte ha ricalcato il contenuto del precedente del 22 marzo con la presa d’atto di una fase di rallentamento della crescita della spesa.

Lo statement è stato pubblicato in una versione corretta circa due ore dopo la prima pubblicazione alle 20.15 ora italiana. La versione corretta ha aggiunto il riferimento alle aspettative di inflazione nel lungo termine definite ben contenute, espressione anch’essa già presente nel comunicato del precedente Fomc. Il portavoce della Fed ha espressamente dichiarato che si è trattato di un errore umano. In ogni caso l’impatto sui mercati è stato evidente: il Dollaro infatti si è indebolito verso Euro ed i bond hanno ripreso il rally al rialzo.

L’inserimento della citata espressione infatti tende a suggerire la possibilità che la Fed continui a monitorare con attenzione la crescita considerando al momento non preoccupanti le pressioni inflative che comunque sono divenute più evidenti che in passato. Verosimilmente all’interno del board vi è ancora una divisione tra quanti si dimostrano più attenti alla crescita e quanti invece si focalizzano maggiormente sull’inflazione. Anche leggendo i commenti dei due principali Fed watchers (Ip e Berry) pubblicati oggi emerge palesemente tale divergenza di view.

La parte innovativa del comunicato fa riferimento al fatto che “…the solid pace of spending growth has slowed somewhat partly in response to the earlier increases in energy prices”. Tale espressione sostituisce la precedente “Output evidently continue to grow at a solid pace despite the rise in energy prices”.

Continuiamo a ritenere verosimile la possibilità di un ulteriore rialzo di 25bps il prossimo 30 giugno con una successiva fase di arresto del ciclo di rialzo dei tassi laddove il rallentamento dell’economia dovesse interessare anche il trimestre in corso. Oggi sarà importante monitorare la sottocomponente occupazione dell’Ism del settore servizi.

Europa:l’agenzia di rating Standard&Poor’s ha assegnato all’Italia la prospettiva stabile sul merito creditizio a medio termine. La decisione riflette l’attesa che l’esecutivo possa intraprendere delle misure per evitare un incremento del debito/Pil.

Relativamente al deficit/Pil, in assenza di manovre correttive il rapporto potrebbe sforare la soglia massima fissata dall’esecutivo per il 2005 e pari al 3,5%, con la possibilità di un dato al 4% sia per l’anno in corso che per il prossimo. L’agenzia ha poi dichiarato che un miglioramento del rating sarebbe possibile solo se il paese tornasse a registrare un surplus primario rispetto al Pil nell’ordine del 5% come a fine anni 90, rispetto al 2% registrato nel 2004.

Oggi l’attenzione rimarrà focalizzata sulla conferenza stampa successiva alla riunione della Bce, in cui Trichet potrebbe ribadire l’esistenza di una crescita più lenta della attese e di una dinamica inflattiva compatibile con la stabilità dei prezzi nel medio periodo, avvalorando l’ipotesi di un nulla di fatto per l’intero 2005.

Il capo della Bce potrebbe reiterare le sue preoccupazioni sull’andamento dei prezzi nel settore immobiliare. L’andamento del prezzo degli immobili potrebbe rappresentare uno dei motivi per un cambiamento di politica monetaria, nell’ipotesi di un miglioramento della fase congiunturale.

Asia-Pacifico:con le principali borse dell’area chiuse, gli indici azionari della regione sono mossi in rialzo, accogliendo come benigno per i bilanci delle proprie grandi aziende esportatrici il contenuto del comunicato del FOMC, nonostante lo stesso comunicato, assieme alle rinnovate speculazioni su una possibile riforma del regime di cambio dello Yuan da parte di Pechino durante o subito dopo le festività di questa settimana, abbia probabilmente contribuito ad un rafforzamento delle valute locali nei confronti del Dollaro.

Dichiarazioni contraddittorie circa il fatto che il valore esterno della valuta cinese fosse argomento di discussione sono arrivate dai rappresentanti di Giappone, Cina e Corea del Sud, incontratisi a Istanbul nel contesto dell’annuale riunione dell’Asia Development Bank.

Nella stessa sede, il capoeconomista della banca multilaterale ha dichiarato di considerare eccessive le riserve in Dollari accumulate dai paesi dell’area, auspicando che i proventi delle esportazioni nette vengano invece reinvestiti nella regione.

Commodity:nuovo calo per il prezzo del greggio dietro la speculazione che le scorte petrolifere statunitensi in calendario oggi dovrebbero salire grazie all’aumento della produzione Opec.

Tuttavia secondo quanto è emerso dalla riunione ministeriale dell’Aie, il prezzo del greggio potrebbe tornare a crescere soprattutto nell’ultima parte dell’anno, quando la domanda raggiunge i livelli massimi.

Durante la riunione i paesi consumatori Ocse si sono mostrati preoccupati per i rifornimenti futuri e per i prezzi dovuti soprattutto al rallentamento della crescita produttiva russa. La Russia ha infatti annunciato che ad aprile la produzione è scesa a 9,3 Mln b/g dai 9,33 Mln di marzo.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)