Riflettori puntati sul settore media dopo il verdetto della Corte Suprema, che ha annullato le restrizioni che impedivano alle societa’ del comparto di possedere tv via cavo e stazioni televisive locali all’interno di uno stesso mercato.
Secondo gli analisti, la decisione della Corte dara’ il via a una nuova ondata di fusioni e acquisizioni nel comparto: presto l’intero mondo dell’informazione e dell’entertainment potrebbe essere controllato da un numero molto ristretto di operatori.
Si tratta di un verdetto storico, in quanto permette agli operatori di tv via cavo, come ad esempio Cablevision Systems (CVC – Nyse) – che opera nella regione di New York, il maggiore mercato degli Usa – di acquistare stazioni televisive operanti nella stessa zona.
Ma non e’ finita qui: la Corte ha inoltre ordinato alla FCC (Federal Communication Commission), l’organo Usa di controllo sulle telecomunicazioni, di riscrivere e addirittura di abrogare le leggi che impedivano ad uno stesso operatore di possedere stazioni tv in grado di raggiungere piu’ del 35% delle case americane.
La corsa alle concentrazioni e’ motivata da ragioni finanziarie e strategiche. In primo luogo, il calo del mercato azionario fa si’ che i titoli delle maggiori societa’ di media siano scambiati a prezzi elevatissimi sulla base di multipli di liquidita’ che non possono essere giustificati dalla semplice crescita.
Cio’ su cui contano gli investitori e gli executive e’ un’iniezione di guadagni attraverso i nuovi servizi digitali, la cui realizzazione implica pero’ costi elevati. Ora, comunque, la Corte Suprema ha messo le basi perche’ tali servizi diventino realta’.
Ma dietro alle fusioni ci sono anche altri motivi. Le societa’ piu’ piccole, ad esempio, sanno di non poter competere con i colossi del settore: per loro, la fusione con un’altra societa’ puo’ essere l’unica via di sopravvivenza.
Altre aziende stanno battendo la strada dell’espansione in nuovi mercati, come gia’ hanno fatto molte societa’ europee, che hanno trovato ottimi spunti di guadagno negli Stati Uniti.
La corsa al consolidamento, iniziata circa dodici anni fa con operazioni storiche come quelle tra Time e Warner, Disney e Abc, Viacom e Cbs, in tempi recenti ha subito una battuta d’arresto a causa del calo del mercato della pubblicita’, che non ha piu’ permesso alle societa’ di disporre delle risorse finanziarie sufficienti per procedere a fusioni e acquisizioni.
Ma la decisione della Corte Suprema ha aperto la strada a una rivoluzione del comparto.