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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (02/9/05)

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(WSI) – USA: si acuiscono i timori sulla crescita derivanti dagli effetti negativi del rialzo del greggio e delle benzine e del ridimensionamento del supporto del settore auto. I dati di agosto sulle vendite di auto negli Usa hanno evidenziato un calo maggiore delle attese rispetto a luglio, a causa soprattutto dei risultati deludenti di General Motors con vendite in calo del 13% m/m. I tre produttori Usa complessivamente hanno continuato a perdere quota di mercato a favore dei concorrenti asiatici. Il senato Usa nel frattempo ha rapidamente approvato un piano di aiuti da 10,5Mld$ per i danni provocati dall’uragano Katrina.

L’approvazione presso l’altro ramo del Congresso dovrebbe essere molto celere ed il testo finale potrebbe arrivare alla firma del presidente già nel corso del fine settimana. Bernanke, capo dei consiglieri economici della Casa Bianca, ha esplicitamente dichiarato che il passaggio dell’uragano avrà un effetto negativo sulla crescita già nel terzo trimestre. I timori di una revisione al ribasso delle stime di crescita hanno portato gli operatori (si vedano i tassi impliciti dei futures sui Fed funds) a stimare la possibilità di un solo rialzo dei tassi fed Funds entro fine anno.

Allo stesso tempo la curva dei tassi ha ricominciato a irripidirsi arrivando a toccare i 35bps nel tratto 2-10 anni dai 12 bps dello scorso lunedì. In questo contesto i dati pubblicati ieri sulla spesa personale di luglio segnalanti una buona tenuta dei consumi ed una moderazione della dinamica dei prezzi (così come indicato dal deflatore Pce core) grazie al contributo determinante del settore auto, sono passati in secondo piano. L’indice Ism manifatturiero di agosto è risultato in calo pur mantenendosi al di sopra dei 50 punti.

Europa: nella conferenza stampa successiva alla riunione della Bce, che si è conclusa con un nulla di fatto sui tassi, il presidente Trichet ha ribadito che l’attuale livello del costo del denaro rimane al momento appropriato. Malgrado la presa d’atto che l’incremento del prezzo del greggio sta impattando negativamente sulla crescita dell’area Euro, Trichet è sembrato essere più preoccupato sulla dinamica inflattiva.

Secondo il presidente, infatti, malgrado l’attuale livello d’inflazione sia compatibile con la stabilità dei prezzi di medio periodo, il consiglio direttivo nei prossimi mesi dovrà monitorare attentamente i possibili “second round effect”, oltre agli sviluppi dei prezzi nel settore immobiliare. A conferma di quanto dichiarato da Trichet le stime di crescita fornite dallo staff della Bce sono state riviste al ribasso passando nel range di 1-1,6%, dall’1,1%-1,7%.

In rialzo invece le attese di inflazione portate al 2,1-2,3%, dall’1,8-2,2% precedente. Il tenore della conferenza stampa rimane compatibile con l’ipotesi di un nulla di fatto almeno fine a fine anno, senza escludere la possibilità di tassi fermi al 2% fino a giugno del 2006. In tal senso molto dipenderà dalla dinamica inflazionistica visto che la crescita economica dovrebbe continuare a rimanere sotto tono almeno fino al primo trimestre del 2006.

Per il prossimo anno saranno da monitorare attentamente le politiche fiscali di Francia e Germania. Ieri Villepin ha promesso una riforma del sistema fiscale francese tale da ridurre le imposte sui redditi delle persone fisiche. La manovra stimata tra i 3 e i 3,5 Mld dovrebbe fornire nuovo stimolo alla crescita economica.

Asia-Pacifico: ulteriore rialzo, oggi, per l’azionario nipponico, con il Nikkei 225 che ha chiuso in rialzo dello 0,74%, raggiungendo la cifra tonda di 12600 punti, nuovo massimo dal luglio 2001, tra guadagni dei titoli legati ad energia e settore estrattivo, e le voci di mercato di un possibile rallentamento nel processo di rialzo dei tassi di interesse ufficiali statunitensi, alla luce dei dati di ieri, con il possibile effetto di tenuta dei consumi a stelle e strisce e, quindi, degli utili delle aziende esportatrici nipponiche.

Queste dinamiche si sono fatte sentire anche sullo Yen, con il tasso di cambio nei confronti del Dollaro tornato sotto quota 110. Motivo d’ottimismo anche il fronte politico, nell’attesa delle elezioni per il rinnovo della camera bassa nipponica il prossimo 11 settembre, con il quotidiano Ashai Shimbun che, ieri, aveva reso noto i risultati di un sondaggio telefonico, condotto tra lunedì e martedì, secondo i quali le preferenze per il partito liberaldemocratico al governo sarebbero circa doppie di quello del partito democratico del Giappone, maggior partito di opposizione. Unico dato macroeconomico in Giappone, oggi, l’ulteriore rallentamento, in agosto, della crescita della base monetaria, pari a +1,1%.

Commodity: gli effetti dell’uragano Katrina continuano a guidare l’andamento del petrolio e soprattutto delle benzine. Allo stato attuale non è nota con esattezza l’entità dei danni e il tempo necessario per ripristinare la normalità, anche se si può già dire che sembrano più gravi i danni agli impianti di raffinazione.

L’apertura delle Riserve Strategiche ha calmierato i prezzi del petrolio ma non quello dei prodotti finiti ed in particolare della benzina che da inizio settimana ha guadagnato il 30% circa. Ad accentuare la carenza di benzine è anche l’arrivo del Labor Day del prossimo lunedì, ultimo ponte lungo estivo degli americani che ha causato un aumento della domanda.

A cura di A. Cesarano (Responsabile Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C. Pace (Economista).