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Megatrend, i consulenti sono pronti? La risposta di BlackRock e iShares (VIDEO)

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Il progresso tecnologico sta stravolgendo il mondo degli investimenti e della consulenza finanziaria. Luca Giorgi, head of sales retail Italy, Greece and Malta di BlackRock, avvicinato durante l’Efpa Italia Meeting 2019 di Torino, ci spiega come stanno raccontando come saranno i portafogli di domani:

Lo stiamo raccontando secondo tre driver: diversificazione, efficenza e sostenibilità. Il modo in cui sono stati costruiti i portafogli e anche come è stata fatta consulenza negli ultimi vent’anni sta cambiando. Vediamo meno strumenti multi-asset, ma più portafogli costruiti con componenti in Etf, strumenti quantitativi, alternativi liquidi e illiquidi“.

Si fa un grande parlare di megatrend, ma come si fa a coglierli con un approccio diversificato? “Se si vuole diversificare bisogna investire nei singoli megatrend: cambiamento climatico, digitale, demografico, redistribuzione dei poteri economici. Fondamentale, comunque, è l’approccio alla costruzione del portafoglio“.

Ma i consulenti finanziari sono preparati a tutti questi cambiamenti? “Si tratta di un cambiamento veloce che a volte non ci rende in grado di adattarci. Sicuramente la nostra industria sta cambiando e sempre più consulenti utilizzano la tecnologia anche per la gestione del rischio in portafoglio e comunicare meglio con i clienti. Ricordiamo, comunque, che possiamo diventare sempre più efficienti con la tecnologia, ma senza l’aiuto di un consulente non possiamo essere efficaci“.

Favero (iShares): “Consulenti abbraccino cambiamento tecnologico”

Sulla stessa lunghezza d’onda Andrea Favero (nella foto), CFA Head of Wealth iShares Italia: “All’interno del nostro team abbiamo alcune persone che si occupano di supportare i nostri clienti per tutto ciò che riguarda la costruzione del portafoglio e l’analisi del rischio. Abbiamo analizzato oltre 600 portafogli in 13 Paesi diversi ed emergono due elementi importanti: da una parte c’è un incremento dell’utilizzo di prodotti indicizzati, dal 14% al 24%, dall’altro c’è un utilizzo crescente di strumenti alternativi, tra il 21% e il 25%. C’è una continua ricerca di qualità nei portafogli, che si traduce da una parte in una ricerca di maggiore efficenza, dall’altra di resilienza del portafoglio. Come stiamo lavorando con i consulenti? Le richieste di formazione stanno aumentando in maniera significativa nell’ultimo anno e mezzo. Stiamo facendo evolvere la nostra narrativa portandola più in una logica di costruzione del portafoglio. Quello che ci aspettiamo è che il consulente abbracci sempre di più il progresso tecnologico. Si tratta di una fase di cambiamento notevole e la cosa positiva è che vediamo i consulenti reagire proattivamente, senza timore, per cogliere il meglio da questa situazione”.