(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva. Si allargano gli spread sui periferici interessando soprattutto Portogallo ed Irlanda, con quest’ultimo che in mattinata ha registrato nuovi massimi dall’introduzione dell’Euro, oltre quota 460 pb. A pesare sui paesi periferici è stata soprattutto l’esito della riunione sulla modifica del Trattato.
La proposta franco-tedesca prevede la creazione di un fondo permanente anticrisi che includerebbe la partecipazione del settore privato. Questa proposta tuttavia ha incontrato l’opposizione di Trichet. Resta la clausola del no-bailout, mentre in merito alle sanzioni la Francia ha spinto affinché siano più automatiche ma l’ultima parola spetterà ai governi.
Le proposte saranno discusse nel vertice di dicembre. La scorsa settimana, per la terza volta consecutiva, la Bce non ha acquistato bond governativi, cosicché oggi drenerà nuovamente 63,5 Mld€. Un quotidiano greco ha riportato la notizia secondo cui il paese avrebbe bisogno di implementare tagli alla spesa quest’anno per far fronte ad entrate inferiori alle attese (nei primi dieci mesi sono cresciute del 2,3% rispetto al target annuale dell’8,7%).
Il governo portoghese ed il partito dell’opposizione si sono accordati sulla finanziaria del 2011. La discussione in parlamento inizierà questa settimana, con il voto finale atteso a fine novembre. Questa settimana l’attenzione sarà focalizzata sulla riunione della Bce, mentre dal lato macro sono attesi i dati sui Pmi manifatturieri e servizi ed i prezzi al consumo di ottobre, dopo il dato preliminare che ha evidenziato un tendenziale all’1,9%.
Negli Usa mercati azionari sostanzialmente stabili, grazie al recupero nell’ultima ora di contrattazione. I dati migliori delle attese relativi agli indici anticipatori sul comparto manifatturiero di ottobre sia in Cina sia negli Usa hanno consentito di ricreare un clima più ottimista tra gli operatori.
Inoltre sono arrivate notizie positive sul fronte semiconduttori: l’associazione di categoria (SIA) ha riportato a settembre un incremento delle vendite di circa il 3%. Ne ha beneficiato Intel, con un recupero del 2,6%. Leggermente in calo invece JPMorgan, dopo l’indiscrezione in merito ad una presunta inchiesta della SEC in merito ad alcuni titoli aventi sottostanti mutui.
L’attenzione degli operatori è interamente focalizzata sull’esito dell’incontro Fed iniziato oggi, che si concluderà domani (19,15 ora italiana), da cui è attesa la decisione di un ulteriore piano di acquisto di asset a lungo termine. Molto dibattuta è la modalità che potrebbe scegliere la Fed nell’attuazione di tale piano. Su questo punto permangono diverse opinioni, anche se il consensus punta all’annuncio di un piano di acquisti per complessivi 500Mld$ nei prossimi 6 mesi.
Le notizie di rialzo dei tassi arrivate questa mattina dall’Australia e dall’India prefigurano potenzialmente lo scenario per il 2011, nell’ambito del quale alcuni paesi emergenti potrebbero trovarsi di fronte alla necessità di frenare eventuali eccessive spinte inflattive. La settimana presenta molti importanti appuntamenti, rilevanti anche per tracciare lo scenario 2011: oltre al citato incontro Fed, da segnalare le elezioni Usa di metà mandato (rinnovo dell’intera camera e di un terzo del senato) ed i dati sul mercato del lavoro di ottobre.
Valute: il dollaro continua a stazionare intorno ad 1,40 vs. euro in attesa dell’esito dell’incontro della Fed di domani, oltre che delle elezioni Usa per le quali il fattore di maggiore incertezza è l’eventuale perdita o meno della maggioranza al senato da parte dei democratici, il che renderebbe più ostica l’attuazione di provvedimenti caldeggiati dall’amministrazione Obama. Nel breve la resistenza a 1,40 è confermata.
Yen poco mosso durante la notte verso dollaro dopo che ieri il cross ha toccato i nuovi minimi dal 1995 poco sopra 80. In tale occasione si è assistito anche ad un rapido deprezzamento dello yen nell’arco di pochi minuti durante la sessione asiatica che ha riportato temporaneamente il cross verso area 81,40. Le autorità giapponesi non hanno commentato la possibilità che il movimento sia dovuto ad un nuovo intervento. L’area principale di supporto resta in prossimità di 80-79,75 che rappresentano i minimi storici del cross.
Verso euro il supporto da monitorare nel corso della settimana si colloca in prossimità di 111,60. La resistenza più vicina si colloca intorno 113,30. Lo yuan cinese resta sui minimi da inizio ottobre vs dollaro, nonostante il Pmi manifatturiero di ottobre abbia evidenziato l’espansione al ritmo maggiore da 6 mesi.
Materie Prime: giornata positiva per gli energetici con il greggio Wti (+1,9%) che ha guidato il rialzo del comparto. In controtendenza il gas naturale (-5,1%). Giornata positiva per i metalli industriali guidati dal rame (+1,2%) grazie ai buoni dati in arrivo dalla Cina. Lieve calo per i preziosi. Tra gli agricoli bene il cotone (+3,2%), in calo caffè (-2,8%) e grano (-2,1%).
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