USA: in sensibile calo il dato sulla fiducia dei consumatori Usa di agosto, sia nella parte prospettica che in quella corrente. Meno marcato il peggioramento della percezione delle condizioni del mercato del lavoro dove l’indice hard to get job è rimasto pressoché invariato a fronte invece di un deterioramento dell’altra sottocomponente plentiful (da 19,7 a 18,1%). Il dato di oggi evidenzia come vi sia la percezione di un’economia in fase di rallentamento.
Dopo i fuorvianti segnali anticipatori giunti dalle sottocomponenti lavoro del dato odierno nel mese di luglio, risulta piuttosto arduo ricavarne indicazioni in vista del dato di venerdì, anche perché nel frattempo la sottocomponente occupazionale del Chicago Pmi è risultata addirittura in miglioramento (da 45,6 a 51,1). Tale andamento divergente aumenta anzi ancor di più l’incertezza sull’effettivo numeri di posti di lavoro creati ad agosto, rendendo gli operatori maggiormente propensi ad assumere un atteggiamento prudente incrementando il posizionamento sul mercato obbligazionario. Il dato generale del Chicago pmi è risultato in calo (da 64,7 a 57,3), in seguito principalmente al deterioramento dei nuovo ordinativi.
I mercato finanziari hanno reagito di conseguenza con i tassi decennali Usa ai minimi degli ultimi 5 mesi ed il Dollaro che si è indebolito. Le borse invece hanno chiuso praticamente invariate, sebbene alcuni comparti abbiano continuato a chiudere in negativo. Così ad esempio ieri Intel ha segnato il nuovo minimo del 2004. Oggi l’attenzione è focalizzata sull’indice Ism del settore manifatturiero che, dopo i dati deludenti del Chicago Pmi è atteso in calo. In Brasile, il Pil del secondo trimestre ha registrato una crescita del 5,7% a/a, il valore più elevato dal 1996 ed il quarto trimestre consecutivo in crescita.
Europa: le prime anticipazioni circa l’inflazione in area Euro evidenziano un tasso di incremento dei prezzi al consumo ad agosto invariato rispetto a luglio e pari al 2,3% a/a. Si tratta di una prima lettura che rischia però di stimare per difetto i dati preliminari di Germania, Italia e Spagna. Per una lettura più precisa bisognerà almeno attendere i dati francesi, con i quali si raggiunge la copertura di oltre l’80% dell’intero indice, anche se è probabile assistere ad un dato finale dell’intera area Euro al 2,4%.
Qualche indicazione ulteriore circa la dinamica inflativa in area Euro dovrebbe giungere dalla diffusione delle stime di crescita ed inflazione da parte delle Bce attese per domani. E’ probabile che domani le autorità monetarie rivedano al rialzo le stime di crescita dei prezzi al consumo, dal 2,1% medio calcolato lo scorso giugno. Qualche notizia incoraggiante dal mercato del lavoro francese.
A luglio il numero dei disoccupati è sceso di 190 mila unità con il tasso di disoccupazione passato al 9,8, dal 9,9% del mese precedente. Si tratta comunque di una sola osservazione da verificare anche con i dati di oggi dell’intera area Euro che dovrebbero mostrare un tasso di disoccupazione invariato e con quelli degli altri paesi dell’area, tra cui i dati tedeschi in calendario per domani. Relativamente ai conti pubblici in Germania l’esecutivo ha alzato le stime del defici/Pil portandole al 3,7% rispetto al 3,25% precedentemente stimato. Si tratterebbe del terzo anno consecutivo in cui il deficit/Pil supera la soglia del 3% prevista dal Patto di Stabilità.
Asia-Pacifico: le vendite di veicoli in Giappone hanno registrato una variazione del 2,1% ad agosto, supportando alcuni titoli del comparto auto come Mitsubishi Motors che ha guadagnato in borsa il 6,38%.
Il Nikkei 225 continua a permanere sopra quota 11.000 punti ma nel frattempo emergono timori sulle prospettive future dell’economia nipponica in un contesto di rallentamento Usa. Per tale ragione, anche in Giappone si è registrato un andamento calante dei tassi decennali che ieri hanno segnato il livello minimo dalla fine di maggio. Il mese di agosto nel complesso ha evidenziato la migliore performance sul comparto decennale dall’aprile del ’99.
In Cina, prosegue lo sforzo per creare un mercato del debito sovrano, che possa anche funzionare come riferimento per lo sviluppo di mercati di corporate bond e facilitare così il finanziamento delle aziende, con l’annuncio dell’intenzione di emettere l’equivalente di $1,5-$2Mld di obbligazioni, probabilmente in ottobre.
Commodity: l’annuncio della ripresa delle esportazioni irachene e la dichiarazione della Russia secondo cui quest’anno aumenterebbe la produzione di greggio a 450 milioni di tonnellate dai 421 dell’anno scorso, hanno ridato fiato alle quotazioni petrolifere scese nella giornata di ieri sotto i 42 $/b. Inoltre i prezzi del greggio sono stati penalizzati da lla notizia della ripresa di negazione di contratti a termine sul greggio dell’Iraq. In mattinata tuttavia il prezzo del greggio è tornato a salire dietro la speculazione che i dati sulle scorte petrolifere statunitensi, in pubblicazione oggi, potrebbero registrare un ulteriore calo.
A cura di A. Cesarano (Responsabile desk Market Research), L. Lorenzoni (Economista), C.Pace (Research Assistant)