La fine dell’attuale fase di mercato orso dovrebbe avere come punto di partenza il calo dei livelli di volatilita’ dei corsi dei titoli. Questo perche’ gli investitori istituzionali hanno costruito ingenti posizioni coperte sul fronte del comparto equity che non possono facilmente essere chiuse senza perdite considerevoli. Solo nel momento in cui il controllo del rischio comincera’ a calare gli istituzionali potranno incrementare la dimensione dei portafogli azionari.
Rally come quelli della scorsa settimana, seguiti da correzioni del calibro di quella di ieri, sono dettati principalmente dall’attivita’ degli hedge fund e non possono essere considerati in alcun modo il segnale della costruzione di un fondo e dell’inizio di un trend al rialzo.
Nella sola giornata di lunedi’ 24, l’indice Wilshire 5000 ha perso una capitalizzazione di mercato pari a $339,5 miliardi. Il DAX tedesco ha sofferto la perdita piu’ consistente dal 14 settembre 2001. Cio’ indica che e’ ancora troppo presto per incrementare le posizioni sui portafogli azionari.
I mercati necessitano di una lunga fase laterale prima di poter imboccare la strada dei rialzi. La mancanza prolungata di guadagni in conto capitale dovrebbe avvantaggiare i titoli con un elevato dividendo. Al contrario, il comparto tecnologico potrebbe continuare a soffrire, deprimendo ulteriormente gli indici azionari internazionali.
Nel frattempo agli investitori non rimane altro che tentare operazioni di breve termine.
*Dieter Bohlens e’ capo analista della trading room della sede centrale della Hamburgische Landesbank di Amburgo (Germania)