
Azionario sottotono e dollaro che si riprende dopo aver ceduto quota in scia alla notizia del licenziamento del direttore dell’Fbi da parte del presidente Usa Donald Trump. James Comey aveva detto di essersi sentito a disagio per avere influenzato l’esito delle elezioni presidenziali americane con le rivelazioni sull’indagine relativa all’emailgate che vedeva coinvolta la candidata dei Democratici Hillary Clinton. Anche il calo dei tassi sui Treasuries ha messo pressione sul dollaro americano. I rendimenti dei bond governativi greci sono scesi al 5,633%, i minimi da marzo 2012, data del piano di ristrutturazione del passivo monstre del paese in crisi.
L’indice della volatilità continua a scambiare intanto sui minimi di 10 anni. Sul fronte delle materie prime, il petrolio prova a rimbalzare dopo che il colosso del Golfo Saudi Aramco ha tagliato i livelli di produzione di circa 7 milioni di barili in giugno e dopo che le scorte settimanali di greggio Usa hanno mostrato una contrazione più ampia del previsto. Mentre si attendono novità sulla composizione del governo Macron (Hollande lascerà l’incarico questo fine settimana), ieri le Borse europee hanno chiuso in prossimità dei massimi di 21 mesi.
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