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MERCATI EMERGENTI: MEGLIO ESSERE BULLISH

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L’andamento dei principali mercati azionari sembra pronto a far rivivere quanto accaduto nel 2004. Allora l’indice MSCI mise a segno un rally del 26% dopo aver ritracciato dell’11% in due mesi. Se le premesse sono simili, ecco spiegato l’atteggiamento bullish di molti operatori dopo gli scivoloni borsistici, a cominciare da Morgan Stanley, Goldman Sachs e Credit Suisse.

Come riportato da Bloomberg, che cita dati forniti dall’istituto di ricerca EPFR Global, gli investitori istituzionali hanno tolto dai fondi sui mercati emergenti qualcosa come $1.6 miliardi nelle sole ultime due settimane. Gli investitori privati, dal canto loro, hanno ritirato investimenti per $612 milioni. Si tratta di cifre simili a quelle osservate nella terza e quarta settimana del 2004, quando operatori privati e istituzionali avevano scelto di disinvestire $1.4 miliardi dallo stesso mercato.

Sorprendente il flusso di capitali che e’ transitato da e verso i fondi azionari legati ai mercati emergenti: nel 2009 il valore complessivo ha toccato i $64.5 miliardi, secondo EPFR Global.

” E’ sbalorditivo”, ha commentato Aronstein, capo investimenti di Oscar Gruss con sede a NY e gestore di $117 milioni nel fondo Marketfiled. Jonathan Garner (MS) si dice convinto che l’indice MSCI Emerging markets registera’ un +34% entro fine anno. Thomas Deng (GS) consiglia di fare acquisti sulla piazza cinese, dove le previsioni parlano di un incremento del 36% atteso nei prossimi 10 mesi da parte dell’indice CSI 300, che misura la performance delle principali societa’ trattate sulle borse di Shangai e Shenzhen. Sakthi Siva, strategist di CS a Singapore, consiglia di comprare qual’ora l’indice MSCI dovesse scendere sotto quota 850.