Rimane caldo il tema della trasparenza nel mondo finanziario e in particolare sulle società quotate in borsa e sul mondo del risparmio gestito.
Sull’informazione finanziaria è intervenuto il presidente di Assogestioni, Guido Cammarano che ha auspicato un “doppio regime informativo per gli investitori istituzionali”.
Il presidente dell’Associazione del Risparmio Gestito è intervenuto nel corso di un incontro sul “Consiglio d’Amministrazione” organizzato da SDA Bocconi e SpencertStuart, sul tema delle forme e dei contenuti della comunicazione finanziaria per gli investitori istituzionali.
“Il virus dell’informazione comincia ormai ad attecchire” ha esordito Cammarano “e siamo lontani dagli anni ’70, quando l’introduzione della semestrale venne vissuta come un obbligo e un appesantimento e non come una conquista. La buona comunicazione crea valore per chi comunica, e questo è ormai chiaro per tutti.
Ma non basta già più, e dobbiamo lavorare insieme alle imprese per crescere ancora”.
“Occorre comprendere che l’informazione ufficiale non basta per chi deve gestire professionalmente su mandato di un investitore” ha spiegato Cammarano
“L’investitore istituzionale ha fame e denti diversi da quelli dell’investitore retail. Al piccolo investitore basta un consiglio semplice, articolabile su richiesta. L’investitore professional ama la complessità, che è tecnica e non barocca, che illustra doviziosamente e non confusamente. Le due informazioni sono diverse e i due bisogni cui assolvono anche”.
Al mutare delle esigenze del mercato, ha spiegato il presidente di Assogestioni, devono mutare le regole della comunicazione e dunque i criteri della Corporate Governance. “E’ necessario il doppio regime informativo, ovvero norme di comunicazione diverse per pubblici e istanze differenti. Ma occorrono norme dinamiche, le migliori del momento, mutevoli e in continua evoluzione. Per cambiare queste regole non deve essere necessario ricorrere alle autorità, ma, come nel caso del Codice Preda, deve essere possibile fissare norme di autoregolamentazione che siano l’autorità e il mercato a vagliare, verificando efficienza ed efficacia del loro utilizzo” ha spiegato Cammarano.
“La fame di informazioni ha creato il mercato delle società di consulenza, di rating, di analisi – ha aggiunto Guido Cammarano – tutti strumenti per andare al di là delle informazioni, a volte non esaustive, offerte dalle società”.
“Va anche ricordato che nel nostro Paese” ha commentato Cammarano “la diffusione delle informazioni reali è complessa perché alcuni dei gruppi di controllo delle imprese considerano ancora gli azionisti estranei ad essi non come soci ma come associati in partecipazione”.
“Quando parlo di nuove regole per una informazione nuova al mercato penso, ad esempio, al tema delle stock options, e ancor più al conflitto d’interessi” ha concluso Cammarano “Il caso Enron lo dimostra”.