USA: l’indice generale Ism del settore manifatturiero di febbraio ha continuato a seguire un trend calante, toccando il livello minimo dal mese di settembre 2003, pur rimanendo sopra quota 50. Pertanto per ora gli indici anticipatori fin qui pubblicati continuano a segnalare la possibilità di una moderazione della crescita in futuro. Il ridimensionamento delle tre principali componenti dell’indice per peso (nuovi ordinativi, produzione ed occupazione) ne hanno spiegato il calo. Il moderato calo moderato della sottocomponente occupazionale, lascia per ora ancora valide (in vista dei dati su mercato del lavoro di venerdì) le indicazioni positive fornite dalle sottocomponenti del consumer confidence, oltre che dal posizionamento dei sussidi settimanali su livelli prossimi a 300.000 unità per tre settimane consecutive. Le aspettative mediane permangono pertanto superiori a 200.000 in termini di non farm pay rolls.
Il dato decisivo sarà rappresentato dalla sottocomponente occupazionale dell’indice Ism del settore servizi di domani.
Continua ad essere molto forte la spesa per costruzioni che ha registrato a gennaio il dodicesimo incremento consecutivo, la sequenza più lunga dal 1993. Il FMI, secondo alcune indiscrezioni di stampa, starebbe per rivedere le previsioni di crescita per gli Usa portandole al 3,7% da 3,5% sia per il 2005 che per il 2006, richiamando però l’attenzione sul rischio inflazione.
Oggi è atteso il discorso di Greenspan davanti alla commissione budget della Camera. Oltre che sull’economia, il capo della Fed potrebbe porre particolare enfasi sull’impatto della fase di transizione successiva all’implementazione della riforma del sistema previdenziale proposta da Bush.
Europa: in lieve miglioramento l’indice Pmi della manifattura per l’area Euro. A febbraio il dato è salito a 51,9, dal 51,7 di gennaio. In disaggregato il dato ha evidenziato un miglioramento della componente occupazionale anche se l’indice continua ad evidenziare una contrazione degli occupati nel settore. Bene anche l’indagine italiana con il dato che ha registrato un incremento grazie ad un miglioramento della produzione e degli ordinativi industriali, mentre rimane molto debole, seppur in miglioramento, la componente occupazionale. Sempre in Italia l’Istat ha diffuso il conto consuntivo delle amministrazioni pubbliche.
Per l’intero 2004 il deficit/Pil è risultato pari al 3%, dal 2,9% del 2003 a sua volta rivisto al rialzo dal 2,4% precedentemente diffuso. L’istituto ha rivisto inoltre tutte le serie a partire dal 2001, mossa che ha comportato un innalzamento dei deficit/Pil, a seguito della revisione del principio di cassa e di competenza. Successivamente ai dati sulla pubblica amministrazione l’agenzia di rating Ficht ha dichiarato che l’attenzione rimane puntata sulle correzioni strutturali che il paese dovrà portare avanti nel 2006 visto che l’avanzo primario rischia di essere insufficiente a migliorare la posizione di bilancio nel medio periodo. Nel 2004 infatti l’avanzo primario è risultato pari al 2% del Pil, in netto ridimensionamento rispetto a quello registrato solo tre anni prima e pari al 3,6%.
Tensioni sui conti pubblici potrebbero emergere anche dal rallentamento della crescita economica. A tale proposito in Germania i 5 saggi hanno abbassato le stime di crescita per il 2005 all’1%, dall’1,4% precedentemente atteso ed il FMI ha portato le proprie stime allo 0,8%, dall’1,8% precedente. Il Fmi ha anche abbassato le stime di crescita per l0’intera area Euro portandole all’1,6% dal 2,2% precedente.
Asia-Pacifico: mentre le borse di Hong Kong, Seoul, Taipei, Shanghai e Shenzhen hanno oggi chiuso in territorio negatvo, a Tokio l’indice Nikkei 225 ha messo a segno il quinto rialzo consecutivo, tornando ai livelli massimi da otto mesi. Si è assistito ad una correzione nei corsi dei titoli del comparto minerario, dagli alti livelli raggiunti nelle sedute precedenti.
Correzione anche per i titoli del comparto del petrolio e gas, mentre a trainare il listino nipponico in territorio positivo, hanno contribuito gli automobilistici, come Toyota (+0,99%), Nissan (+1,35%) ed Honda (+1,62%), sull’onda dei guadagni di quote di mercato negli USA, proprio a scapito dei produttori statunitensi. Tra i comparti dell’indice generale Topix (+0,49%), il sottoindice relativo ai servizi di negoziazione finanziaria è risultato il più performante, oggi, anche grazie alla recente fase di incremento del volume degli scambi sull’azionario nipponico. Secondo quanto riportato da FTD, il Fmi starebbe per rivedere al rialzo le stime di crescita della Cina per il 2005 portandole da 7,5 ad 8,5%.
Commodity: pressoché invariate le quotazioni petrolifere, in attesa della pubblicazione di oggi dei dati sulle scorte petrolifere statunitensi. In particolare l’attenzione è focalizzata sulle scorte di distillati che, considerato le basse temperature, sono attese in calo alimentando i timori di un’offerta non in grado di soddisfare la domanda.
In Cina è stata avanzata una proposta che prevede l’introduzione di una licenza per importare ferro. L’obiettivo sarebbe quello di controbilanciare la scarsa capacità delle imprese locali nel negoziare le forniture ed evitare il congestionamento dei porti. L’associazione dei produttori intende proporre al ministero del Commercio una serie di requisiti, tra cui la dimensione dell’impresa ed il rispetto degli standard ambientali.
A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista Senior), A. Mercuri (Analista), C.Pace (Economista)