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MERCATI FINANZIARI: L’ OUTLOOK (02/04/04)

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USA: il dato sull’Ism manifatturiero di marzo ha evidenziato un rialzo passando da 61,4 a 62,5. Le attese, erano invece posizionate verso un ribasso dopo un simile andamento dell’analogo indice relativo all’area di Chicago. La componente occupazionale ha raggiunto i livelli massimi dall’87 (a quota 57 da 56,3). Forte rialzo anche della componente prezzi pagati posizionatasi sul punto di massimo relativo dal gennaio del ’95.

Il primo dato aumenta l’ottimismo in vista della pubblicazione dei dati sui non farm payrolls. Il commento al dato pubblicato dallo stesso ISM dichiara esplicitamente che una ripetuta lettura della componente in esame superiore a quota 48, è generalmente associabile ad un miglioramento dell’occupazione nel settore manifatturiero in termini di dati ufficiali elaborati dal Bureau of Labor Statistics.

Il forte incremento dei prezzi è il diretto riflesso dell’aumento delle materie prime. Oggi l’attenzione sarà focalizzata sugli importanti dati sul mercato del lavoro. Le attese sono per un aumento degli occupati intorno alle 100.000 unità. I dati pubblicati nei giorni scorsi hanno evidenziato segnali piuttosto contrastanti.

Al momento riteniamo che l’ipotesi più verosimile possa evidenziare un dato lievemente al di sopra delle attese con una sensibile revisione al rialzo del dato di febbraio. Ieri il discorso di Kohn, membro votante del Fomc, ha evidenziato una posizione diversa rispetto a quella fino ad ora prevalente all’interno del Board.

L’esponente della Fed ha infatti dichiarato che un rialzo dei tassi non è ancora necessario e che anzi la Fed potrebbe azzerare i tassi se necessario per combattere la deflazione. Infine segnaliamo come le esportazioni brasiliane abbiano raggiunto a marzo il record storico, grazie soprattutto al forte incremento del prezzo di alcune materie prime come grano e alluminio.

Euro: la Bce ha mantenuto invariati i tassi di riferimento. Nella conferenza stampa, il presidente Trichet ha confermato per l’area euro una ripresa graduale. Preoccupazioni sono emerse relativamente al mercato delle commodities.

Il rialzo dei prezzi del petrolio in particolare potrebbe ripercuotersi negativamente sui prezzi che nel breve periodo potrebbero registrare una spinta al rialzo. Nel comunicato ufficiale la Bce ha sostituito la parola “appropriati “ con “in linea” con riferimento ai tassi. Inoltre non si è fatto più riferimento al bilanciamento dei rischi in ottica futura. Trichet ha cercato di minimizzare la portata di tali cambiamenti di tenore del comunicato ma allo stesso tempo ha ammesso che la ripresa è al di sotto delle attese.

I mercati hanno reagito riducendo le attese di un taglio dei tassi che però non sono del tutto svanite. L’impressione è che la Bce non abbia voluto cancellare del tutto l’ipotesi di un taglio riservandosi però di valutare ulteriori dati, soprattutto quelli sui prezzi. Oltre le attese il Pmi manifatturiero europeo che a marzo è passato a 53,3 da 52,5, il livello più elevato da dicembre 2000. Sebbene in rialzo, resta sotto la soglia di 50 il sottoindice relativo all’occupazione (48,7 da 48,1).

Molto forte invece il rialzo della componente prezzi (da 59,4 a 65,3), in linea con quanto emerso dagli analoghi dati Usa come riflesso del forte aumento delle materie prime. In Italia Confindustria ha rivisto al ribasso le stime di crescita del paese portandole all’1% dall’1,6%. Anche il FMI ha rivisto al ribasso le stime di crescita della Germania portandole all’1,6% da +1,7% della precedente stima per l’anno in corso e a +1,9% da +2,1% per il 2005. Inoltre il FMI ha previsto una crescita del Pil nell’Area Euro pari all’1,7% per il 2004.

Jap: dopo le buone indicazioni emerse dal Tankan report pubblicato ieri, i principali esponenti governativi del Paese hanno preso atto del miglioramento dell’economia negando però che il dato possa portare come conseguenza un cambiamento di atteggiamento del Giappone in termini di interventi sul mercato dei cambi.

Ricordiamo che nei soli primi 3 mesi dell’anno la BoJ ha effettuato interventi sul forex per 144 Mld$ a fronte dei 192Mld$ effettuati in tutto il 2003. Intanto a febbraio la spesa per consumi è salita per il secondo mese consecutivo, evidenziando una variazione del 2,1% m/m.

Commodity: secondo quanto riportato da Interfax, la produzione di petrolio russo è aumentata dell’11% nel primo trimestre del 2004 a fronte di un aumento delle esportazioni di greggio del 23%. Secondo uno studio condotto congiuntamente da IEA, Ocse e Fmi, la permanenza del prezzo del petrolio intorno ai 35$/b potrebbe comportare un taglio della crescita mondiale di circa lo 0,5%.

A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)